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#SmilingOnion: la sfida benefica che diventa virale. A curare la campagna Klein Russo, Spencer & Lewis e IsayWeb

Dopo venti giorni dal primo video, i dati della campagna sono impressionanti. Solo sul digitale, infatti, sono circa 1400 le conversazioni registrate, per una portata totale di quasi 130 milioni di utenti e oltre 120.000 interazioni. Instagram si conferma la prima piattaforma per engagement (62.000) seguita da Facebook (52.000), e Twitter (3.000).

Una cipolla, un sorriso e un hashtag. Sono i tre ingredienti della campagna #SmilingOnion, ideata dalla creative community KleinRusso per Fondazione Operation Smile Italia Onlus, con il supporto dell’agenzia di Pubbliche Relazioni Spencer & Lewis e della digital agency IsayWeb. L’iniziativa si pone lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulle malformazioni al volto quali la labioschisi (più comunemente nota come labbro leporino), la palatoschisi e la labiopalatoschisi, patologie particolarmente diffuse nei Paesi più poveri del mondo, ma con diversi casi presenti anche in Italia, dove è attiva la Smile House di Milano.

 #SmilingOnion è un’idea che nasce da una semplice verità: tagliare una cipolla stimola il pianto.

Ecco perché i creativi hanno scelto di usarla e trasformarla nel nuovo modo di regalare un sorriso. Come? Acquistando una #SmilingOnion su www.smilingonion.it. Così si può donare il sorriso a un bambino affetto da malformazioni al volto. Un concetto semplice e diretto che è esploso sui social network grazie al supporto di Ivan Zaytsev, unitosi attivamente alla causa di Operation Smile Italia Onlus lanciando la sfida su Facebook. L’atleta ha condiviso un video che lo ritraeva durante il taglio della cipolla, ha coinvolto altri nomi del mondo dello spettacolo ed è stato protagonista del reveal ufficiale dell’operazione, in diretta su TGCOM24. In pochissimo tempo la voce si è sparsa e #SmilingOnion è diventata una sfida virale: da Francesco Totti a Carlo Verdone, da Alessandro Cattelan a Jovanotti, passando perFiorello e tanti altri personaggi del mondo dello sport, della cultura, della musica e dello spettacolo. Ma la sfida non è aperta solo ai personaggi famosi; centinaia di utenti stanno iniziando a tagliare la cipolla per sostenere Operation Smile Italia Onlus.

Come dichiara Fabrizio Russo, fondatore della creative community KleinRusso, “la Smiling Onion non è solo una campagna/evento, veicolo temporaneo di awareness per Operation Smile, ma è prima di tutto un simbolo diretto, facilmente riconoscibile e destinato a durare nel tempo, che li caratterizzerà nel presidio delle piazze e negli eventi di fundraising”.

Dopo venti giorni dal primo video, i dati della campagna sono impressionanti. Solo sul digitale, infatti, sono circa 1400 le conversazioni registrate, per una portata totale di quasi 130 milioni di utenti e oltre 120.000 interazioniInstagram si conferma la prima piattaforma per engagement (62.000) seguita da Facebook (52.000), e Twitter (3.000).

Una campagna di sensibilizzazione per far conoscere l'attività di Operation Smile Italia Onlus sia in Italia che nel mondo, e la patologia che i nostri volontari medici curano, la labiopalatoschisi – commenta Alessandra Corrias, Direttore Generale della Fondazione Operation Smile Italia Onlus – Ogni 3 minuti nel mondo nasce un bambino con questa patologia, moltissimi di loro non hanno accesso alle cure chirurgiche di base. Nascere con una malformazione al volto – prosegue Corrias – significa avere problemi di suzione nei primi giorni di vita, di linguaggio nella fase della crescita e, nei casi più gravi, respiratori. Volevamo attirare l’attenzione su una triste situazione, puntando però sull’ironia e sulla positività, con questa intenzione è nata #SmilingOnion.

Tutti i video pubblicati sono disponibili sul sito dedicato alla campagna: www.smilingonion.it. Qui è possibile, inoltre, avere maggiori informazioni su come partecipare e contribuire alla causa acquistando una Smiling Onion con una donazione minima di 15 Euro. Il ricavato sarà destinato alla missione in Honduras, che si svolgerà dal 5 al 25 febbraio 2017, durante la quale Operation Smile si pone l’obiettivo di operare 130 pazienti, tra bambini e giovani adulti.

Per curare chi nasce con queste patologie, è necessario un intervento chirurgico che, nei casi di malformazioni meno gravi, dura circa 45 minuti. Dal 1982, anno della sua costituzione negli Stati Uniti, Operation Smile ha effettuato oltre 240.000 interventi chirurgici.

 

Pietro Mandelli
Simone Macciocchi Salerni
Eleonora Sofi
Aurelio Calamuneri