Marco Balich
Industry

Nasce Balich Wonder Studio: non solo spettacoli e grandi eventi ma anche rigenerazione urbana. Nella compagine societaria anche Valentina Saluzzi e Carolina Dotti (FeelRouge Worldwide Shows)

Il Gruppo leader nel Live Entertainment con oltre 150 dipendenti ribattezzato con il nuovo marchio che strizza l'occhio al concetto di studios americani, modello al quale aspira, ma anche all’innovazione tecnologica. La complessa riorganizzazione ha preso il via al termine del 2019 con la nomina del ceo Stefano Core, chiamato dai soci per organizzare il nuovo corso del gruppo.

Balich Worldwide Shows cambia pelle e dopo un lungo processo di riorganizzazione iniziato al termine del 2019 con l'arrivo del Ceo Stefano Core, diventa Balich Wonder Studio: un grande gruppo che oltre ad eccellere in ambito spettacoli e grandi eventi, punta a conquistare anche il settore della rigenerazione urbana, con l'ambizioso obiettivo di tornare nel 2021 al fatturato pre-Covid.

Lo si legge nell'articolo su L'Economia del Corriere della Sera, in cui Marco Balich (in foto), cofondatore insieme a Gianmaria Serra e Simone Merico della Balich Worldwide Shows, dichiara: "Tra una grande corporation come Disney e una realtà come il Cirque Du Soleil, anche se finita in difficoltà ma salvata da investitori canadesi, l'italia ha un campionato ha un campionato tutto da giocare a livello globale. E l’industria italiana dell’entertainment parte con un vantaggio in più rispetto alle Big corp americane: ha un serbatoio di cultura, moda, lusso e design e competenze del Made in Italy che può portare nel mondo". 

L'imprenditore veneziano vanta un'esperienza di lunga data nell'industria dell'intrattenimento. Il Natale degli Alberi che ha animato le ultime festività milanesi porta la sua firma, così come l’Albero della Vita per l’Expo Milano 2015, e il gruppo che porta il suo nome ha realizzato le Cerimonie Olimpiche di Torino 2006, Sochi 2014 e Rio 2016. Portano il suo estro anche progetti speciali e grandi eventi a livello internazionale come "Il Giudizio Universale", lo spettacolo multimediale ideato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani.

Queste le solide basi da cui predne vita Balich Wonder Studio, nuova struttura societaria con un'architettura più snella ed efficiente, aperta a manager esterni e all'ingresso di nuovi soci. Tra questi figurano Valentina Saluzzi e Carolina Dotti che nel 2016 avevano creato l'agenzia FeelRouge Worldwide Shows, della quale Balich Worldwide Shows aveva rilevato il 51%. Le due imprenditrici sono ora parte della compagine societaria con il 4% a testa delle quote, mentre il 46,92% è posseduto da Balich, il  31,38% da Serra e il 13,80% da Merico.

"Abbiamo gettato le basi per creare un gruppo internazionale, più sganciato dall’immagine del singolo imprenditore, una futura Disney. Ma, la decisione non è nata dall’urgenza del post pandemia. È frutto di un progetto di lungo percorso verso una dimensione più grande e quindi più strutturata, con molti progetti nel cassetto, solo rimandati a causa della pandemia" ha precisato sempre al Corriere della Sera Balich, a commento della riorganizzazione che in controtendenza con quanto sta accadendo in un mercato duramente colpito dall'emergenza sanitaria, ha assunto nei mesi più duri 26 giovani

Il gruppo è passato da una struttura con una holding non operativa e sei società controllate e indipendenti a una piattaforma operativa integrata con quattro business unit e due società estere con responsabilità sui singoli mercati locali, come avevamo già comunicato (leggi news).

Cerimonie istituzionali, eventi, show immersivi (dopo il successo di “Giudizio Universale. The Sistine Chapel Immersive Show”) e progetti speciali, che includono le icone interattive (come l’Albero della Vita di Expo Milano 2015) e l’emotional engineering per progetti di real estate. Queste le aree di business delle unit del gruppo, a cui si aggunge la new entry Destination Experience, che andrà ad operare sul fronte della rigenerazione urbana.

A tale proposito Balich spiega al Corriere della Sera: "Protagonista può essere il quartiere di una città, oppure un progetto di sviluppo immobiliare. Ci sono tanti progetti in Europa in cui possiamo avere un ruolo. In Italia c’è una grande ricchezza storica che si può valorizzare in una città, pensando ai giovani e agli anziani e sempre con un approccio ecosostenibile. Mi piace citare Renzo Piano quando parla di ‘ricucire le periferie’". 

Il 2021 dunque viene visto come l'anno della ripartenza non solo dall'industry della live communication, ma anche dal gruppo guidato da Core che dichiara, sempre nell'articolo su L'Econmia, l'intenzione di superare quest'anno i valori del 2019, chiuso con 103 milioni di ricavi che, nell’anno della pandemia, sono scesi a 35 milioni