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Cairo sfiora il 60% del capitale RCS. IMH ricorre al Tar contro la decisione di Consob. Della Valle: "mantengo la mia quota"

Il 28 luglio si è chiuso il periodo di migrazioni verso l’Opas di Cairo, ma la cordata guidata da Bonomi fa ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione della Commissione in merito alla mancata sospensione dell’Opas promossa da Cairo. Della Valle: "Se la Consob si pronuncerà in maniera chiara e condivisibile io sono pronto a fare due o quattro passi indietro, che mi consentano di restare secondo azionista del gruppo"

Urbano Cairo sfiora il 60% del capitale di Rcs. I  risultati provvisori della adesioni all'Opas danno l'editore  al 59,69%. Oggi, 28 luglio,  era l'ultimo giorno del periodo disponibile per gli aderenti all'Opa della cordata Bonomi di poter migrare all'Opas di Cairo, risultata vincente.

Intanto International Media Holding insieme a Diego Della Valle (DiVi) e a Pirelli ha "presentato ricorso al Tar del Lazio contro la decisione della Consob in merito alla mancata sospensione dell’Opas promossa da Cairo Communication su Rcs". Lo comunica Diego Della Valle in una nota.

L’Autorità di vigilanza dei mercati lo scorso 22 luglio, aveva esaminato gli esposti relativi all’offerta di Cairo, avanzati dai soci storici del gruppo editoriale non ritenendo "allo stato, sussistenti i presupposti per la sospensione cautelare dell’offerta Cairo".

Oggi il patron della TOD'S, titolare del 7,3% del gruppo editoriale,  ha incontrato la stampa per spiegare la sua posizione. Ed ha dichiarato: "La mia quota in RCS resta di sicuro, da così a migliorare" ricordando che ha investito in varie fasi 220 milioni,  "Ho già detto che noi non siamo venditori, ma compratori di azioni Rcs se i piani sono buoni. Se la Consob si pronuncerà in maniera chiara e condivisibile io sono pronto a fare due o quattro passi indietro, che mi consentano di restare secondo azionista del gruppo". 

Per l'imprenditore "è folkloristico" parlare dell'ipotesi che possa essere annullato il passaggio a Urbano Cairo delle azioni conquistate tramite l'Opas: "Io voglio sentirmi dire in modo sicuro come stanno le cose". Perché Rcs "rischia uno stallo che sarebbe pericolosissimo per l'azienda".

"Consob è  mancata ed è mancata pesantemente” ha commentato Della Valle.  “Non siamo stati contenti della risposta all’esposto alla procura di Milano presentato“per difenderci". “Sollecitata a darci risposte determinanti per capire se le cose si facevano in modo corretto non ha mai risposto nulla e ha perso una ulteriore occasione quando ha consentito con poche frasi approssimative che si cambiasse la proprietà di una azienda”, ha aggiunto Della Valle. “Questa chiarezza ce la deve dare la Consob come persone coinvolte nell’operazione e come cittadini che devono rispettar le regole, se fossi stato al posto loro avrei risposto punto per punto con termini legali e precisi in modo che tutto fosse chiaro”. 

"Oggi - ha detto Della Valle - ci ritroviamo qualcuno che pensa di avere vinto un'Opa che per noi è da discutere e che compra azioni sul mercato. Se Cairo ha fatto un'Opa corretta e seria, ha fatto benissimo; se ci sono state cose non coerenti con le regole, bisogna fermarsi e ragionare. Manca il tempo e il tempo è determinante per il futuro del gruppo". 

 "Io voglio andare fino in fondo, voglio che ci dicano la verita'", ha affermato ancora. "Io non so a chi fa riferimento la Consob, ma il suo controllore farebbe bene ad agire per fare chiarezza".

Spiegando la sua scelta di aderire alla cordata di Bonomi per una questione di coerenza, l'imprenditore ha raccontato anche che gli era stato “proposto di entrare nella cordata di Intesa” ma aveva risposto di no "perché non potevo, visto che da poco avevo partecipato alla nomina del nuovo CdA di RCS e tra noi seduti a quel tavolo c’era l’accordo di lasciar lavorare il Consiglio”. 

“Quando sono entrato in Rcs ho fatto fatica a toccare palla”, perchè il “vero potere, quello che ha gestito l’Italia e che si è sempre messo di traverso, era nelle mani dei vecchi marpioni”, ha sostenuto, citando “Fiat, Mediobanca e altre banche”, ricordando poi di essere uscito dal consiglio di Rcs “per divergenze con Elkann, Pagliaro e Bazoli”.

Infine, riferendosi a Cairo: “La stampa è stata conquistata dall’innamoramento per lo storytelling che vede il giovane che arriva e smonta un mondo di vecchi babbioni. Ma io non accetto di essere considerato tra questi”. 

 

EC