Poltrone

Emanuele Saffirio è il nuovo President di Publicis Groupe in Italia

Dopo aver guidato in qualità di AD, fino al 2016, la STV DDB, il manager entra in Publicis Groupe dove sarà il supervisor delle 3 solution (Publicis Communications, Publicis Media e Publicis.Sapient) e sarà il referente principale per l’Italia per gli headquarter di Parigi, insieme a Louis Tohmé, recentemente nominato CFO per l’intero Gruppo nel nostro Paese. In un'intervista esclusiva ad ADVexpress Saffirio spiega: " Già da tempo ero convinto che l’integrazione delle attività di creatività, tecnologia e consulenza fosse un passaggio obbligato. Quando Arthur Sadoun mi ha proposto di dare il mio contributo per realizzare questo progetto in Italia, non ho potuto fare altro che accettare con entusiasmo".

Dopo aver lasciato, nel 2016, la guida della STV DDB, Emanuele Saffirio, uno dei più noti e affermati professionisti della comunicazione italiana, si era preso una pausa di riflessione. Dopo un anno di assenza dalle scene dell'industry dell'adv, il manager torna in pista  e ADVexpress anticipa oggi la sua nuova sfida, quella di nuovo President di Publicis Groupe in Italia.

Saffirio sarà effettivo nel nuovo ruolo dal 9 ottobre e riporterà ad Arthur Sadoun, Chairman and CEO di Publicis Groupe. 

Nel nostro Paese, come spiega lo stesso ad ADVexpress, Saffirio collaborerà con i responsabili dei Solution Hub (Daniela Canegallo, Ceo Publicis Communications che comprende Leo Burnett, Publicis e Saatchi &Saatchi; Luca Montani, Ceo Publicis Media di cui fanno parte  Zenith, Starcom e Blue 449, e Roberto Leonelli, CEO di Publicis Sapient, che comprende i team digital, technology e di consulenza di Sapient Razorfish), per accelerare il processo di integrazione. 

Ricordiamo a riguardo che anche l'Italia ha adottato il modello  The Power of One, creando una totale sinergia tra  le diverse aree di competenza del Gruppo.

L’Italia è il terzo Paese ad adottare il modello del Country Leadership Team, dopo la nomina di Agathe Bousquet in Francia e di Annette King nel Regno Unito.

Saffirio, ci anticipa il manager, sarà inoltre il referente principale per l’Italia per gli headquarter di Parigi, insieme a Louis Tohmé, da poco nominato CFO per l’intero Gruppo nel nostro Paese.

Per conoscere motivazioni e obiettivi di questa sua nuova avventura nel  gruppo francese, per farci raccontare il suo punto di vista sull'attuale scenario di comunicazione, sul ruolo della creatività e delle agenzie e per conoscere in modo più dettagliato il nuovo modello organizzativo di Publicis Groupe, abbiamo intervistato il nuovo President. Ecco cosa ci ha spiegato.

Dopo un anno sabbatico decidi di tornare in pista. Alla luce della velocità del processo evolutivo della comunicazione quali sono i cambiamenti più significativi che riscontri oggi rispetto alle tue precedenti esperienze?
In realtà negli ultimi 12 mesi non mi sembra che sia emerso alcun fenomeno che non si fosse già manifestato in precedenza. Diciamo, piuttosto, che avere del tempo a disposizione mi ha permesso di aggiornarmi (cosa che raramente si riesce a fare quando si è operativi), di approfondire le novità più interessanti e di farmi un’idea più precisa di quello che, come industry, sarà necessario fare per vincere le sfide che ci attendono.


Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida In Publicis Groupe dove sarai il supervisor delle 3 solution (Publicis Communications, Publicis Media e Publicis.Sapient)?
A mio parere Publicis Groupe ha capito prima e meglio di altri grandi gruppi qual è l’arena competitiva nella quale si giocherà il futuro del mondo della comunicazione. Da qui le importanti acquisizioni del passato (quella di Sapient su tutte) e da qui il lancio di “The Power of One”, un nuovo modello organizzativo volto ad offrire a tutti i clienti il meglio delle risorse del gruppo in modo semplice e fluido. Già da tempo ero convinto che l’integrazione delle attività di creatività, tecnologia e consulenza fosse un passaggio obbligato. Quando Arthur Sadoun mi ha proposto di dare il mio contributo per realizzare questo progetto in Italia, non ho potuto fare altro che accettare con entusiasmo.


Qual è la tua mission e gli obiettivi che ti proponi di raggiungere?
Come accennavo, la mia mission principale sarà quella di collaborare con i responsabili dei Solution Hub (Daniela Canegallo, Luca Montani e Roberto Leonelli) per accelerare il processo di integrazione. Inoltre, sarò il referente principale per l’Italia per i nostri headquarter di Parigi, insieme a Louis Tohmé, che è stato recentemente nominato CFO per l’intero Gruppo in Italia.

 

Parliamo di clienti. I brand internazionali si concentrano sempre di più in hub internazionali. Alcune holding (Wpp) ad esempio perseguono da tempo la strada dell’approccio orizzontale ai clienti più importanti con team dedicati. Al suo recente insediamento Arthur Sadoun ha dichiarato che il principale obiettivo è quello di 'eliminare i silos e di adattare la struttura interna del network alla nuova economia, rendendo il gruppo "future proof" . Immagino tu abbia incontrato Sadoun, che impressione ti ha fatto, cosa ti ha colpito maggiormente del suo approccio e della sua visione?
Ho incontrato Sadoun e, francamente, il fatto che ci sia una persona come lui a capo del Gruppo ha avuto un grosso peso nella mia decisione di unirmi. Ha un’energia incredibile e il coraggio per portare il peso di un ruolo che spaventerebbe chiunque. Nei suoi 90 anni di storia Publicis Groupe ha avuto soltanto due Presidenti: Marcel Bleustein-Blanchet, il fondatore, e Maurice Lévy. Non esattamente personaggi con i quali sia facilissimo mettersi a confronto…Parlando, invece, dei clienti, il nostro obiettivo è quello di accompagnarli nel loro percorso di cambiamento, sia a livello delle attività di marketing sia, più in generale, a livello dei loro processi di “business transformation”. Contiamo di riuscire a farlo grazie alle competenze diffuse all’interno del Gruppo e al nostro modello organizzativo integrato.

 

Publicis, Leo Burnett, Saatchi &Saatchi, Bcube e MSL (RP). All’interno della Solution Publicis Communications, di cui Daniela Canegallo è CEO, si trovano i brand delle agenzie tra le più importanti nel panorama internazionale e locale. Quale importanza ha oggi la creatività? Ti sono piaciute le recenti comunicazioni per Motta e Diesel?
La creatività rimane (e rimarrà) centrale. Così come rimarranno fondamentali i brand delle agenzie. "Power of One"; non significa eliminare le specificità, significa solamente dare accesso ai clienti in modo facile e veloce alle risorse che possono portarli a raggiungere i loro obiettivi. Le campagne Motta e Diesel, che ho molto apprezzato, sono un buon esempio di quanto ampia sia la “palette” creativa all’interno del nostro Gruppo.

 

Come cambia il ruolo della creatività nell’era dei dati e della misurabilità?
Non parlerei di cambio di ruolo. L’idea, il posizionamento, la brand identity sono valori inalienabili ed immutabili Cambia e cresce la responsabilità piuttosto. Ed anche l’investimento da parte di noi professionisti per aumentare la capacità di ascolto e la velocità di reazione.

 
Se dovessimo fare questa intervista tra un anno, cosa ti piacerebbe potere dire di quello che hai fatto?
Non mi è mai piaciuto personalizzare, non ritengo che il nostro sia un lavoro nel quale si possa dire “ho fatto”. Si tratta sempre di uno sforzo congiunto di moltissime persone. A maggior ragione in un Gruppo grande come Publicis Groupe e in un ruolo come quello che mi accingo a svolgere. Ciò detto, spero che tra un anno si possa considerare concluso il processo di integrazione tra i Solution Hub e che questo nuovo modo di lavorare abbia generato un incremento del ROI per i nostri clienti.

 

Quale sarebbe stata l’alternativa professionale nel caso non fosse andato in porto il coinvolgimento in Publicis Groupe?
Stavo lavorando ad una nuova iniziativa imprenditoriale. Temo che la taglia sarebbe stata inferiore rispetto a Publicis (almeno inizialmente…), ma i principi ispiratori sarebbero stati esattamente li stessi.

 

Biografia 


Emanuele Saffirio, 49 anni, si è laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano.
Ha iniziato la propria carriera in Euro RSCG Media, a Parigi, presso l’agenzia media incaricata
della gestione dei clienti internazionali.
Dopo un passaggio a Londra, nel gruppo di coordinamento internazionale dedicato al cliente
Procter&Gamble, è rientrato in Italia nel 1996, alla BGS DMB&B. In questa agenzia
(successivamente divenuta BGS D’Arcy e poi confluita in Leo Burnett) ha ricoperto vari ruoli, da
Account Supervisor fino a Managing Director del Fiat Coordination Center (il gruppo costruito per
gestire la comunicazione del Gruppo Fiat a livello internazionale).
Nel 2004, insieme ad Aurelio Tortelli e Francesco Vigoriti, ha fondato la STV, divenuta in breve
tempo una delle agenzie indipendenti più interessanti del panorama nazionale e scelta da clienti
quali Fiat, Intesa Sanpaolo, Coca-Cola e Mediaset Premium.
Nel 2011 STV è entrata a far parte del gruppo Omnicom, dando vita alla STV DDB, della quale
Emanuele è stato Amministratore Delegato fino al 2016.