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Type Visual', la personale di Lorenzo Marini alla Permanente di Milano. Marini: "celebriamo la bellezza delle lettere"
Lorenzo Marini ha scelto il Palazzo della Permanente di Milano per presentare l'ultima evoluzione del suo lavoro artistico. E’ una mostra personale che si focalizza sull'esaltazione della ricerca dell'alfabeto e, più nello specifico, delle font dei caratteri grafici
Intitolata Type Visual, sarà inaugurata giovedì 6 ottobre e durerà tutto il mese. N
"Per me la Permanente di Milano è un punto d'arrivo dopo due anni e mezzo nei quali ho deciso di rendere pubblico il mio lavoro artistico privato. Dopo Art Basel , i Musei di Firenze, Padova, Messina, Barcellona e New York dove ho un contratto in esclusiva con il gallerista Georges Berger ora i miei pensieri artistici arrivano nel Palazzo, aperti a tutti, creativi, appassionati di arte, collezionisti" ha commentato ad ADVexpress Marini.
Cosa presenta il creativo e artista a laPermanente? "Una nuova ricerca che si fonda sulla nobilitazione delle lettere. In Oriente la calligrafia è arte, in Occidente invece è un elemento funzionale. E le lettere sono sempre utilizzate associate, come a e h come esclamazione, stupore, az per alludere ad un dentifricio. Ma considerate da sole le lettere portano a una desemantizzazione della scrittura che porta a scoprirne lo spazio architettonico, un gioco di pieni e vuoti che consente di reinterpretare le lettere stesse in modo creativo. Il risultato sono 26 lettere esposte su una parete di 6x4 che diventano un alfabeto creativo rivisitato. Un omaggio alla bellezza delle lettere, come se il carciofo diventasse fior di loto".
"Ecco quindi che la z diventa una m addormentata, la s simbolo dell'eleganza del cigno, appunti sui quali si stende una patina di bianco che come un velo protegge il quadro, ne conserva i colori e diventa una cortina tra lo stesso e chi lo guarda attutendone la violenza dell'impatto. Perchè la pittura non è mai denuncia ma meditazione, no gestualità ma approfondimento, nel tentativo di andare oltre" aggiunge Marini.
Noto come uno dei più prestigiosi creativi italiani e presidente dell'omonimo gruppo di comunicazione, Marini ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Venezia dove è stato allievo di Emilio Vedova.
Nel corso degli anni ha proseguito in silenzio, in stretto riserbo, la sua ricerca artistica realizzando opere dove la pubblicità viene spogliata da ogni semantica per apparire nella sua forma scheletrica di catalogazione spaziale.
Nel settembre del 2014 è uscito allo scoperto con un’esposizione nello spazio pubblico di Villa Vertua di Novate Milanese e in meno di due anni ha realizzato una decina di mostre personali quasi tutte in spazi pubblici come l'Oberdan a Milano, Palazzo Medici Riccardi a Firenze e Palazzo Zuckermann a Padova.
Lo scorso dicembre è stato presente con otto opere a Miami nella settimana di Art Basel. Tra le sue ultime attività: una personale in contemporanea, lo scorso aprile, presso gli spazi eventi dei Megastore Mondadori Duomo e Marghera e la Gallery Center Soho di New York.
Per tutto luglio è stato presente, unico autore italiano, con sette dipinti in una collettiva presso la George Bergèr Gallery New York, la galleria che lo rappresenta negli Stati Uniti.
EC