Evento culturale

Bea Festival, agenzie straniere a confronto

Gli esponenti delle quattro agenzie internazionali più premiate al Bea World hanno portato la propria esperienza su temi importanti come le gare, la relazione con i clienti e con i fornitori.

Gare, rapporto con il cliente ed engagement dei partecipanti a un evento: di questo si è parlato al Bea Festival al talk coordinato da Alessio Olivieri, creative director Punk for Business, che ha visto la partecipazione di tre esponenti delle quattro agenzie internazionali più premiate in questi anni al Bea World (prima EuBea): Colja Dams, ceo Vok Dams (Germania), Cyril Giorgini, cofoudner & president Auditoire (Francia), Francisco Serzedello, Executive Director, Desafio Global; Detlef Wintzen, Founder & Managing Director, Insglück Gesellshaft fur Markeninszenierung (Germania).

 

Partendo dal concept dell'evento, rework, i relatori hanno portato la propria esperienza nella produzione degli eventi.

Molto interessante è quello che è emerso sulle gare, tema da noi in Italia molto 'caldo' nel mercato. Tutti i relatori hanno concordato sull'importanza della collaborazione e della lealtà reciproca.

 

“Oggi i clienti non fanno più gare, ma concorsi di bellezza – ha spiegato ironicamente Colja Dams -. Organizzano dei workshop in cui scelgono l'agenzia con cui sviluppano poi il concept”.

 

“Dal momento che oggi vincere una gara è una probabilità molto bassa, abbiamo deciso di partecipare a poche gare, per clienti con cui condividiamo la cultura – ha aggiunto Giorgini -, mentre vi sono aziende con cui abbiamo deciso di non lavorare”.

 

“L'importante è lavorare con clienti che sono leali con noi così come noi lo siamo con loro – ha precisato Serzedello – e con i nostri fornitori cerchiamo di avere lo stesso rapporto basato sulla lealtà e la fiducia che abbiamo con i clienti”.

 

Ma che cos'è una gara? E come si deve definire la relazione fra un'agenzia e un cliente? “Il rapporto fra aziende e agenzie è molto simile a una relazione fra umani – ha dichiarato Wintzen -. La gara è una selezione di un partner e come tale ci deve essere una scelta basata su un contatto, su una chimica. Se invece si continua a fare gare neutrali, in cui si comunica per e-mail, cosa accadrà nel futuro? Per quello che ci riguarda, abbiamo molte richieste di partecipare alle gare e di volta in volta valutiamo se è per noi interessante”.

 

E che cosa vogliono i clienti? “Vogliono proposte che possano poi essere modificate in fieri con cocreating e cothinking – aggiunge Giorgini -, in modo da essere parte del decision making. Portare un progetto troppo dettagliato non è vincente”.

 

Ilaria Myr

 

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Il Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication è un evento organizzato da ADC Group

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