
Evento culturale
Bea Festival, aziende e agenzie a confronto. Grazie al digitale l'esperienza e l'emozione vivono anche oltre l'evento, ormai parte integrante dell'ecosistema di comunicazione. Trasparenza e fiducia fondamentali per creare un rapporto di partnership
Il mercato degli eventi sta crescendo del +3,8%. E' quanto emerge dal XIV Monitor sul Mercato degli Eventi in Italia di ADC Group, i cui risultati sono stati presentati in occasione del Bea - Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication (leggi news).
Merito anche del digitale, che rende possibile un'amplificazione dell'esperienza e dell'emozione che vanno ben oltre l'evento fisico. E' forse per questo che, a fronte di un mercato dell'advertising che nel primo semestre del 2018 segna un +0,4%, gli eventi regalano percentuali più soddisfacenti.
Ne hanno discusso Simona Muti (Punk for Business), Simone Coggi (Next Group), Davide Bertagnon (Access Live Communication), Dario De Lisi (SG Company), Valentina Saluzzi (Feelrouge Worldwide Shows), Giuseppe Papa (Mattel), Nicola Lampugnani (Discovery Italia), Barbara Sala (Coca-Cola Italia) e Luca Corsi (Vorwerk Folletto), moderati da Salvatore Sagone, presidente di ADC Group, in occasione della tavola rotonda che ha visto a confronto aziende e membri del Club degli Eventi.
"In passato gli eventi non erano integrati all'interno di un ecosistema, ma erano fini a se stessi - ha affermato Giuseppe Papa, Country Manager Eemea, Mattel - . Oggi questo paradigma sta cambiando, gli eventi hanno una reach molto più ampia e anche un evento btb può raggiungere il consumatore finale grazie al racconto che si costruisce intorno a esso".
D'accordo Luca Corsi, Sponsorship & Event Manager Vorwerk Folletto: "L'evento coinvolge di fatto tutte le matrici della comunicazione e coniuga la realtà fisica con la realtà digitale. Emozione, relazione, digitalizzazione, queste le parole chiave di un evento oggi. L'obiettivo è trasmettere emozioni a 360 gradi utilizzando tutti gli strumenti disponibili".
Per Coca-Cola, come ha messo in luce Barbara Sala, EE (Central Eastern Europe) Connection & Media Director Coca-Cola Italia, la parte esperienziale resta fondamentale. "L'evento è uno strumento straordinario per creare emozioni vere che poi vengono amplificate attraverso i social - ha detto la manager - . Inoltre gli eventi live ci consentono di creare molti contenuti da utilizzare per avvicinare anche chi non è stato coinvolto direttamente, sfruttando altri canali".
Anche se gli eventi sono ormai diventati parte integrante dell'ecosistema di comunicazione, questo non significa che siano sempre necessari. "Dipende dagli obiettivi di brand e di business - ha spiegato Sala - . Per Coca-Cola ad esempio sono un canale molto importante per la prova prodotto".
Secondo Nicola Lampugnani, Brand & Creative Senior Director di Discovery Italia, l'evento non è tanto legato a uno spazio fisico quanto piuttosto a un concetto: l'eventizzazione è prima di tutto una grande idea e non ha a che vedere soltanto con una grande produzione o con la pura realizzazione.
Lato agenzie, sicuramente negli ultimi anni c'è stato un cambiamento nel modo di pensare agli eventi, ma permangono alcune difficoltà nei rapporti con le imprese. Simona Muti, Creative & Business Development Director Punk for Business ha messo in luce come "spesso i brief molto dettagliati delle aziende non danno l'opportunità alle agenzie di avanzare delle proposte innovative".
C'è poi il problema del cosiddetto 'Rework', tema portante dell'edizione 2018 del Bea, ovvero la necessità di dover modificare costantemente la propria proposta e il proprio progetto per seguire le mutevoli richieste dei clienti.
Sono cambiate anche le competenze necessarie per essere dei professionisti degli eventi. "Creatività, capacità di pensare si diversi mezzi coinvolti, capacità di garantire un'execution perfetta e di rispettare i tempi e i costi: tutti i componenti dell'agenzia devono avere queste skill", ha affermato Simone Coggi, Client & Creative Director Next Group.
Tutto questo perché, come ha ricordato Davide Bertagnon, Managing Director di Access Live Communication, "se nel 2003 gli eventi erano soltanto qualcosa di fisico, oggi coinvolgono molti più aspetti e dunque bisogna avere capacità differenti. Basti pensare che noi siamo attualmente alla ricerca di un esperto in nanotecnologie".
Dario De Lisi, Chief Strategy Officer SG Company, ha posto in evidenza come a volte non sia facile far comprendere alle aziende il valore di queste competenze. "La capacità realizzativa delle agenzie dovrebbe poter essere data per scontata, mentre occorrerebbe valorizzare le competenze che si costruiscono le tempo", ha affermato il manager.
Valentina Saluzzi, Vice President & Managing Director Feelrouge Worldwide Shows, ha sottolineato come la fase 3.0 degli eventi sia molto interessante, ma come questo non comporti necessariamente l'obbligo di avere all'interno delle agenzie competenze in ambito digital. "Il mondo del digitale ha rimesso al centro gli eventi, tuttavia il fatto di avere all'interno skill che hanno a che vedere con quest'ambito non sempre è vantaggioso, dipende dal proprio perimetro di azione - ha affermato la manager - . Noi preferiamo costruire delle relazioni con esperti del settore e costruire team ad hoc sulla base delle esigenze della singola operazione".
Se alcuni anni fa emergeva chiaramente la mancanza di cultura degli eventi da parte delle imprese, oggi la situazione sembra essere migliorata, come hanno messo in evidenza le agenzie.
"Negli ultimi anni abbiamo assistito a una evoluzione positiva - ha dichiarato Coggi - . Sicuramente ora, essendoci meno pressione sui costi, i rapporti sono più sereni e le aziende riconoscono più facilmente il lavoro dei professionisti delle agenzie".
Certamente alla base deve esserci una relazione di partnership. "Noi chiamiamo le nostre agenzie 'partner' -ha affermato Sala - . E' importante che comprendano la nostra realtà di business e che tra noi si instauri un rapporto di fiducia. Fondamentale anche la trasparenza: oggi Coca-Cola non parla più di fee ma di 'cost per deliverable', ovvero remuneriamo le agenzie sulla base di quanto di devono fornire, che viene concordato insieme".
"La differenza - ha spiegato Papa - si vede quando da entrambe le parti si prova a fare un passo in più, ovvero quando l'agenzia stimola la discussione e propone qualcosa di innovativo e il referente in azienda ha il coraggio di portare avanti l'idea".
Resta dunque valido il concetto che "non può esserci un grande evento senza un grande cliente", come ha affermato Coggi.
Ecco perché il primo passo per riuscire a lavorare bene lato agenzia è "selezionare i clienti giusti", ha chiosato Lampugnani.
Serena Piazzi
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BEA FESTIVAL - PARTNER
Il Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication è un evento organizzato da ADC Group
POWERED BY
Punk For Business: ideazione creativa
SPONSOR
Loretoprint: stampe
MAIN PARTNER
Clonwerk: regia
Digivents: app e accrediti
East End Studios: location
Milano Music Consulting: artisti e intrattenimento
New Light: audio e luci
Speciallab: personale e hostess
Sts Communication: video
PARTNER TECNICI
Ba Booth Italia: photobooth
Balsamo: transfer
Coca-Cola Hbc Italia: beverage
Fondazione Birra Moretti: beverage
Galotto: layher
Giò Forma: architetto - progetto palco
Joy Project: effetti speciali
Kimbo: beverage
Laser Entertainment: effetti speciali
Lem International - Silentsystem: cuffie wireless
Modo Rent e Modo Eventi: arredi
MyVote.it: sistema di votazione
nEmoGruppo Architetti: architetto - sale e area expo
Neverest: contributi video
Novital: muletti
Primo Round: social media agency
Souldesigner: selfiebot
Tensotend: tensotrutture
PATROCINIO BEST CATERING AWARDS
Fondazione Gualtiero Marchesi
Food for Good