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100mila dollari l'anno? E' possibile grazie agli spot su YouTube

Il programma di partnership varato un anno fa dall'azienda di San Bruno, in California, prevede che gli utenti che aderiscono acconsentano a ospitare degli spot sui propri filmati. I profitti derivanti dalla pubblicità vengono poi divisi tra YouTube e il creatore del video. Alcuni ne stanno già approfittando.

Questa è la storia di Michael Buckley , 33enne del Connecticut che ha lasciato il suo impiego presso un'azienda di promozioni musicali per intraprendere una nuova attività. Fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che il nuovo lavoro se l'è inventato di sana pianta, dimostrando di vederci lungo.

La notizia è apparsa oggi, 12, dicembre, sul sito del Corriere della Sera.  L'idea è molto semplice: Buckley registra video e li posta su YouTube, dando il permesso all'azienda di San Bruno, in California, di aggiungere degli spot ai suoi filmati. Si tratta di un programma di partnership, varato un anno fa, che prevede che i profitti derivanti dalla pubblicità vengano poi divisi tra YouTube e il creatore del video che ha acconsentito alla presenza degli spot.

Non ci sono indicazioni su quanto effettivamente possano guadagnare gli autori dei filmati 'presi in prestito' per gli spot, ma sembra che le cifre non siano niente male. Tutto dipende ovviamente da quanto successo riscuotono i video: quelli di Buckley, dei mini-show satirici intitolati 'What the buck', sono molto apprezzati e pare che il suo conto in banca cresca ogni anno di 100mila dollari. Certamente non è facile far emergere i propri filmati tra i milioni presenti su YouTube, per questo molti utenti ricorrono all'aiuto del marketing.

Inoltre, bisogna considerare che i navigatori spesso 'postano' video su cui non hanno diritti d'autore, e che dunque non possono essere utilizzati per i filmati promozionali. Per ora, sono solo il 3% i video sui quali è stata inserita la pubblicità, ma, dal momento che aziende come Universal Music, Sony BMG, Cbs e Warner Brothers hanno già aderito all'iniziativa, c'è da scommettere che la percentuale sia destinata a crescere.