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Ventilare, filtrare, purificare l’aria per ambienti indoor covid free. Il futuro degli eventi riparte da qui

Questa una delle principali evidenze emerse dallo studio presentato dal Prof. Giorgio Buonanno in occasione del DigiTalk organizzato da MPI Italia Chapter e Federcongressi&eventi "Meeting oltre il Covid: soluzioni per eventi sicuri".

Sars-CoV-2 non si trasmette solamente con starnuti e colpi di tosse (i famosi droplets), ma anche con il banale respiro, poiché le minuscole goccioline infette che permangono nell'aria per un tempo sufficientemente lungo possono infettare altri soggetti.

Da questo presupposto parte lo studio “Come stimare rischio di diffusione aerea in ambienti indoor del SARS-CoV-2”, i cui risultati sono stati presentati dal Prof. Giorgio Buonanno (DICeM, Università degli Studi di Cassino e Lazio Meridionale, a sinistra in alto in foto) al DigiTalk "Meeting oltre il Covid: soluzioni per eventi sicuri", organizzato da MPI Italia e Federcongressi&eventi in occasione di BIT 2021 e moderato dal presidente di ADC Group Salvatore Sagone.

Un incontro virtuale che nasce con l'obiettivo di fornire una visione prospettica alla event industry per una ripresa in sicurezza, dopo il lungo periodo di fermo causato dalla pandemia. “Abbiamo cercato di proporre un meeting incentrato non sulla ripartenza, sui ristori, sulle date, ma su come sarà il futuro degli eventi in uno scenario ancora pieno di incognite relativamente all'emergenza sanitaria. Temiamo tantissimo una nuova chiusura, un nuovo lockdown, quindi guardiamo al periodo dell’autunno con cautela ma con i protocolli più adatti per continuare a lavorare in sicurezza” ha dichiarato il Presidente MPI Italia Chapter Maddalena Milone (in basso a sinistra nella foto).

Come afferma Alessandra Albarelli, Presidente Federcongressi&eventi, (in basso a destra nella foto), fondamentale è la programmazione: “Non ragioniamo secondo improvvisazione ma lavoriamo guardando alla prospettiva, al futuro, a convivere con una situazione epidemiologica che seppur in miglioramento porterà con sé una serie di modifiche di approccio agli eventi”.

Il Prof. Buonanno incomincia la presentazione dello studio dando alcune definizioni, a partire da quella di aerosol, che è un insieme di particelle solide e liquide disperse in un fluido. Le particelle che in questo caso sono significative per noi sono le goccioline esalate durante le attività respiratorie. Goccioline che si formano tramite un processo di atomizzazione prodotto da polmoni, corde vocali e bocca.

"È stato sempre detto che la trasmissione avveniva indirettamente attraverso le superfici, oppure direttamente con i droplets. Le modalità per difenderci si basavano di conseguenza sul lavaggio delle mani e sul distanziamento sociale. La stessa CDC americana ha dichiarato in un documento che il rischio contagio da superfici è uno su diecimila (0,01%), e nel caso siano passate 24 ore non è necessario fare nulla se non pulire normalmente l’ambiente. Anche attraverso i droplets la trasmissione è contenuta (0,1%)" ha precisato il Professore.

Dunque come avviene il contagio? Buonanno spiega che “avviene per aerosol in due modalità, una dipende dalle brevi distanze e una dipende dal tempo dell’esposizione, quindi muovendosi in città, anche senza mascherina, non ci si infetta. Al contratio negli ambienti chiusi il rischio è maggiore, ma lo si può gestire. Dobbiamo progettare ambienti che garantiscano aria pulita agendo sulla ventilazione, sapendo che possiamo rimanere lì dentro per un tot di tempo, che può essere un’ora o due ore, limitando così la trasmissione aerea dei virus respiratori”.

Di conseguenza, è fondamentale, oltre al distanziamento sociale, anche un costante e adeguato ricambio d'aria negli ambienti chiusi ad esempio ricorrendo  sistema di ventilazione meccanica che garantisce un ricambio completo ogni quarto d'ora, fattore fondamentale per limitare al minimo le possibilità che nascano dei cluster di coronavirus.

Uno studio che smentisce alcuni miti, e che apre uno spiraglio di ottimismo per quanto riguarda l’organizzazione di manifestazioni, eventi e congressi ed un ritorno alla nostra vita quotidiana. Ventilare, filtrare, purificare l’aria per mettere in sicurezza gli ambienti” ha commentato Salvatore Sagone, presidente ADC Group (in alto a destra nella foto)

Come si può ridurre il rischio nella scuola? 

Buonanno illustra poi una serie di interventi per ridurre il rischio di contagi all'interno di una scuola, ambiente al chiuso tra i più pericolosi per la trasmissione del virus a causa della lunga permanenza degli allievi in classe.

Il Prof. spiega che: “Dipende tutto dal livello di rischio che vogliamo accettare. Una volta stabilito livello di rischio si possono attuare diverse strategie: ad esempio l'impiego di purificatori d’aria in classe. Il costo di un purificatore, o ancora meglio, di un impianto di areazione, è alto, ma rimane comunque conveniente nel lungo periodo rispetto al costo di 25 mascherine al giorno per tutte le classi di una scuola per tutti i giorni dell’anno. Una soluzione più smart ma con un livello di rischio non controllato può essere quella di installare dei sensori di CO2, in quanto la quantità di CO2 può essere utilizzata come indicatore di buona o cattiva ventilazione, quindi basterebbe mettere in ogni classe un misuratore per vedere se c’è un’adeguata ventilazione, un approccio semplice da applicare in qualsiasi situazione."

Allargando il ragionamento alla meeting industry, Bonanno aggiunge: "Normalmente in sedi congressuali la situazione è migliore perché hanno impianti di areazione molto seri, quindi basterebbe giocare con la contingentazione delle persone e sui tempi di permanenza per avere buoni risultati in termini di sicurezza. Volumetria, ventilazione, tempo di esposizione e affollamento sono i parametri intervenendo sui quali cambia il rischio di contagio. Sono molto fiducioso perché sono stato coinvolto dall’istituto Superiore di Sanità e sto partecipando alla stesura di un protocollo che va in questa direzione”.  

Va cambiato il modo di programmare l’evento, conoscere bene le linee guida ufficiali, l’analisi ci permette di ridurre il rischio e di organizzare in modo consapevole e professionale e in situazioni in cui è possibile evitare il contagio” ha concluso Alessandra Albarelli.

A cui si aggiungono le conclusioni di Maddalena Milone che ha commentato: “Da un punto di vista imprenditoriale l’appello è di cercare di fare un po’ di rumore da parte nostra, per fare massa critica verso le istituzioni, ricordando che ci siamo già fatti carico di tanti costi con i presidi imposti, pagando consulenze presso le nostre aziende in materia di protezione e di sicurezza e abbiamo dovuto prendere sedi più ampie per poter ospitare meno persone, aumentando così il costo degli event stessi. Il rischio fa parte del nostro mestiere, l'importante è poterlo prevedere e imparare a gestirlo per governarlo al meglio. L’appello ai colleghi è quello di essere sempre più uniti in questo”.