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"Non affidare la campagna di vaccinazione a una primula di plastica!", ecco la petizione di Giacomo Carissimi su Change.org. Oltre 8 mila persone l'hanno già firmata

Il professionista lancia una petizione sul portale criticando la decisione del Governo di affidare la campagna vaccini anti-covid all'architetto Boeri e alla scelta di quest'ultimo di produrre nuovi padiglioni di plastica a fronte invece della possibilità di utilizzare le strutture già esistenti evitando sprechi di materiali e risorse.

"Non affidare la campagna di vaccinazione a una primula di plastica!", questo il titolo della petizione aperta su change.org da Giacomo Carissimi, professionista del settore degli eventi,  rivolta al Comitato Tecnico scientifico della campagna vaccini, al Governo Italiano, al Viceministro Sileri, a Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri e a Roberto Speranza, Ministro della Salute.

Un'iniziativa con cui Carissimi sollecita i colleghi dell'industry a porre una firma per dimostrare contarierà alla campagna vaccini anti-covid L’Italia rinasce con un fiore" affidata dal Governo all'architetto Stefano Boeri, che ha già sollevato sul mercato diverse polemiche come anche emerso dal giro di microfoni avviato da ADVexpress, soprattutto per il mancato coinvolgimento nel progetto delle agenzie del settore. La petizione, ad oggi, ha già superato le 8mila firme come si vede dal sito. 

"Abbiamo visto su tutti i giornali e sulla bocca di Arcuri rimbalzare la notizia dei padiglioni a forma di caramella con la primula dell'architetto Boeri da mettere in tutte le piazze d'Italia. Un regalo di quelli come non si vedevano dai tempi di Troia" scrive Carissimi su Change.org.

"Dal punto di vista professionale il regalo è nullo, si tratta di un lavoro di massimo un'ora, dal punta di vista ambientale, sociale, economico e politico il regalo è devastante. La produzione di nuovi padiglioni di plastica per vaccinarsi è uno spreco vergognoso considerando l'esistente, inteso questo come location (luoghi una volta destinati agli eventi e inutilizzati), caserme, tende da campo, palestre, finanche le tensostrutture esistenti presso decine e decine di allestitori rimasti senza lavoro da un anno, foyer di cinema e teatri..."

"Il progetto ha invece l'unico scopo di promuovere mediaticamente uno studio di architettura e sperperare denaro pubblico in disprezzo di ogni regola del riutilizzo, del riciclo, dell'economia circolare, della riqualificazione dell'esistente, delle smart cities, della presa di distanza dalla cultura dell'uso e getta. Un regalo che irride alla più semplice lezione che la pandemia dovrebbe averci lasciato: il rispetto per l'ambiente e per le persone".