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Kaleidoscope: un locale tutto da provare
'Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti' e Kaleidoscope ne è la dimostrazione. Come in un caleidoscopio, le singole parti che compongono il progetto si uniscono di volta in volta creando sempre un insieme diverso e unico.
Kaleidoscope è un bar-lounge con forti contenuti di innovazione sia per gli elementi che stravolgono le teorie ergonomiche tradizionali, sia per i materiali e le tecnologie che propone; e vuole, inoltre, aiutare i gestori a offrire un servizio migliore.
Ecco finalmente un nuovo concetto di bar: un’idea che dà uno scossone all’ormai tradizionale, se non vetusta, logica di progettare i locali in Italia. Gli architetti Cristina Corti e Roberto Vanossi, di progettoMorfeo hanno realizzato un sistema di arredo che racchiude una molteplicità di aspetti innovativi, non usuali e tutti interessanti.Questo concept nuovo coinvolge differenti aspetti ben definiti, con lo scopo immediato di proporre un prodotto replicabile in molteplici declinazioni.
L’obiettivo principale di Kaleidoscope è la semplificazione degli elementi che compongono lo spazio. Le pareti sono rivestite con elementi modulari che contengono in dimensioni standard le tecnologie (sistemi audio, illuminazione, diffusori di aromi) e pannelli di finitura da scegliere a seconda del budget a disposizione, con la possibilità di investire poco per volta sulla 'pelle' del locale. Questo consente anche di rinnovare periodicamente l’immagine del locale stesso e di eliminare le spese di impiantistica edile, voce assai predominante in fase di realizzazione dello spazio.
Tutto è gestito in maniera istintiva e 'intelligente'. Kaleidoscope, infatti, utilizza tecnologie e domotica in abbinamento con materiali innovativi e interattivi, che modificano decisamente l’ambientazione del locale a seconda delle esigenze e del momento della giornata. Audio e luci sono integrati agli arredi e agiscono in sinergia per modificare lo spazio a livello percettivo.
Normali luci d’ambiente vengono abbinate a illuminazioni abitualmente impiegate nel teatro o nell’illuminazione architetturale e l’utilizzo di luci multicolore modifica gli scenari con ambientazioni prefissate, non proponendo il solito cambiacolore ciclico, come ultimamente si usa.
Effusori di aromi e musiche dedicate agiscono insieme per far sentire a proprio agio l’utente.
Questo permette di modificare l’ambientazione del bar creando un'atmosfera più tecnica di giorno e più emozionale di notte. La luce diffusa del giorno diventa illuminazione radente sulle pareti, differenziata per intensità colore in base alle proposte di finiture. Anche la musica crea un effetto magico: di giorno uno spazio, di notte un altro. Un ambiente fortemente suggestivo ideale per un locale tendenza. L’utilizzo di tecnologie 'intelligenti' offre la possibilità di gestire scenografie multisensoriali per ospitare il cliente in un’atmosfera sempre differente. Lo stesso sistema può anche comprendere la parte gestionale del locale e delle aree esterne.
Elementi filtro come tende, vetri a trasparenza variabile, pannelli di vetro lavorato e separè d’arredo permettono di movimentare e modificare le forme del locale in base alle necessità, identificando piccole zone private o grandi aree open space.
L’utente si troverà in uno spazio che cambia la propria immagine più volte nella giornata.
All’interno del progetto sono selezionati solo materiali di forti contenuti visivo-tattile. I rivestimenti partono dalla pietra per arrivare fino a resine cangianti particolari e a tessuti innovativi capaci di modificarsi con la luce.
Kaleidoscope, per la sua caratteristica di flessibilità totale nella composizione e nelle ambientazioni, è dedicato soprattutto a chi desidera un locale che trasformi il proprio impatto a seconda dei differenti momenti della giornata rivolti ad un target diurno o serale, o per eventi spot personalizzabili.Kaleidoscope propone, tra l’altro, nuovi studi ergonomici sugli spazi di servizio, abbinati ad una scelta di materiali particolari. Kaleidoscope è realizzato con arredi innovativi: il bancone diventa 'amichevole' sia verso l’utente sia verso l’operatore, diventa luogo dedicato alla preparazione e mescita e finalmente il servizio viene effettuato senza mai girare le spalle al cliente o piegarsi. Ha un piano di lavoro unico che si pone alla stessa altezza sia al cliente sia al barman, dove viene inserito come unico elemento tecnico una cocktail-station in posizione centrale, lievemente ribassata rispetto al resto e quindi leggermente mascherata e di facile utilizzo.
Il bancone diventa così l’elemento dedicato ad accogliere l’avventore e riducendone la profondità, ha anche il risultato di avvicinare il cliente all’operatore permette un servizio più confidenziale.
Nel banco non vengono più alloggiate le celle refrigerate e la grande quantità di impianti abitualmente inserita si riduce. Per questi motivi il banco viene sollevato e staccato dal pavimento: non servono più il fronte a tutta altezza che maschera il retro delle celle frigorifere e non esiste più la necessità della pedana per il passaggio degli impianti; inoltre i materiali risultano lavabili ed igienizzabili e facilmente ripristinabili nel tempo.
Al caffé viene dato risalto creando un isola dedicata, staccata dal banco, come se si fosse in una caffetteria. Il culto del caffè in Italia è una realtà importante, in questo modo viene centralizzata l’attenzione anche sul prodotto venduto. Anche in questo caso rimane come fondamento la comunicazione tra cliente e barman, ed è per questo che anche l’isola del caffé è posta frontalmente.
Il retrobanco è completamente modulare e concepito mediando la funzionalità con l’immagine. Si pone come un fronte unico scandito dalle verticali dei montanti che enfatizzano i moduli. Uniche nicchie: le bottigliere, leggermente arretrate per agevolare l’operatore, e il lavello posto in posizione defilata, che vengono retroilluminate. Allo stesso modo sono illuminate dall’interno anche le vetrine refrigerate, così si ottiene che la fascia centrale del retrobanco risulta piacevolmente illuminata e crea un effetto visivo d’impatto ed elegante.
A completare l’effetto nell’ambientazione diurna, molto tecnica, è ben visibile la finitura legno delle antine, che nella versione notturna magicamente si trasforma e diventa ben visibile invece il disegno dogato che di giorno risulta invisibile, che trasforma l’atmosfera caratterizzando fortemente il locale.Il concept di Kaleidoscope è stato ideato dagli architetti Cristina Corti e Roberto Vanossi (di progettoMorfeo). Il progetto e la realizzazione illuminotecnica è di Scenes di Giuseppe e Marcello Zagaria. Lo sviluppo e la realizzazione è a cura di Zatti Arredamenti e Domota per le soluzioni domotiche.
Partner dell’evento: Abet laminati, Baleri Italia, Bencore, Brand, DM Floorart, Esarc, Laser services. Moving glass & Metal design, P.L. Abet group, Rancilio, Tonelli design, www.profumo.it. Degustazione a cura di Tonino Lamborghini.
Per informazioni: http://www.progettomorfeo.it.