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Danese (AEFI) sul Dpcm del 18 ottobre: "Autorizzare con urgenza i convegni nei padiglioni fieristici per non far saltare l'intero sistema"

Così il presidente dell’Associazione che riunisce 40 operatori fieristici nazionali, risponde a quanto stabilito dal decreto appena approvato che consente l’attività convegnistica solo da remoto. "Se i business forum organizzati all’interno delle fiere non saranno possibili, molte delle fiere in calendario nei prossimi mesi verranno annullate con un impatto devastante sull’intero sistema" dichiara Danese.

“Il DPCM del 18 ottobre conferma l’organizzazione e lo svolgimento delle fiere nazionali e internazionali (leggi news). E' però urgente chiarire al più presto la gestione dei convegni all’interno dei padiglioni fieristici perché i business forum che si svolgono durante le manifestazioni sono gestiti secondo le medesime rigorose regole delle fiere”. Così commenta Maurizio Danese, presidente di AEFI, Associazione che riunisce 40 operatori fieristici nazionali, il decreto appena approvato.

Nel nuovo documento il divieto di svolgere attività convegnistica in presenza ha creato un acceso dibattito e molto malcontento in seno alla intera event industry che ha prontamente fatto sentire la sua voce (leggi news). Un provvedimento che danneggia anche le Fiere, nonostante ne consenta l'organizzazione.

“Secondo l’ultimo Dpcm l’attività convegnistica è consentita solo da remoto, dimenticando che questa attività rappresenta un’integrazione importante e fondamentale delle manifestazioni. Se i business forum organizzati all’interno delle fiere - che non sono congressi a sé stanti - non saranno possibili, molte delle fiere in calendario nei prossimi mesi verranno annullate con un impatto devastante sull’intero sistema e una perdita drammatica per l’export delle imprese e per l’indotto generato sui territori. Un ulteriore danno che si aggiunge alle ingenti perdite già subite e che hanno causato un crollo del fatturato del 70%.

Come Associazione stiamo lavorando anche per un chiarimento sulle fiere regionali e locali, qualifica utile a identificare la manifestazione dal punto di vista della provenienza di espositori e visitatori, che nulla ha a che fare con la salute e la sicurezza. Le fiere - anche quelle regionali o locali - organizzate nei quartieri fieristici italiani che rispettano il Protocollo AEFI, validato dal CTS, dovrebbero essere autorizzate dal decreto. Non si tratta infatti di sagre o fiere di comunità ma eventi di business professionali.

I protocolli di sicurezza osservati dai nostri associati sono già molto severi, ma siamo a disposizione del CTS per valutare insieme eventuali ulteriori misure da mettere in atto” conclude Danese.