Industry

Al convegno Assirm l'indagine di Toluna sul Metaverso. Silvia Usberti: "Le aziende devono rassicurare i genitori, lavorare sul trust ed essere credibili"

Tra i principali desiderata degli intervistati, al primo posto una sempre maggiore personalizzazione del proprio Avatar, che rispecchi al massimo i propri desideri e bisogni. Nonostante ciò, molti hanno dichiarato di preferire ancora la vita reale, e più dei due terzi pensano che la connessione umana sia molto più importante di quella virtuale, abituati, in quanto italiani, a tradizioni che portano ad avere un rapporto concreto e diretto con il mondo.

Il Metaverso sta davvero cambiando il nostro modo di comunicare? Cercare di dare una risposta a questo interrogativo è stato l'obiettivo di Toluna, azienda specializzata nella ricerca di consumer insight, che ha condotto un sondaggio per capire cosa pensano gli italiani riguardo al futuro tecnologico e in particolare al Metaverso.

A raccontare i principali insight della ricerca è stata Silvia usberti (in foto), Quant Lead di Toluna, durante l’appuntamento di Assirm dal titolo “Le Frontiere dell’Advertising: targeting, canali e strategie narrative di prossima generazione” 

Un momento di confronto e approfondimento sui trend, le dinamiche del mercato e i nuovi modelli di ricerca per fare il punto sullo stato dell'arte del settore con uno sguardo al futuro e la partecipazione di esperti e testimonial di aziende. 

"Abbiamo lanciato il sondaggio su 1.000 soggetti dai 13 anni in su, uomini e donne, campione nazionale rappresentativo, facendo un'analisi più approfondita su alcuni  target che ci sembravano interessanti come i gamers e i Technology Adopters", ha dichiarato Silvia Usberti

Alla domanda su cosa fosse il Metaverso, il 42% ha risposto di conoscerlo dichiarando di sapere anche di cosa si tratti, il 43% ha anch'esso risposto di averne sentito parlare specificando però di non essere sicuro di cosa si trattasse, e il restante 15% ha risposto di non aver mai sentito parlare di Metaverso. 

"Analizzando le diverse fasce di età degli intervistati che hanno risposto di sapere cosa fosse, abbiamo scoperto che una percentuale molto alta fa parte della categoria 18-34 anni. Mi ha stupito il dato riguardante i giovanissimi (13-17 anni), perché non è ancora tantissima la conoscenza del Metaverso da parte di questo target rispetto ad altri. Non mi sorprendono invece gli Adopters, che hanno la percentuale più alta", ha affermato Silvia Usberti

Il sondaggio è continuato indagando sul significato della parola stessa Metaverso, che la maggior parte delle persone ha definito realtà virtuale, associandolo spesso a Facebook per via del cambiamento del nome del social che recentemente è diventato Meta. In generale comunque sono stati i ragazzi più giovani a dimostrare interesse e curiosità per questo fenomeno, invece le generazioni più avanzate risultano un po' scettiche nei confronti del mondo virtuale.

Quali sarebbero le attività preferite da svolgere nel Metaverso? Allo stato attuale dei fatti, guardare i film risulta quella più gettonata, ma anche assistere a spettacoli dal vivo, fare shopping e seguire corsi di formazione. In termini prospettici le attività ulteriori da indagare saranno: viaggiare, vedere musei e mostre, assistere a eventi dal vivo e magari partecipare attivamente ai film.

Come evidenziato da un precedente studio americano sullo stesso fenomeno, una delle maggiori evidenze emerse riguarda la preoccupazione relativa al tema della privacy nel Metaverso. Nel nostro paese invece la maggiore preoccupazione rimane la mancanza di connessione umana, seguita dalla dipendenza, dal furto d'identità, fino alle spese da affrontare per avere in casa queste nuove tecnologie.

"Un 'learning' per le aziende: rassicurare i genitori, che  risultano la categoria più scettica. Bisogna lavorare sul trust, essere trasparenti, dare delle rassicurazioni credibili e solide" ha continuato Silvia Usberti.

Ultimo ma non per importanza, i maggiori desiderata degli intervistati nel Metaverso. Al primo posto la richiesta di una sempre maggiore personalizzazione del proprio Avatar, che rispecchi al massimo i propri desideri e bisogni. Nonostante ciò, molti degli intervistati hanno dichiarato di preferire ancora la vita reale, e più dei due terzi pensano che la connessione umana sia molto più importante di quella virtuale, abituati, essendo italiani, a tradizioni che ci portano ad avere un rapporto concreto e diretto con il mondo.

Risulta infine che che il 63% degli intervistati non si fida molto di chi offre quest'esperienza del Metaverso. Sarà infatti compito delle aziende attrarre l'attenzione e creare engagement con l'utente. 

In conclusione, nonostante i giovanissimi e i Technology Adopters siano stati individuati come i due target maggiormente interessati, bisogna sempre ricordarsi che non tutti i giovani sono costantemente aggiornati riguardo il futuro tecnologico e, al contrario, non tutti gli over 50 sono totalmente disinteressati riguardo al Metaverso

Per questo motivo, conclude Silvia usberti: "Siamo andati a fare una segmentazione del target che fosse il più fine e accurata possibile senza limitarci a considerare l'età come fattore principale per individuare gli utenti da intervistare."

Lorenzo Rocca