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Elle in edicola con le intervista a Naomi Campbell e alla regista Sam Taylor-Johnson

La rivista conterrà al suo interno anche un’inchiesta sull’astensionismo nell'anno in cui oltre la metà della popolazione mondiale è chiamata alle urne per disegnare le nuove mappe del potere: l'incognita più grave riguarda proprio il voto dei giovani e delle donne che partecipano sempre di meno alle scelte elettorali.

Naomi Campbell, modella, attivista e oggi anche madre di due figli, racconta il suo splendido 2024: l'anno in cui ha presentato la sua prima collezione di moda e in cui sarà celebrata da una grande mostra monografica a Londra. “Si inaugurerà il 22 giugno al Victoria&Albert Museum”, racconta a Elle in edicola dal 29 marzo “e ripercorrerà tutta la mia carriera con un obiettivo: imparare qualcosa su di me e creare intimità con il visitatore. La maternità ha cambiato tutta la mia vita, sono un’icona ma anche una mamma, e in questo io non sono diversa da qualsiasi altro genitore”.

Sul nuovo Elle, anche un’intervista alla regista Sam Taylor-Johnson che col suo film “Back to black” (nei cinema italiani dal 18 aprile) celebra l’immenso talento di Amy Winehouse, la cantante jazz morta nel 2011 a soli 27 anni. “Back to black non è un biopic che insegue la vita di Amy dalla nascita alla morte: è la cronaca di una storia d’amore tumultuosa raccontata dal suo punto di vista, con la sua stessa voce: sono i testi delle canzoni dell’album, intensi e spudorati come un diario intimo, a trascinarci dentro alla vicenda”, dice Sam Taylor-Johnson.

Inoltre, un ritratto dello stilista inglese John Galliano in occasione della prossima uscita di un film sulla sua vita e sulla sua creatività: astro nascente del fashion system fin dal debutto, il designer è diventato il trasgressivo re delle passerelle negli anni '90 e 2000, poi all'improvviso il burnout, la vergogna, la cacciata dall'Olimpo, la riabilitazione, il ritorno.  E ora anche il docufilm “High & Low” del regista Kevin Macdonald.

Infine, un’inchiesta sull’astensionismo nell'anno in cui oltre la metà della popolazione mondiale è chiamata alle urne per disegnare le nuove mappe del potere: l'incognita più grave riguarda proprio il voto dei giovani e delle donne che partecipano sempre di meno alle scelte elettorali.