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La scelta della destinazione nell'incontro Italcongressi-Pco Italia
“Stiamo lavorando per portare avanti il discorso del Convention Bureau Nazionale, per una soluzione strategica che possa diventare operativa già a fine anno”. Con questa dichiarazione di Roberto Rocca, direttore generale dello Sviluppo delle Politiche del Turismo al Ministero del Turismo, si è aperto l’incontro Italcongressi - Pco Italia dal titolo ‘Come sarà il 2010? Rispondiamo ai mutamenti e alle sfide del mercato’, tenutosi a Bergamo (Centro Congressi Giovanni XXIII) il 5 febbraio in collaborazione con Bergamo Convention Bureau.
Ha fatto seguito l’intervento di Paolo Zona, presidente Federcongressi, sull’imminente passaggio della federazione ad associazione di primo livello: “Il 2010 continuerà a essere un anno difficile, specie il primo semestre. Una delle chiavi per superare l’empasse è evitare la parcellizzazione: per Federcongressi la sfida è nata in occasione della scorsa convention di Genova. Era giusto aspettarsi che il processo negoziale con le singole realtà associate non fosse facile, ma la trasformazione ci permetterà di avere una diversa e più efficace rappresentatività con le istituzioni”. A proposito della convention di Caserta, in programma dall’11 al 13 marzo prossimo, Zona ne ha anticipato il tema, ovvero la ‘riscoperta dei talenti’ e la valorizzazione dei giovani.
(Nella foto: Giacomo Del Chiappa, Bruna Migliazza, Maria Pia De Noia, Monica Pontiroli)
L’incontro è poi entrato nel vivo con la presentazione della ricerca ‘Come si sceglie una destinazione congressuale?’ da parte di Giacomo Del Chiappa, della Facoltà di Economia dell’Università di Sassari. Dalla ricerca emerge che a influire sulla scelta della destinazione sono anche le tipologie di eventi. A seconda di queste, poi, cambia il grado di influenza degli organizzatori da una parte e l’importanza che gli organizzatori stessi assegnano agli attributi propri della destinazione dall’altra.
Hanno commentato la ricerca, nel corso di una tavola rotonda, Maria Pia De Noia, responsabile sponsorizzazioni Enel; Bruna Migliazza, marketing manager Hay Group e Monica Pontiroli, marketing communication manager Microsoft Italia.
“La scelta della location dipende innanzitutto dalle priorità - ha esordito Migliazza -, e la prima da considerare, nel nostro caso, è la mancanza di tempo dei manager per i quali organizziamo gli eventi. Questi ultimi, quindi, nella maggior parte dei casi, sono incontri brevi, piccoli come dimensioni, in cui è necessario, però, che tutti siano protagonisti, al pari dei relatori”.
De Noia, invece, ha spiegato le criticità che Enel incontra nell’organizzazione degli eventi corporate: “Innanzitutto i grandi numeri, ovvero una media di 2.000 partecipanti a evento, poi la ripetitività delle nostre attività in termini di target e luoghi, in ultimo la non attrattività dei luoghi dove andiamo: il profilo Enel non consente di scegliere le destinazioni più ‘belle’, bensì ci costringe ad andare laddove ‘facciamo business’. Per fare un esempio, la convention degli analisti deve essere sempre, logicamente, a Londra. Per ovviare a queste criticità scegliamo dei ‘non luoghi’: non parliamo più di location, bensì di spazi da personalizzare e valorizzare. Quello che conta, più di tutto, è regalare esperienza ai partecipanti”.
Ha chiuso la tavola rotonda Monica Pontiroli, che ha parlato di come la crisi abbia influito sui budget che Microsoft stanzia per gli eventi: “Qualche anno fa gestivamo budget notevoli e circa 400 eventi in un anno solo in Italia. La situazione degli ultimi tempi ci ha costretto a una razionalizzazione sia del numero di eventi sia degli investimenti di marketing. Il budget rimane una forte discriminante nella scelta della destinazione. Efficienza, flessibilità e dimensioni sono i criteri con cui scegliamo le location per eventi dall'alto valore formativo o con prevalenza di contenuti, mentre nel marketing esperienziale puntiamo al fattore novità, a stupire e, devo ammettere, la stampa è sicuramente tra i target più viziati”.
Chiara Pozzoli