Fabrizio Piscopo, amministratore delegato Rai Pubblicità
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Rai Pubblicità chiude i primi 6 mesi intorno a -1%, ma conferma l'obiettivo del +2% sul 2017 confidando in una promettente seconda parte dell'anno. Sulle reti tematiche la raccolta cresce del +8%, con Rai 4 a +40%

Un calo recuperabile quello della concessionaria della tv di Stato, secondo le stime dell'Ad Fabrizio Piscopo e imputabile principalmente allo stop delle vendite di spazi ai clienti del betting (in attesa di delibera AgCom) con la conseguente perdita di un ricavo da 3 mln di euro e alla mancata programmazione di The Voice che produceva una raccolta di 4 mln. Positivo invece l'andamento di Cinema (+33%), Radio (5%%) e digital (+2%).

Primo semestre un po' fiacco per Rai Pubblicità che mette a segno una performance negativa di circa 1 punto percentuale rispetto al pari periodo precedente, al netto dei 32 milioni di euro prodotti nel 2016 da Europei di Calcio e Olimpiadi. A riferirlo l'Ad della concessionaria della tv di Stato Fabrizio Piscopo che, a margine della presentazione milanese dei Palinsesti 2017/2018 (leggi news), ha fatto il punto sull'andamento della struttura che guida.

Il punto di partenza a metà anno è dunque un dato non positivo, che però non preoccupa più di tanto i vertici della concessionaria sul raggiungimento dell'obiettivo di crescita di quest'anno fissato a +2% perché come ci suggerisce Piscopo "i numeri vanno letti bene".

Innanzittutto si inserisce in un contesto, quello del mercato pubblicitario televisivo italiano, che non sta crescendo ma rimane in linea con i valori del pari periodo scorso. Inoltre il calo di Rai Pubblicità è imputabile principalmente a fattori imprevisti che non hanno nulla a che fare con un minore interesse da parte della clientela verso l'offerta commerciale Rai. Così ci spiega Piscopo, precisando: "I minori ricavi prodotti sono frutto del mancato guadagno di circa 3 milioni di euro proveniente dai clienti del betting, a cui non abbiamo più potuto vendere spazi, essendo sulla Tv pubblica, in attesa di delibera AgCom che a giorni dovrebbe darci indicazioni precise su come muoverci in quell'ambito. Un settore che pubblicitariamente parlando vale 50 milioni all'anno e che cresce a ritmi del +25% anno su anno. Se a questo aggiungiamo la mancata programmazione di The Voice quest'anno, che raccoglieva 4 milioni di euro, e problemi tecnici di impaginazione che ci hanno causato lo spostamento di break di importanti trasmissioni arriviamo a totalizzare i circa 10 milioni di euro in meno realizzati rispetto al risultato dei primi 6 mesi del 2016."

Per il manager ci sono ancora tutti i presupposti, soprattutto alla luce dei nuovi palinsesti presentati, per confidare in una promettente seconda parte dell'anno in grado di fruttare una crescita del +3% e portare a casa il risultato annuo messo a budget di circa 14 milioni in più rispetto ai 670 totalizzati nel 2016. 

"Le previsioni che ci sono arrivate in questi giorni da quasi tutti i centri media sul secondo semestre individuano una crescita del mercato tv del +2%, che solitamente noi riusciamo a superare. Inoltre non potendo agire sulla leva commerciale e avendo un tetto massimo di affollamento del 4%, per potere accrescere la raccolta potrebbe essere a noi più conveniente dare priorità, nella vendita degli spazi disponibili, ai clienti che hanno uno sconto più basso stando attenti a non rovinare i rapporti con i grandi clienti che investono abitualmente. Ma per questo abbiamo un'apposita divisione interna di Reveneu management, che se ne occupa al meglio."

Analizzando più nel dettaglio i risultati messi a segno fino ad ora, Rai Pubblicità vanta un buon andamento sia in termini di audience che di revenues sulle reti tematiche (80 milioni nel 2016) che hanno prodotto una raccolta in crescita del +8% nei primi sei mesi, con un exploit di Rai 4 che ha visto lievitare gli ascolti del +50% e il fatturato del +40%. A tale proposito Piscopo ha sottolineato: "Rai 4 sta continuando con successo il suo percorso, intrapreso da circa un anno e mezzo, di riposizionamento verso un taglio da generalista. Questo per Rai Pubblicità potrebbe essere motivo di guadagno incrementale se dovessimo iniziare a vendere i suoi spazi con le stesse politiche delle generaliste, che hanno meno sconti delle tematiche". 

Degno di nota anche il +25% di ricavi adv messo a segno da Rai News

Segno più per la raccolta nella prima metà dell'anno anche per il Cinema (+33% a perimetro omogeneo, dopo l'uscita di UCI) che vale tra i 5 e i 7 milioni, la Radio (+5%) che dovrebbe chiudere il 2017 tra i 35 e i 40 milioni, e il Digital (+2%, al lordo degli eventi di calcio del 2016) che sul 2017 dovrebbe pesare tra i 10 e i 15 milioni.

"Siamo molto soddisfatti dei numeri prodotti dal Digital che, beneficiando del lancio di RaiPlay, ha prodotto un fatturato in crescita nonostante si confronti con un pari periodo in cui ci sono stati due grandi eventi sportivi. Ovviamente anche per noi il driver della crescita in rete è rappresentato dal video, che negli ultimi due anni è cresciuto del +75%. Non dimentichiamoci che avendo noi un affollamento pubblicitario ridotto, garantiamo su ogni contenuto la presenza di un unico cliente con un conseguente dato di viewability vicino al 90% e kpi elevati. Sul web ci aspettiamo un secondo semestre altrettanto positivo con un'impennata importante nell'ultimo quarter " ha aggiunto il Direttore Radio e Web Francesco Barbarani.

"In un mercato volatile come l'attuale, tutto può ancora succedere e per Rai Pubblicità spesso le opportunità si palesano 'sotto data'. Come è appena avvenuto per il concerto di Vasco Rossi che andrà in onda sulla Rai, per il quale abbiamo raccolto 2 milioni di euro. Non male per un singolo evento. E così ce ne saranno altri perché la forza del nostro editore sta nei contenuti di qualità in grado di produrre grandi numeri" ha concluso Fabrizio Piscopo.

Maria Ferrucci