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Nasce la Carta di Milano, per una comunicazione rispettosa dei bambini

In occasione del Child Guardian Award, Terre des Hommes ha presentato oggi la Carta di Milano, un documento realizzato da oltre 70 esperti del settore per migliorare la qualità della comunicazione pubblicitaria in riferimento al rispetto dei bambini, proteggendoli da strumentalizzazioni e abusi. Tra i vincitori, per la categoria Tv, si afferma lo spot ‘I am the family favourite’ di Nital (marchio Nikon Coolpix S30), agenzia Light Clear Thinking.
“Le bambine e i bambini non sono oggetti, bensì soggetti attivi, con la loro dignità, i loro gusti, speranze, sensibilità, idee e valori di cui si arricchiscono e che con loro si rafforzano. Hanno diritti inalienabili e doveri. La rappresentazione delle bambine e dei bambini dovrebbe sempre tenere conto di questa grande ricchezza coinvolgendoli in modo attivo e coerente con gli obiettivi di comunicazione ed evitando l’uso meramente ostensivo, sensazionalistico e artificioso della loro immagine”.

È questo il primo punto della Carta di Milano (vedi, in alto a destra, il documento integrale allegato) per il rispetto dei bimbi nella comunicazione, presentata quest’oggi in anteprima a Palazzo Marino da Terre des Hommes (da 50 anni in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo) in occasione della quinta edizione del Child Guardian Award, il premio alle pubblicità amiche dei bambini organizzato da Terre des Hommes, in collaborazione con la fondazione Pubblicità Progresso e con il sostegno del Comune di Milano, assessorato alle Politiche Sociali.

La Carta di Milano, come spiegato da Donatella Vergari, segretario generale di Terre des Hommes, è stata stilata da oltre 70 esperti del settore per migliorare la qualità della comunicazione pubblicitaria in riferimento al rispetto dei bambini, proteggendoli da strumentalizzazioni e abusi. “L’immagine delle bambine e dei bambini - precisa Vergari - sembra oggi prestarsi a un uso spesso strumentale che se da un lato ne sminuisce la dignità, dall’altro finisce per rafforzare stereotipi discriminatori di genere o costruire stili di vita pericolosi. Per questo crediamo che il rispetto delle bambine e dei bambini richieda oggi nuovi strumenti e un nuovo impegno di responsabilità sociale da parte di tutti gli operatori coinvolti nel mondo della comunicazione. Con la Carta di Milano chiediamo a tutti di sottoscrivere e condividere questo impegno. Sul sito www.cartadimilano.org è possibile, da oggi, aderire alla Carta di Milano e inviare il proprio commento”.

Quel che è certo, come è stato rilevato da Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso, è che i creativi devono impegnarsi per elevare, ancor di più, lo standard delle loro comunicazioni, evitando facili espedienti e fastidiosi cliché, che magari possono anche far vendere prodotti e servizi, ma che finiscono con lo svilire la dignità delle categorie coinvolte. Bambini, certo, ma anche donne, troppo spesso strumentalizzate e utilizzate in funzione del potere seducente del loro corpo. Anche quando magari c’è da vendere solo un silicone o una colla.

Soprattutto deve essere chiaro che ‘children look, children do’, nel senso che i bambini ci osservano e copiano i nostri comportamenti. Compresi i modelli pubblicitari che si ritrovano sugli schermi di casa. Ed è anche per questo che Massimo Guastini, presidente Adci, ha lanciato un’interessante proposta, che punta a coinvolgere Nielsen e alcune università, per la creazione di un osservatorio sulle forme di ‘inquinamento cognitivo’ in comunicazione, appunto con lo scopo di rilevare eventuali abusi, compresi quelli più sottili e meno evidenti.

Secondo Gianna Terzani, di Assocomunicazione, è auspicabile che le aziende e le agenzie riflettano su nuove modalità di fare comunicazione, che coinvolgano i bambini, i loro bisogni e le loro aspettative. Troppo spesso, è il ragionamento di Terzani, la pubblicità destinata ai bambini fa in realtà riferimento a linguaggi e meccanismi focalizzati sul punto di vista dei genitori, in quanto responsabili d’acquisto. E questa è una tendenza che non può essere trascurata.

Da citare infine l’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, il quale ha allargato il discorso anche al di fuori dei confini della comunicazione, evidenziando i ritardi della politica e sottolineando l’importanza di un maggiore impegno a sostegno della genitorialità. Perché le battaglie a difesa dei bambini si combattono anche su questioni apparentemente piccole, relative alla vita di tutti i giorni, ma comunque importanti, come per esempio la recente iniziativa del Comune di Milano (ancora bloccata da intoppi burocratici) per imporre il divieto di fumo nei parchi e nelle aree gioco dedicate ai bimbi in città.

IL PREMIO CHILD GUARDIAN AWARD 2012:
Proseguendo nel suo impegno nella protezione dell’infanzia, Terre des Hommes e la giuria del Child Guardian Award hanno selezionato, tra le 34 partecipanti, le campagne tv, stampa/affissioni e altri mezzi che hanno saputo offrire l’immagine più corretta dei bambini, coniugando il rispetto dei diritti dell’infanzia con un linguaggio comunicativo efficace. Questi i Child Guardian Award 2012:

Vincitore categoria Tv
Spot ‘I am the family favourite’ di Nital (marchio Nikon Coolpix S30)
Agenzia: Light Clear Thinking
Motivazione: "Per aver rappresentato i bambini con naturalezza e semplicità esaltandone la creatività e l’entusiasmo".

Menzione speciale
Spot ‘Basta Poco' di Ikea Italia Retail
Agenzia: 1861 United
Motivazione: "Un brand che nella sua comunicazione riesce a fotografare i cambiamenti della società e che, in questo caso, promuove una piccola rivoluzione per far uscire gli italiani dalla crisi. ‘Basta poco per cambiare’ parte dalla gente, dal dialogo, dalla scoperta di nuovi social network veri e non virtuali, e non si dimentica di fare appello alla più grande forza dei bambini: la fantasia".

Vincitore categoria Stampa/Affissioni
Campagna ‘Il suo sorriso è il tuo sorriso’ di A. Menarini Ifr (marchio Novalac)
Agenzia: M&C Saatchi
Motivazione: "Per aver saputo raccontare con affetto e ironia i momenti più naturali della vita dei bambini e dei loro genitori, inserendoli in un contesto familiare di amore e tenerezza".

Vincitori categoria Web/Altri Mezzi
Campagna web ‘Mammeattente.it’ di Unilever Italia Marketing Operations
Agenzie: Xister Cultural Com e Apload Marketing e Comunicazione
Motivazione: "Perché il progetto è completo e articolato, non indulge nell’allarmismo ed è ricco di contenuti interattivi utili per i genitori e divertenti per i bambini, che possono giocare con la loro fantasia e mettere alla prova la loro attività".

Premio ‘Giuria dei Piccoli’ (alla memoria di Antonio Monzeglio)
Spot tv ‘Super Mario 3D land’ di Nintendo
Agenzia: Alerte Orange
Motivazione: "Perché nello spot si vede il papà che gioca con suo figlio e a noi piace divertirci insieme ai nostri genitori e fare squadra con loro".

Precisiamo inoltre che la giuria e il comitato d’onore del Child Guardian Award sono composti da rappresentanti del mondo dell'università, delle istituzioni, delle imprese, della comunicazione, della cultura e da circa 250 bambini delle scuole lombarde, che attribuiscono lo speciale premio ‘Giuria dei Piccoli’. E che il Child Guardian Award è patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento delle Pari Opportunità, e da Adci (Art Directors Club Italiano). Al Child Guardian Award è stato anche concesso l’Alto Patronato Presidenza della Repubblica.

Mario Garaffa