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Monitor Eventi, Finzi (AstraRicerche): "Siamo nell'era della Live Communication"

Bea Educational - Nel 2015 gli eventi hanno registrato un incremento del 4,3%. Il mercato si attesta a quota 819 milioni di euro. Tra i volani positivi: Expo 2015 e il digitale. La ricerca indaga anche il sentiment dei protagonisti del settore rispetto all’evoluzione degli eventi in live communication e individua le parole chiave del settore.

Al Bea Educational (Roma, Nazionale Spazio Eventi),Cosimo Finzi di Astra Ricerche ha presentato l’undicesima edizione del 'Monitor sul Mercato sugli Eventi in Italia' relativa al periodo settembre 2014 - agosto 2015.

 

Il campione, come sempre, è costituito da circa  300 aziende  investitrici in eventi.
Novità della ricerca, un sondaggio sul sentiment delle aziende circa l’ evoluzione degli Eventi in Live Communication

Ecco gli highlights del Monitor: 

Sono diminuite le aziende che non hanno investito in eventi nell’anno precedente alle rilevazioni (20,1%), con una crescita di quelle che hanno scelto il mezzo evento allocando tra il 5% e il 20% del proprio budget di comunicazione (32,6%), mentre è rimasta invariata la percentuale di coloro che scelgono gli eventi con investimenti rilevanti ovvero superiori al 20%: è il 42,1%.

Un dato confortante viene dalla  prospettive di investimento da parte di chi non lo ha fatto recentemente: ben l’81% è certo di investire in eventi nel periodo 2016-2017, con solo l’11% convinto del contrario e un 8% che non sa rispondere. 

Le intenzioni per il  futuro  sono ottime: solo il 5,2% afferma di voler diminuire gli investimenti in eventi, mentre quasi la metà del campione parla di  aumento  nel biennio 2016-2017.



Il valore di mercato

Il mercato vale 819 milioni di euro ( +4,3% vs 2014 ). 
La previsione è di passare a 1.041 milioni di euro nel 2017: una stima ottimistica che dà l’idea della ripartenza ‘vera’ di cui il settore dovrebbe beneficiare. 

La crescita è sempre meno a discapito di altri mezzi: il 31,2% afferma di aver ridotto gli investimenti in altri mezzi/attività a favore degli eventi (era il 51,6% tre anni fa). 

Per quanto riguarda le tipologie più gettonate, perdono la leadership gli eventi low budget, superati dagli eventi aziendali / convention / eventi B2B ; seguono – stabili – gli incentive, mentre si assiste a un lieve calo dei congressi / convegni e a una crescita di eventi pubblici / culturali, sportivi, unconventional ed ecosostenibili.

Un’attenzione particolare è stata data al tema Expo.
Un’azienda su tre afferma di aver effettuato eventi associati a Expo, con una  connotazione molto più locale che nazionale: il 62% degli intervistati ritiene che Expo 2015 abbia fatto crescere gli eventi in Italia e in particolare in Lombardia . 


Da Eventi a Live Communication

La Live Communication, fatta di interattività, esperienza, condivisione e partecipazione è ormai una realtà. 
Il Monitor non poteva esimersi, quindi, dal sondare il sentiment delle aziende circa questo nuovo mood. Il 45,9% degli intervistati ha affermato di conoscere l’espressione, ma di non avere le idee chiare sul suo significato, superando il 41,9% che conosce davvero di cosa stiamo parlando. 

Emerge chiaramente la necessità di fare chiarezza, di informare, di spiegare il passaggio  che non è solo terminologico, ma sostanziale , visto che il desiderio di cambiare i termini utilizzati deriva da un effettivo cambiamento del mercato.

Quello che salta all’occhio è il rapporto tra la percentuale di chi sostiene l’espressione ‘Live Communication’ (53,5%) e quella di chi preferisci il classico ‘Eventi’ (21,1%).

Ma quali sono i trend  alla base del passaggio a ‘Live Communication’? 
La tendenza degli eventi a essere sempre più parte integrante della communication aziendale (85,6%), a essere la miglior forma di brand experience (50,6%), sempre più  live (78,6%) grazie alle tecnologie digitali e ad avere una componente di  intrattenimento sempre più rilevante (70%). 

In questo contesto caratterizzato da competizione, domanda evoluta, integrazione con il digital, focus sull’entertainment, allargamento temporale e spaziale degli eventi, le aziende puntano a  partner di comunicazione sempre più puntuali  (88%), capaci di proporre progetti realistici (87%), affidabili (85,5%), competitivi (84,4%) e innovativi/ creativi (79,8%).


Le parole chiave del 2016

Infine, la ricerca ha dato spazio alle parole chiave. Solo due key-word hanno superato il 20%: la  digitalizzazione, con moltiplicazione online degli effetti (20,1%) ma soprattutto l’ entertainment  (32,1%). 
Il  mix di comunicazione e di intrattenimento  è il punto chiave del 2016 per il campione. 

                    
Bea Educational è un evento di ADC Group
Main partner: Nazionale Spazio Eventi, Mood Hotels 
Technical partner: 360 agency, Sinergica Visual Communication