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Bea World Festival 2017. Neuroscaping, la scienza a servizio della live experience

Nel workshop ‘Neuroscaping. Where Brain Sciences Meet Event Design’, Ben Moorsom (Debut Group) ha affrontato il tema delle potenzialità del neuromarketing per l’organizzazione di eventi, confermando che le discipline scientifiche relative al cervello possono contribuire a eventi memorabili e a un Roi soddisfacente.

Le varie discipline scientifiche relative al cervello rappresentano una fonte non ancora sufficientemente sfruttata per il potenziamento dell’engagement e della connessione durante gli eventi. Durante il workshop ‘Neuroscaping. Where Brain Sciences Meet Event Design’, Ben Moorson, president, curator, cco & event hacker Debut Group, ha guidato i partecipanti alla scoperta di come sia possibile realizzare eventi che raggiungano nuovi livelli di coinvolgimento attraverso tattiche semplici, sensi, cuore e mente.

Neuroscaping è l'arte di applicare tecniche di neuromarketing alla progettazione di eventi e di combinare scienza e insight per sfruttare il potenziale umano inespresso e ripensare le esperienze vissute.

Consente di migliorare l'ingegneria delle esperienze live in modo unconventional. Sfrutta le ultime scoperte della scienza comportamentale, psicologia e principi di apprendimento al fine di coinvolgere il pubblico in modo significativo, utilizzando lo storytelling per condurre le persone all’azione.

Attraverso l'uso del processo Neuroscaping, è possibile ‘neuroscapizzare’ gli eventi. Ogni touchpoint di un'esperienza live viene mappato, incorporando metodi emergenti sostenuti dalla scienza per aumentare l'immersione e la conservazione dei messaggi. Integrando tecniche all'avanguardia che coinvolgono tutti i sensi, si attiva il cervello umano sia coscientemente sia inconsciamente.

Con l'uso strategico della tecnologia, un'architettura di narrativa avvincente ed event design specificamente progettato per raggiungere i partecipanti a più livelli, è possibile collegarsi nel modo migliore con le menti di coloro che partecipano a un evento.

Un Sound Design (musica e visual d'effetto e immersivi) capace di emozionare, per esempio, può consentire un coinvolgimento maggiore e una più alta resa dell'evento, in termini di memorabilità e apprezzamento. Gli eventi, quindi, hanno oggi bisogno di un processo multifasico basato su un'attento monitoraggio del flusso di contenuti (è necessario un controllo equilibrato della quantità di informazioni veicolate e recepite), sull'importanza per l'audience di imparare a riflettere, ma anche sull'attenzione ai messaggi e i valori che si intende veicolare. Inoltre, consentire al pubblico di aprire la propria mente a livello psicologico e metterlo in grado di condividere i propri pensieri e le proprie aspettative può creare realmente un'esperienza impattante.

Re-ingenerizzare gli eventi a livello multisensoriale, dunque, consente di massimizzare il Roi, non solo a livello di ritorno economico, ma di memorabilità. Diversi i touchpoint da considerare per potenziare il Roi dei propri eventi, che Moorsom sintetizza così: partendo dall'original Roi e dai classici Food & beverage e curated engagement, si passa alla set-up psicology, story engineering, color design, enviroment design, sound design, agenda design, olfactory integrated, content structure, restoration engineering.

 

Marina Bellantoni