Inchieste

NC. Inchiesta 'Italians do it better'. Casiraghi Greco&: Pensiero globale, azione locale

Nel 2014 ha lanciato con successo il marchio Pittarosso e l'azienda Illumia, ed ha acquisito l'agenzia digitale Dandelio Industrie Creative, per dotarsi internamente delle competenze necessarie per offrire un servizio completo e integrato. Indiscussi e indiscutibili rimangono i pilatri dell'agenzia: indipendenza e italianità. Come racconta l'ad Cesare Casiraghi a NC - Nuova Comunicazione, nell'ambito dell'inchiesta sulle agenzie italiane e indipendenti.


Indipendenza vuol dire banalmente non dover rendere conto ad alcuno. E quindi poter pensare da imprenditori nel rapporto con i clienti. Poter investire senza sottostare ogni fine anno a chi deve dimostrare di andare bene in borsa a scapito della qualità del servizio offerto, della vita dei lavoratori italiani, che dall’altro mondo sono visti come pedine da sacrificare senza troppe remore. Indipendenza è poter ragionare da italiani in un mercato italiano che ha caratteristiche uniche. E non significa per niente avere una visione provinciale, ma invece poter mettere veramente in atto la filosofia del ‘Think Global, Act Local’”.

Sono parole appassionate e piene di convinzione quelle con cui Cesare Casiraghi, amministratore delegato casiraghigreco&, definisce quella che è, da sempre, la sua bandiera e motivo di orgoglio dell’agenzia che ha creato e che tutt’oggi guida. Uno status, quello dell’indipendenza, che, diciamolo chiaramente, può rivelarsi una medaglia a due facce: da un lato quella sorridente, lieta dell’essere slegati da logiche burocratiche e gerarchiche tipiche dei grandi gruppi, e dall’altro, quella che guarda con preoccupazione le conseguenze economiche di questo status.

Perché, come spiega Casiraghi: “Se hai un internazionale che ti finanzia, anche quando vai male puoi permetterti di lavorare sottocosto, tanto il centro media del gruppo guadagnerà abbastanza da appianare tutti i debiti delle singole agenzie. Alla fine noi dobbiamo continuamente dimostrare di essere bravi, di portare risultati concreti. Questo è il motivo per cui spesso facciamo contratti con success fee annessi. Perché ci crediamo. E perché da indipendenti possiamo rischiare”. In questi anni, dunque, casiraghigreco& è riuscita a portare avanti con tenacia e coerenza la propria indipendenza, insieme all’altro elemento che la contraddistingue: la sua italianità. “Come dimostra il successo delle nostre campagne - dalla zucca di Ing Direct a CheBanca!, Pittarosso e Illumia -, siamo bravi a entrare nella testa degli italiani - spiega Casiraghi -. Dopo Armando Testa, siamo l’unica agenzia italiana che può vantare case history di questo spessore, e vorrei vedere quante sono quelle internazionali, in Italia, a poterlo fare”.

A questi due pilastri della propria identità, l’agenzia ha sempre affiancato la capacità di sapersi evolvere con il mutamento dei tempi e del mondo della comunicazione, con una particolare attenzione, in tempi recenti, a tutto ciò che è digitale e alle competenze legate a questo mondo. In quest’ottica va vista la recente acquisizione di Dandelio Industrie Creative, una realtà che opera nel mercato del digital da oltre dieci anni con clienti del calibro di Samsung e Boehringer.

“Era l’anello che ci mancava per poter offrire un servizio veramente a 360 gradi spiega Casiraghi -. Non dimentichiamo che abbiamo sempre avuto anche il media interno e pianifichiamo per Banca Sistema, Fedeli Cashmere, Illumia, Pittarosso, Snam, Stihl”.

Dotarsi internamente delle competenze necessarie, piuttosto che appoggiarsi in outsourcing a realtà esterne autonome: è dunque questa la strategia di casiraghigreco&. Con la consapevolezza che, per non essere percepita solo come una semplice ‘fornitrice’, un’agenzia oggi deve organizzarsi per poter dare ai clienti un’offerta completa e tailor made, che spazi in tutti gli ambiti della comunicazione: dalla campagna tv al Btl, dal digital ai social, fino alla pianificazione.

“Perché solo così ci riconoscono il giusto valore, strategico ed economico”, commenta Casiraghi. Questo approccio riguarda anche i mercati esteri, sui quali l’agenzia è stata attiva nel passato - uno su tutti la compagnia aerea Airone, per cui l’agenzia ha seguito la comunicazione delle tratte estere, prima della fusione con Alitalia - e su cui tutt’oggi è impegnata con contatti con hub in vari Paesi considerati strategici e dai quali, a sua volta, viene scelta per lavorare sul mercato italiano. “È un discorso che diventa importante per noi nel momento in cui nasce la necessità - spiega -. Se dovremo emigrare lo faremo in compagnia dei clienti che ce lo chiederanno”.

Intanto, l’agenzia chiude il 2014 con grandi soddisfazioni sul fronte dei risultati ottenuti, in particolare con il lancio di due nuove realtà, Pittarosso e Illumia: il marchio di calzature ha raggiunto una brand awareness dell’85% dopo solo un mese di campagna, mentre il successo di Illumia, meno eclatante all’apparenza, è decisamente importante se si considerano le difficoltà legate al settore in cui l’azienda opera, quello dell’energia, in cui sono attive 200 compagnie. “Riuscire a diventare uno dei brand di riferimento dopo i primi quattro marchi - Eni, Enel, Edison e Sorgenia -, era una scommessa azzardata - spiega Casiraghi soddisfatto -. La scelta di un testimonial come Cesare Prandelli, perfetto per l’avvento dei mondiali di calcio, rischiava di essere un boomerang per come è andata a finire l’avventura; invece anche con il secondo spot di ottobre, con Prandelli che però non parlava più di calcio, è stato un successo di telefonate al call center, di contratti aperti e di notorietà”.