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IpTv e WebTv Forum.2/Lo switch off digitale è il futuro dell'IpTv

Dopo l'uscita di scena di Tiscali, gli operatori italiani dell'IpTv sono rimasti in tre: Fastweb, Telecom Italia e Wind. Ma per tutti e tre, nonostante gli eventuali errori del passato, le potenzialità della piattaforma potrebbero essere altissime. Bisogna però trovare il modo per comunicarle con maggiore chiarezza e semplicità ai consumatori.

Dopo gli interventi di Emilio Pucci, direttore di e-Media Institute, e Giovanni Moglia, presidente dell'Associazione Italiana Operatori IpTv, il forum organizzato oggi a Milano da Business International è proseguito dando direttamente la parola ai tre operatori italiani rimasti sul mercato dopo il recente abbandono del campo annunaciato da Tiscali .

Giorgio Tacchia, direttore di Fastweb Tv, ha raccontato come il biennio 2001/2002 sia stato quello della fase di start up del primo operatore italiano di IpTv, sia per data di nascita, sia per penetrazione sulla propria customer base - sono infatti 200.000 gli utenti della televisione di Fastweb, su un totale di 800.000 utenti attivi complessivamente. Fino al 2008 l'operatore di Tlc si è poi dedicato al consolidamento, concentrandosi sul prodotto, i contenuti e l'offerta attraverso l'introduzione di nuovi servizi, nuove interfacce e nuove tecnologie.

"Il futuro, che è molto più vicino di quel che si pensi, ci vedrà impegnati in 4 step fondamentali - ha annunciato Tacchia -. E' arrivato infatti il momento di passare a una fase di segmentazione e differenziazione del prodotto: dall'ampliamento dell'offerta alla selezione sulla base di ciò che i nostri utenti hanno dimostrato di volere davvero. Punteremo poi a migliorare l'esperienza complessiva del cliente, dalla fase di installazione alla gestione di tutte le sue problematiche attraverso la customer care. In terzo luogo, e questa sarà la chiave di volta per lo sviluppo non solo di Fastweb ma della piattaforma IpTv nel suo insieme, la standardizzazione delle tecnologie per arrivare a una open platform che veda davvero la convergenza di tutti gli operatori: è in questa direzione che si muove l'Associazione guidata da Moglia, con l'obiettivo di incrementare la reach dell'IpTv perché solo così si potrà abbassare il costo per raggiungere i clienti. Infine, lavoreremo sull'integrazione della piattaforma televisiva con quella mobile e con il web".

Piero De Chiara, responsabile del Progetto Switch Off Tv Analogico-Digitale di Telecom Italia (nella foto), ha sottolineato come la piattaforma IpTv sia oggi di fronte a una grande opportunità che non deve essere sprecata: sull'IpTv si possono vedere infatti i canali digitali free to air nazionali e locali, i contenuti premium degli operatori satellitari così come quelli del digitale terrestre, tutti i contenuti on demand (free e pay) delle library di ciascun operatore.

"Uno degli errori fatti fino a questo momento è stato quello di legare troppo strettamente l'offerta Tv con quella Adsl e con la banda larga -  ha detto De Chiara -. Ma lo switch dall'analogico al digitale è ormai una questione di scelta obbligata: entro il 2012, le famiglie saranno 'costrette' a scegliere quale accesso digitale per il primo e per tutti gli altri televisori di casa... E bisogna spiegare loro che l'IpTv rappresenta già oggi l'offerta di accesso alle televisioni digitali più ampia e completa in assoluto".

L'ultimo intervento è stato quello di Alessandro Lavezzari, responsabile IpTv e devices di Wind, che ha evidenziato i programmi di co-marketing avviati da Wind proprio con le regioni che saranno gradualmente interessate allo switch off analogico-digitale, per esempio offrendo come valore aggiunto la soluzione per la copertura di molte aree non raggiunte dal segnale DTT.

Oltretutto, ha ricordato, dall'unione di DTT e IpTv può trarre benefici tutto il sistema: "Basti pensare ai dati di share ottenibili in modo trasparente e istantaneo, alla possibilità di Personal Video Recording, alle molteplici funzioni interattive - voting, betting & gaming, servizi della Pubblica Amministrazione, community, fino allo shopping - e da non dimenticare la profilazione dell'utenza per un advertising altamente targettizzato".

"Ma sarà anche fondamentale - è stata la conclusione di Lavezzari - trovare una chiave commerciale e comunicazionale capace di superare la percezione dell'IpTv fra le persone comuni, ancora spesso segnata dalla confusione e dal timore della complessità".