Partner

Sassoli de Bianchi: investiti 300 mln in cultura dalle aziende UPA. Il portale incentivo a fare di più

Nasce Upaperlacultura.org il primo portale no profit pensato per promuovere la cultura dell’investire in cultura. 

In Italia, ha osservato il presidente dell'UPA,  l'investimento in cultura è pari all'1,1% del PIL nazionale mentre la media europea è del 2,2%. Ovvero, il Paese europeo che ha una maggior ricchezza culturale è quello che investe la metà della media europea.  

Con questi sito sul quale si incrociano domanda ed offerta (leggi news), l'obiettivo è di superare le difficoltà esistenti tra istituzioni come teatri, musei, siti archeologici, che cercano sponsor per un'attività culturale e imprese che pianificano sponsorizzazioni in questo ambito. Il portale offre  l'opportunità di un rapporto diretto tra i due player in gioco, enti e imprese, oltre a educare le istituzioni culturali a chiedere per tempo risorse e per progetti concreti, e le imprese a programmare in maniera organica il loro intervento evitando sia solo un fatto sporadico. 

Inoltre c'è la volontà da parte dell'UPA di incrementare gli investimenti nelle sponsorizzazioni culturali private in Italia che, per le aziende associate ad UPA, sono calate negli ultimi cinque anni del 50%, pur ammontando complessivamente nel 2015 a 300 mn di euro. 

E' necessario investire la tendenza sottolinea Sassoli, e a riguardo il Governo ha dato il buon esempio aumentando dell'8%, nella finanziaria del 2016, le risorse per il Ministero dei Beni Culturali.

Grazie anche all'andamento migliore dell'economia, alla lenta ripresa anticipata anche da un'inversione di tendenza verso il segno positivo della pubblicità,  e all'importanza della cultura per il Paese, Sassoli de Bianchi auspica che anche i privati incrementeranno i propri investimenti in cultura nei prossimi anni. Del resto, osserva il manager, sono numerosi i benefici che un'azienda può trarre dalle attività nella cultura, sia a livello di immagine, che di radicamento nel territorio, ma anche di crescita culturale dell'impresa stessa, soprattutto se le iniziative supportate coinvolgono anche i dipendenti. 

Ascolta su ADVexpressTV tutto il discorso d presentazione del portale da parte di Lorenzo Sassoli de Bianchi 

Passando a un tema di stretta attualità come quello dell'Auditel, abbiamo chiesto al presidente dell'UPA la posizione dell'Associazione che proprio il prossimo 27 ottobre, data anche del Cda Auditel, si riunirà per prendere delle decisioni in merito.

La volontà dell'UPA, spiega Sassoli, è quella di migliorare costantemente le ricerche e questo momento di crisi rappresenta l'opportunità di rinnovare completamente il panel, di inserire altre 10.000 famiglie per arrivare tra qualche mese a un nuovo super panel di 15600 famiglie.

In attesa di questo risultato finale,  si deve traghettare il sistema in questo periodo nel quale è venuta meno la riservatezza su una parte del campione. 

 Il  presidente dell'UPA afferma inoltre che  si stanno mettendo in campo tutti gli interventi necessari per fornire garanzie a chi in futuro si servirà dei dati d'ascolto e per avere a disposizione nel più breve tempo possibile dei dati sebbene non completamente garantiti dal punto di vista della riservatezza. E di fronte a un'ipotetica sospensione dell'Auditel commenta "assolutamente impensabile".

E mentre alcuni broadcaster diffondono dati rilevati in autonomia, è il caso di Sky che si avvale dello Smart Panel Real Time (leggi a riguardo su ADVexpress le posizioni contrastanti di Aldo Grasso e di Urbano Cairo), Sassoli osserva come siano ancora sporadiche queste iniziative di 'rilevazione autonoma' invita tutto il sistema a dimostrare responsabilità nelle due settimane di stop da parte di Auditel.

Guardando al 2016, il presidente dell'UPA ricorda l'importante progetto di quotazione in Borsa dell'Auditel, chiamata a rinnovarsi, a dotarsi di risorse, proprio attraverso la quotazione, per effettuare ricerche che misurino tutta la fruizione del video, non solo quella in tv, e riallineare l'assetto del proprio azionariato a una realtà che non è più quella del 1984. Per diventare una public company con regole precise per l'ingresso e uguali per tutti.

Infine, riguardo al mercato pubblicitario 2015, come aveva già affermato ieri ai nostri microfoni, in occasione del Premio Parola d'Impresa (leggi news), Sassoli de Bianchi a margine dell'incontro di oggi ha ribadito che chiuderà tra il +1% e il 2%, con un andamento particolarmente positivo di social, search e della radio.

EC