Evento b2b

Procede fino al 5 febbraio 2019 il Tour Galgano, con best practice aziendali, per diffondere la Cultura della Qualità a beneficio del Sistema Paese

L'evento itinerante, organizzato dal Gruppo stesso, si concluderà a Milano con il convegno 'Quality 4.0 – L’evoluzione digitale della catena del valore nel settore industriale', realizzato in collaborazione con Ansaldo Energia e con le testimonianze di Cnh Industrial, Comau, Electrolux, A2A, i-Care.

Lo spirito della campagna nazionale su Il Valore Etico della Qualità, promossa dal Gruppo Galgano, è quello di creare Cultura della Qualità, mettendo a fattor comune  esperienze aziendali di successo in logica di risultati. La Campagna, giunta al suo trentennale, evolve in evento annuale a tutto tondo e a ciclo continuo con la sua opera  di diffusione culturale intorno ai grandi temi che richiamano il Valore della Qualità come fattore chiave per la competitività delle aziende italiane a beneficio del Sistema Paese. 

Il tour di eventi Galgano, iniziato il 22 novembre dello scorso anno, conclude il 5 febbraio a Milano la sua edizione 2018, rilanciandola in questo nuovo anno , con il Convegno 'Quality 4.0 – L’evoluzione digitale della catena del valore nel settore industriale', organizzato in collaborazione con Ansaldo Energia e con le testimonianze di Cnh Industrial, Comau, Electrolux, A2A, i-Care.  

Concetti chiave ed esperienze aziendali come Qualità, Lotta agli Sprechi, Miglioramento Continuo, Innovazione Culturale e Tecnologica, Lean production e organization, hanno accompagnato gli eventi e la campagna di comunicazione sui media, proprio per rispondere alla mission dell’iniziativa, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri Sviluppo Economico e Difesa.

Il 22 novembre a Milano si è parlato del  'Ruolo chiave delle Persone nei processi di Cambiamento. Creare una cultura  orientata all’Eccellenza' anche per approfondire come creare  in tutto il personale una cultura della ricerca dell’eccellenza e del miglioramento continuo,  fondamentale per preparare il terreno, affinché le nuove tecnologie producano in tempi rapidi un impatto positivo.

“Tutti noi cerchiamo sicurezza, benessere e successo – ha sottolineato in apertura dei lavori Mariacristina Galgano (nella foto), ad del Gruppo Galgano – Se abbiamo un’attività in proprio, abbiamo bisogno di clienti che ci apprezzino e continuino ad acquistare da noi. Se lavoriamo in azienda privata, è importante che l’azienda prosperi per la sicurezza del nostro lavoro. Se abbiamo un impiego pubblico, desideriamo essere apprezzati e fare un lavoro che utilizzi bene le nostre capacità. Come cittadini, quando entriamo in un negozio, in un albergo, in un  ufficio pubblico, quando utilizziamo le strutture sanitarie o saliamo su un mezzo di trasporto, per citare qualche esempio, desideriamo essere rispettati e vedere pienamente soddisfatte le nostre esigenze. Per i nostri figli, desideriamo scuola e università efficienti, che li preparino ad affrontare la vita con successo. Per realizzare questi desideri è necessario che ognuno di noi  faccia la sua parte, ogni giorno”.

A seguire due  casi aziendali di eccellenza come Hermes Servizi Metropolitani e SPM Spa. "Il cambiamento culturale è il primo obiettivo che, insieme alla società Galgano, ci siamo posti nell'ambito del progetto di riorganizzazione dei processi aziendali – ha spiegato Giulio Fortunato Tescione, ad di Hermes Servizi Metropolitani -  E' una nuova visione della società che mette al centro le persone, attraverso la condivisione dei percorsi, la co-responsabilità, il coinvolgimento nelle scelte organizzative, la valorizzazione delle risorse e delle loro inclinazioni. Se ci penso bene, abbiamo semplicemente introdotto abitudini più efficaci e ciò solo grazie ad un attento confronto con chi era vittima di quelle più inefficaci. La discussione orizzontale libera le energie, respingendo le resistenze che, il cambiamento, nel suo inizio, porta spesso con sé. In questo primo approccio, abbiamo semplicemente dimostrato che ciò forse era vero e possibile.”

'Trasformazione lean di un'azienda organizzata del settore automotive, esempi d'uso e risultati degli strumenti tipici della Lean manufacturing' è invece il tema che è stato dibattuto da Mauro Giorla, direttore industriale di SPM Spa.

Due personaggi di rilievo hanno arricchito l’evento: Enrico Bertolino, che per molti anni ha svolto il ruolo di consulente e formatore presso il Gruppo Galgano, e Alessandro Garofalo, uno dei massimi esperti di  creatività in Italia.

"Devo molto alla Galgano. Venendo da 10 anni di banca anche all'estero non ero abituato ad un mondo di persone che lavoravano anche quando dormivano – ha raccontato Enrico Bertolino -  L'insegnamento di Alberto Galgano era quello dell'operatività perché ogni momento di lavoro era fatturato. Ed è così che sono diventato un consulente da 'cannone'. Non si finisce mai di imparare e soprattutto si impara dai clienti. 'Fare solo le cose che servono' diceva Alberto Galgano - anticipando la logica Lean e la caccia agli sprechi. Ancora oggi ciò che spaventa tutti è proprio la qualità. Nel mondo del lavoro le persone vanno e vengono e invece è proprio il Kaizen (miglioramento continuo) - di cui Alberto Galgano è stato pioniere in Italia - la risposta utile"

“Uomini che cambiano le cose hanno diritto, come minimo, ad essere ricordati come esempio – ha dichiarato Alessandro Garofalo aggiungendo che - Ho trascorso tempo in compagnia di Alberto Galgano, ho letto i suoi libri e tutto di lui mi ha affascinato. Era una persona curiosa e per volare partiva controvento. Nella pubblicazione ‘I mostri e la palestra’ cita ‘l’apprendimento creativo’ ed è proprio sulla creatività  che svolgerò la mia relazione partendo da una riflessione di Alessandro Baricco ‘Certo, il talento non si può insegnare, ma allenare sì. E la creatività può essere liberata’. Qualità e Creatività in contesti digitali come si integrano? Vedremo  in poche mosse, come pensare come un genio, senza essere un genio, grazie alla capacità di velocizzare lo spirito dell’innovazione che aveva Leonardo da Vinci”.

Il 23 novembre  a Bologna, in Heracademy all’interno della Corporate University del Gruppo Hera, si è dibattuto il tema “La Lean come strumento di cambiamento culturale, il caso Hera e altri casi di Eccellenza”.  Tra le altre testimonianze anche quella di Credem Leasing  e Goglio.  Un momento di riflessione in cui i partecipanti hanno potuto ascoltare le best ptactice e confrontarsi con le aziende che hanno ottenuto risultati significativi nel tempo.

L’attivazione di un programma Lean di successo richiede infatti un importante processo di apprendimento riguardo a come adattare questo straordinario approccio al proprio contesto, tenendo conto degli obiettivi aziendali e del contesto. Ottenere risultati d’impatto e duraturi nel tempo, tanto da riuscire a cambiare un importante cambiamento culturale, non è da tutti. Così come è importante garantire continuità al programma. Perché abbia successo, l’approccio Lean deve essere collegato ad obiettivi di business, nonché essere supportato da azioni di change management efficaci.

Ad aprire i lavori è stato Alessandro Camilleri, direttore sviluppo, formazione e organizzazione di Gruppo Hera che ha presentato il caso Hera, seguito  dall’a.d. del Gruppo Galgano, Mariacristina Galgano.

“La Lean Organization è lo strumento di miglioramento delle performance e di cambiamento culturale – ha dichiarato Galgano - Una sfida determinante che guarda al futuro attraverso la lotta agli sprechi,  cogliendo ogni opportunità di miglioramento senza mai sottovalutare l’ingegno delle persone che lavorano in azienda ”.

Tra le altre testimonianze anche quella di Maurizio Giglioli, amministratore delegato di Credem Leasing e di Luciano Sottile, direttore generale di Goglio Macchine. “La Lean – ha detto Sottile - è uno straordinario processo di miglioramento dell'efficienza aziendale che si realizza attraverso un percorso collettivo di cambiamento culturale. In particolare in Goglio, l'adozione dell'Obeya Room come strumento di monitoraggio delle commesse ha permesso di migliorare le condizioni delle informazioni con grande beneficio nella gestione dei progetti".

L’evento è stato anche l’occasione per trattare temi fondamentali: obiettivi iniziali del progetto,  ruolo dei primi cantieri pilota, importanza del coinvolgimento della line, ruolo della task force capace di gestire progetti lean,  modalità adottate per creare competenze diffuse, modalità di individuazione dei cantieri, importanza di un’efficace impostazione, risultati ottenuti, evoluzione del programma, lessons learnt.

Il 30 novembre a Milano, si è affrontato il tema della 'Cross Cultural Competition, how to excel in Operations around the World', evento organizzato in collaborazione con Odexa che ha visto le importanti testimonianze di Luxottica, Candy Hoover Group e Pirelli Tyre Spa.L’incontro, attraverso casi aziendali di successo, ha provato a rispondere a due quesiti: Come creare una cultura dell’Eccellenza trasversale che sia fattore comune di ogni realtà? Come garantire la condivisione di know how tra siti produttivi che devono affrontare le stesse problematiche?

“La ricchezza culturale e la civiltà di un Paese si misurano dalla Qualità dei suoi Servizi – ha affermato Mariacristina Galgano, a.d. del Gruppo Galgano nel suo intervento di apertura -  Questo evidenzia il valore etico della qualità ,che  assicura una cultura in cui ciascuno è consapevole che può e deve fare la sua parte. La Cultura della Qualità nasce nell’epoca del movimento del Total Quality, che oggi consente alle aziende che l’hanno compresa di essere pronte alle sfide attuali.  Ad  esempio, la cultura del dato è fondamentale oggi per poter valorizzare le potenzialità dei  Big Data. La cultura del miglioramento continuo favorisce la capacità di innovazione intelligente . Il Cross Cultural Competition è un tema che ci sta molto a cuore perché il “Cambiamento a Gemba” significa sperimentare il nuovo modo di lavorare,  prima di dire  come cambiare il modo di lavorare. La vera azione di cambiamento è quando scatta la vera comprensione del senso del cambiamento . Ma se devo migliorare continuamente i processi aziendali, non posso farlo se non riesco a migliorare la qualità delle persone, che  migliorano insieme alla qualità del prodotto. Come faccio quindi  a misurare il miglioramento delle persone che lavorano con noi? Ingaggiandole nel Problem Solving” ha concluso Galgano.

Claudio Cervellati, Logistics Excellence Senior Advisor, ha raccontato il programma operativo del Gruppo LafargeHolcim denominato “Logistic Excellence program” iniziato tre anni fa per migliorare la supply chain in tutti i gli stabilimenti distribuiti in tutto il mondo. “Abbiamo deciso di affrontare questa sfida in modo olistico tenendo  conto di quattro punti cardinali: sicurezza, servizio al cliente, impatto economico e sviluppo delle persone. L’approccio è standard, ma la “ricetta” è personalizzata per ciascun paese, con un portafoglio di attività personalizzato”

'Ibridazioni e Qualità' è stato il cuore dell’intervento di Aldo Fumagalli, washing appliances business sector director e presidente del consiglio di amministrazione di Candy Hoover Group. “In Candy abbiamo un obiettivo sfidante: far convivere l’anima meccatronica con quella digitale. Questa convergenza genera fenomeni positivi. L’interazione fra manager di settori diversi consente di aprire la propria mente a nuovi schemi di lavoro”

Virginio Peluzzi, partner di Odexa, ha invece aperto il suo intervento parlando del concetto di Cultura: “Che cos’è la Cultura? E’ il tacito ordine sociale di un insieme di persone o di un’organizzazione, che forgia attitudini e comportamenti ad ampio spettro e in modo duraturo”.

Tra le testimonianze della giornata, di grande interesse è stata quella di Carlo Salomoni, direttore customer service Luxottica – una multinazionale vera eccellenza italiana con cuore italiano:  “La gente , i clienti si ricordano del prodotto e del servizio, più del prezzo pagato. La nostra strategia commerciale  tiene conto del fatto che abbiamo a che fare con mercati internazionali estremamente diversi fra loro e vuole essere coerente rispetto alla diversificazione  geografica e culturale nella vendita dei prodotti. Un modo essenziale per far esplodere la crescita senza rompere gli equilibri. In logica di Cross Cultural Competition seguiamo una strategia complessa  per  armonizzare il tipo di servizio, la gestione delle complessità culturali e legislative diverse nei vari Paesi , il tipo di canale distributivo e il tipo di brand, sempre particolarmente enfatizzato”.  

L’incontro si è concluso con l’intervento di Marco Marioni, chief technical officer Motorsport di Pirelli: “Il nostro è un business model che parte dalla casa madre italiana, che fornisce la tecnologia, e arriva ai siti produttivi  in Romania (stabilimento Pirelli più grande d’Europa)  e Turchia. La Galgano sa bene quanto la Qualità sia per noi un aspetto fondamentale anche per la sicurezza. Il  nostro è un business delicato, molto legato alla performance e alla soddisfazione del cliente”.

L’11 dicembre a Milano, si è poi discusso di 'Eccellenza nella gestione della commessa attraverso il Lean Project Management. Casi di eccellenza e approcci e innovativi'. L’incontro, che ha visto la presentazione di alcuni casi di successo quali Danieli & C. Officine Meccaniche Spa,  Fives Oto e iObeya, ha avuto un duplice obiettivo: evidenziare come l’applicazione di principi e strumenti Lean, che del Total Quality sono la parte più evoluta, possano generare un grande impatto nel superare alcune criticità tipiche nella gestione della commessa; presentare metodi di analisi, ottimizzazione e sincronizzazione delle fasi di gestione della “commessa” e strumenti e principi di Lean Project Management di grande efficacia.

Davide Cogliati, esperto senior della Galgano & Associati Consulting, ha presentato l’applicazione della Lean nelle produzioni a commessa, sottolineando l’importanza del coinvolgimento in ottica project management, di tutte le aree dell’azienda: ufficio tecnico, pianificazione, supply chain, produzione, qualità testing, commissioning e service. Molteplici i risultati derivanti da tale approccio: riduzione dei tempi di sviluppo prodotto del 70%; riduzione del lead time di acquisto del 40%; riduzione dei tempi di assemblaggio del 45%; azzeramento delle penali per ritardo consegna; pianificazioni stabili.

A seguire, l’intervento  di Massimiliano Occhipinti, director PM Danieli Long Products della Danieli & C. Officine Meccaniche, uno dei tre principali player mondiali del mercato dell'acciaio. "L'attuale evoluzione del mercato ci impone un continuo miglioramento – ha dichiarato Occhipinti - Da qui nasce la necessità di implementare un modello unico e condiviso di Project Management che possa essere utilizzato world wide ed arricchire la professionalità dei Project Managers"

Andrea Anesi, chief technical officer SBU Tube&Pipe di Fives Oto, ha affrontato il tema della Lean. “Dobbiamo riconoscere che viviamo in un contesto di aziende con una provenienza culturale molto lontana dai principi Lean, più orientata alla valorizzazione del singolo, del «genio», dell’«artista». E normalmente, quando si pensa alla Lean, si pensa solo alla produzione, quando invece la Lean è prima di tutto un cambiamento culturale. – ha dichiara Anesi. - Nelle nostre aziende occorre: un forte commitment da parte del top management, una formazione diffusa, una organizzazione dedicata, un progetto di «Change Management», molta determinazione e idee chiare, un sistema di misurazione dei risultati. Se mancano determinazione e idee chiare si rischia di annacquare la propria motivazione continuando a posticipare e generando demotivazione nel personale.”

Negli ultimi decenni l'importanza della fase progettuale è aumentata progressivamente fino a diventare un elemento vitale per le aziende che vogliono restare competitive. Le aziende di oggi devono gestire i loro progetti meglio, con meno risorse e in tempi più brevi. E proprio a questo serve l'Oobeya, concetto giapponese proveniente da Toyota, che consiste nell'idea di fornire al project manager e alla sua squadra, una stanza dedicata in cui gestire l'insieme del progetto nel modo più visivo possibile. Nell’Oobeya vengono affisse su carta tutte informaziioni di cui la squadra ha bisogno per essere più efficace: planning, KPId, problemi, etc… Come passare all’Oobeya in formato digitale è ciò che Nicola Olivetti, direttore dei programmi Lean e Industria di iObeya, è venuto a presentare a questo evento Galgano. “L'Obeya è uno strumento la cui efficacia è dimostrata da tempo - spiega Olivetti – Per esempio,  come risolvere  il problema del multi-sito quando bisogna far cooperare a distanza persone che lavorano sullo stesso progetto? In versione digitale il problema non sussiste, perché la sala fisica è stata sostituita da una sala virtuale, a cui ogni membro della squadra può accedere online quando vuole per aggiornare delle informazioni o collaborare durante il meeting settimanale”.  L'Oobeya è al tempo stesso un luogo – fisico o virtuale - un metodo e una cultura. Ed è per questo che iObeya e Galgano sono partner: per poter fornire alle aziende una soluzione a tutto tondo alle loro esigenze di competitività. Galgano per il metodo e la trasformazione, iObeya per la piattaforma software capace di digitalizzare tutte le forme di Visual Management”.