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Procter & Gamble riduce ancora l'ad spending del 5% tagliando agency fee e 'sprechi'

Per il terzo anno consecutivo la multinazionale guidata dal Ceo David Taylor taglia la propria spesa in advertising in tutti i segmenti di business. Dal 2016 ad oggi il budget destinato alla pubblicità si è ridotto di quasi 500 milioni di dollari. Cresce invece l'investimento in performance marketing.

Prosegue la strategia di Procter & Gamble di ridurre la propria spesa in advertising. Come si legge nel report annuale presentato a giugno 2019 e ripreso dalla stampa internazionale, la multinazionale guidata dal Ceo David Taylor (nella foto), ha tagliato il proprio budget di altri 350 milioni di dollari, ovvero del 5%, portandolo a quota 6,75 miliardi di dollari. La riduzione ha interessato tutti i segmenti di business.

Dal 2016 a oggi, il budget destinato alla pubblicità si è ridotto di circa 500 milioni di euro. Tagli volti a eliminare gli sprechi, ma che hanno riguardato in misura importante anche le agency fee. Un modo per combattere l'ascesa dei competitor direct-to-consumer ma anche per tornare a far crescere le revenue. 

Come afferma un portavoce dell'azienda, "a fronte di una riduzione del budget la reach è aumentata, dal momento che abbiamo lavorato per eliminare gli 'sprechi' e ridurre la frequenza in eccesso, concentrandoci su una comunicazione più efficace e personalizzata". 

"E' una strategia in linea con il lavoro fatto negli ultimi anni per reinventare il processo di brand building: siamo passati dal poco efficace mass marketing a una comunicazione di massa one-to-one, grazie all'utlizzo dei dati e della tecnologia, reinventando la pubblicità in annunci in cui i consumatori non vedono l'ora di imbattersi e rivedendo le partnership con le agenzie per trasformare la creatività". 

E' anche per questo motivo che, come ha dichiarato il Ceo David Taylor, l'azienda sta investendo sempre di più in performance marketing, allo scopo di targettizzare le audience in modo più preciso. Attualmente P&G può contare su un database proprietario di oltre un miliardo di consumatori, che consente di avere a disposizione un'enorme quantità di dati utili a realizzare campagne di performance marketing in modo efficace. 

Indicato a lungo come il maggiore investitore al mondo in advertising, Procter&Gamble avrebbe dunque perso il suo scettro: Amazon ad esempio, ha aumentato il proprio budget adv del +30%, facendolo salire a quota 8,2 miliardi di dollari

SP