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Scena Unita, in otto mesi raccolti quasi 5 mln per i lavoratori dello spettacolo grazie al contributo di 154 artisti e più di 100 aziende

“Uno spettacolo” di solidarietà corale, collaborativa e unitaria, che ha portato, in soli sette mesi a fornire delle risposte concrete per una ripartenza di un intero comparto, quello dello della musica, dell’arte e dello spettacolo, messo in ginocchio dalla pandemia e dai tanti mesi di arresto.

Quello messo in atto da SCENA UNITA è stato “uno spettacolo” di solidarietà corale, collaborativa e unitaria, che ha portato, in soli sette mesi a fornire delle risposte concrete per una ripartenza di un intero comparto, quello dello della musica, dell’arte e dello spettacolo, messo in ginocchio dalla pandemia e dai tanti mesi di arresto.

Il fondo privato, gestito da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub, è riuscito a raccogliere 4.780.000 Euro coinvolgendo oltre 150 artisti e più di 100 realtà aziendali che hanno sostenuto fin dall’inizio l’obiettivo per cui era nato: dare un concreto e immediato aiuto ai lavoratori e alle maestranze del mondo della musica e dello spettacolo colpiti duramente ed impossibilitati ad operare e, al contempo, sostenere progettualità per la ripartenza del settore.

"Potevamo fare di più, ma è un risultato incredibile se si pensa a un moto spontaneo degli artisti", commenta Fedez, tra i promotori dell'iniziativa che ricorda "è nata dall'idea che ogni artista potesse sfruttare i suoi rapporti con i brand e cercare di fare cordata per portare in un incubatore più denari possibile". Il cantante ha aggiunto che Scena Unita non si fermerà almeno fino a ottobre, quando avrà accompagnato tutti i progetti approvati. "E' stato parecchio complesso per me, anche a livello psicologico, ma Scena Unita in qualche modo continuerà a vivere. Io però aprirò una mia fondazione per portare avanti anche altri progetti"

L’operazione svolta da SCENA UNITA” dichiarano i promotoriè la riprova che attraverso un approccio collaborativo e unitario nella filiera musicale e artistica italiana è possibile fornire, nel segno della responsabilità sociale e dell’innovazione, delle risposte concrete ai bisogni emergenti, come quelli che hanno letteralmente invaso il comparto della musica e dello spettacolo nell’ultimo anno. Il progetto SCENA UNITA nato dalla spinta di chi questo mondo lo ama e lo conosce perché lo vive quotidianamente, rappresenta un modello di intervento basato su un ecosistema dove artisti, imprenditori e singole realtà sono stati capaci di lavorare insieme con uno scopo comune, quello di arrivare a sostenere parte delle situazioni che sono state solo parzialmente raggiunte delle istituzioni. Con l’ultimo contributo, il Bando Progetti, vogliamo, da una parte sostenere prospetticamente una ripartenza della filiera, contribuendo all’organizzazione di eventi/iniziative che altrimenti non avrebbero potuto svolgersi e, dall’altra, sottolineare ancora una volta quanto la filiera sia fragile e debole nei confronti delle istituzioni. Ci auguriamo che il nostro modello possa essere preso di riferimento per trovare ulteriori soluzioni e sostegni dal governo fino a quando non si tornerà a piena normalità permettendo a tutti coloro che non hanno potuto accedere alle nostre erogazioni di ottenere il giusto aiuto. Una vera ripartenza potrà avvenire solo nel segno dell’innovazione e il percorso iniziato da SCENA UNITA va proprio in questa direzione: ha attivato energie, idee, risorse facendosi ispirare da quei valori di inclusione e tutela della diversità che sono alla base di una industria culturale moderna con l’obiettivo della sostenibilità economica e della valorizzazione delle professionalità. L’auspicio è che tutto questo non venga disperso”.

Scena Unita ha dimostrato che “si può fare”, ha tracciato una strada. La volontà degli artisti, insieme alla capacità di mettersi a disposizione di persone e organizzazioni della filiera musicale e dello spettacolo possono contribuire alla tutela di posti di lavoro, delle competenze professionali e degli asset culturali nel nostro Paese. Parto dalla parola industria: per me non c’è un’industria musicale. Perché ci sia industria ci deve essere una politica industriale e io non vedo politiche industriali in questo Paese, né nella musica né nel mondo dello spettacolo. Politica industriale vuol dire anche politica occupazionale, politiche di investimento, politica di innovazione. Credo che finché, sia le istituzioni da un lato, ma anche lo stesso settore musicale non ragioni come un’industria, non si riesca ad unire per una politica industriale. La pandemia ha reso evidente questo gap, è stata utile per capire quali sono i gap e le difficoltà del settore. Io non mi fermerei qui onestamente: cercherei di capire a prescindere della pandemia che cosa le organizzazioni della musica e dello spettacolo possono fare per essere un’industria, cosa le istituzioni possono fare. Per essere un’industria bisogna evitare di fare operazioni singole su singoli operatori, ma bisogna fare politica industriale su tutto il settore. Questa cosa può partire dall’esperienza laboratoriale di Scena Unita.” afferma Andrea Rapaccini, Presidente di Music Innovation Hub.

Proprio in questi giorni, SCENA UNITA – PER I LAVORATORI DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO, ha comunicato l’elenco di eventi che si svolgeranno entro l’anno 2021 in tutt’Italia grazie ai fondi distribuiti attraverso il terzo bando che ha finanziato 106 progetti. Oltre 100 progetti prenderanno vita già in questi giorni, con festival e eventi che non avrebbero potuto svolgersi senza questo contributo. I progetti finanziati hanno un valore complessivo di oltre 7,9 milioni di euro a cui Scena Unità contribuirà con 2,5 milioni di Euro di finanziamenti a fondo perduto.

Il Bando Progetti è stato fortemente voluto dal fondo SCENA UNITA per dare un segnale tangibile di ripartenza: a oltre 100 progetti, nuove idee e investimenti verranno assegnati contributi a fondo perduto per un valore complessivo pari a 2,5 milioni di Euro in favore di enti di diritto privato, associazioni, cooperative, organizzazioni non profit, fondazioni, imprese, reti, partnership e forme associative anche appositamente costituite per realizzare progetti e investimenti di rilancio del settore (consolidamento, adeguamento, rinnovamento, innovazione e riorganizzazione) a seguito della mutazione delle condizioni lavorative e di vita e in risposta al cambiamento dello scenario del mercato e dei consumi culturali. Il Bando ha dato priorità ai progetti che hanno mostrato in modo chiaro di essere portatori di idee e finalità coerenti con il mutato contesto nel territorio derivante dalla crisi connessa alla pandemia e che punteranno a raggiungere risultati tangibili e misurabili.

Il team di valutazione, composto da 10 valutatori e 2 coordinatori, ha stilato la lista dei soggetti beneficiari del contributo visibile al sito www.scenaunita.org.

L’erogazione di questo ultimo contributo è stata preceduta da altri due importanti aiuti che hanno permesso di erogare un valore complessivo di 1.602.000 Euro a favore dei lavoratori e delle maestranze che operano nel mondo dello spettacolo, della musica, dell’audiovisivo e degli eventi, duramente colpiti dalla drammatica crisi; la parte restante di 251.000 Euro ha dato un contributo a fondo perduto diretto al sostegno delle imprese individuali dello spettacolo, della musica, dell’audiovisivo e degli eventi e che rientrano nell’elenco delle categorie e che sono state marginalmente aiutati da altre forme di ristoro.

Nello specifico il Bando Emergenza per i lavoratori ha accolto 1.602 domande (non approvate il 19,2%) fornendo contributi a fondo perduto – del valore di 1.000 Euro per ogni richiesta approvata, ai lavoratori e alle maestranze del mondo dello spettacolo, dando priorità ai soggetti più vulnerabili. Tra i soggetti che hanno presentato la domanda, 83% era costituto da uomini e il restante 17% da donne, appartenenti principalmente alla fascia d’età tra i 30/40 anni; la maggior parte di questi (il 70%) era costituito da lavoratori intermittenti, solo il 30% da lavoratori autonomi.

Il Bando di sostegno alle imprese individuali ha ricevuto 581 richieste (di queste ne sono state approvate e pagate 251) provenienti nella maggior parte da città come Milano, Torino, Napoli, Padova e Caserta; le mansioni più richiedenti sono stati i fonici, gli organizzatori in generale, i tecnici al montaggio, i direttori luci e produzione; che hanno avuto una riduzione di fatturato dal 76% al 100% nel 68% dei casi con oltre 20 anni di esperienza nel 75% e almeno 1 figlio a carico (75%).

Un ringraziamento particolare a Studio STS Communication che ha ospitato nei suoi studi la conferenza stampa.