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La7, 30 ottobre: prima serata con Paolini e senza break pubblicitari

Il dg television di TIM Antonio Campo dall'Orto, durante la prestazione del progetto ha spiegato: "Rinunciamo a sei break per rispetto al linguaggio dello spettacolo e al tema trattato. In ogni caso, non perderemo un euro". Intanto la raccolta di La7, ad agosto, cresce del 30%.

Martedì 30 ottobre, lo spettacolo di Marco Paolini 'Il Sergente' inscenato all'interno della Cava Arcari di Zovecedo (Vi), verrà trasmesso in diretta su La7. Durante la presentazione del progetto, organizzata oggi a Milano, il direttore generale television di Telecom Italia Media Antonio Campo dall'Orto (nella foto in basso a destra) ha spiagato: "Sono passati quasi due anni e mezzo dalla prima volta che ho inseguito e cercato di convincere Marco a realizzare qualcosa insieme".

L'obiettivo è nobile e già ampiamente discusso (sottolineandone pro e contro): portare il teatro in tv. "L'idea – ha spiegato Campo dall'Orto – è proporre un progetto, e non un programma, con un appuntamento che sarà il primo di una serie (la prossima puntata è per la vigilia del 6 nazioni di Rugby ndr). La differenza tra mezzi è grossa, e superabile solo in occasioni eccezionali. Per questa occasione, Il Sergente sarà supportato dal palinsesto di tutta la giornata, con film e trasmissioni, tra cui Atlantide e Otto e Mezzo, dedicati al rapporto tra tv e teatro e alla ritirata degli Italiani in Russia nel 1943".

"E' giusto che il teatro – ha aggiunto Paolini – scenda dal palco e si metta alla prova fuori dai propri territori. Per esempio in tv, mezzo verso il quale sento un'attrazione. Quello che ho fatto e che farò è solo uno dei teatri possibili in televisione. La difficoltà, sempre, è la relazione tra due linguaggi diversi, e il confronto con contenuti e programmi nati per la tv".

"In ogni caso – ha continuato Paolini – il mio intento è portare in tv una cosa che interessi a prescindere dal fatto che sia spettacolo teatrale o trasmissione televisiva. Le condizioni, però, devono essere chiare: lo spettacolo deve andare in onda in un orario decente, deve essere sostenuto dal palinsesto della giornata e non apparire come un 'ufo', e deve andare in onda senza interruzioni pubblicitarie. Per uno spettacolo teatrale la diretta senza interruzioni è una condizione essenziale affinché il pubblico posso davvero vivere l'evento, sentire l'emozione e provare la stessa fatica".

Ecco, il colpo di scena. Una trasmissione di due ore in prima serata senza break pubblicitari. "E' possibile – ha affermato Campo dall'Orto -. A prima vista, quella descritta è un'operazione che ci si aspetterebbe da una televisione pubblica. Ma ormai anche per il servizio pubblico oggi sembra difficile fare una serata senza pubblicità.

Appena Marco ce lo ha proposto, noi abbiamo detto di sì. Semplicemente perchè il progetto è bello, nobile ed efficace, e per rispetto nei confronti dell'argomento. La scelta, del resto, è perfettamente in linea con altre fatte precedentemente e con la politica editoriale della rete.

L'assenza della pubblicità per una sera è sicuramente una eccezione, ma non un problema. E noi non siamo degli eroi per questo, anche perchè, in realtà, non ci perdiamo un euro. Le pianificazioni sono state ridistribuite. Due ore corrispondono a sei break, ovvero 24 minuti. Con 365 giorni di pubblicità all'anno, fare due ore di pausa non è un dramma. Anzi, noi siamo orgogliosi di farlo per lasciare spazio a un nuovo linguaggio. La cosa drammatica, piuttosto, è che in altri casi la pubblicità sia presa come alibi per non mandare in onda certi programmi".

Già che ci siamo, in ogni caso, diciamolo che in lulgio e agosto, secondo quanto dichiarato da Campo dall'Orto, la pubblicità di La7 è cresciuta del 27% sullo stesso periodo del 2006. Del 30% considerando solo agosto.

L'ultima battuta in tema di pubblicità, Campo dall'Orto l'ha riservata alla legge Gentiloni. "Siamo molto preoccupati – ha affermato il direttore generale television di Telecom Italia Media – per il fatto che la legge non compare in agenda tra i lavori dell'autunno. Un'equa regolamentazione e ripartizione delle risorse pubblicitarie è una indispensabile premessa per continuare a fare quello che stiamo facendo e per crescere".

Matteo Vitali