Evento culturale

Bea World Festival 2018. Eventi live versus online: l'emozione si vive live, ma fornire i giusti contenuti online può essere remunerativo. Ecco perché

William Thomson (Gallus Events Ltd) e Yemi Akinyemi Dele (JAD Productions) a confronto nella giornata dedicata ai contenuti per raccontare alla platea i principali punti di forza degli eventi live e di quelli online, le cui potenzialità attualmente non sono ancora sfruttate appieno.

(Dalla nostra inviata a Coimbra Serena Piazzi). In un mondo digitale come quello odierno, ha ancora senso organizzare eventi live? E come si fa a rendere un evento online remunerativo? A queste e ad altre domande hanno risposto William Thomson (nella foto) (Gallus Events Ltd) e Yemi Akinyemi Dele (JAD Productions) in occasione dei due meet-up che li hanno visti protagonisti nella giornata del Bea World Festival interamente dedicata ai contenuti. 

"Nonostante la nostra vita sia sempre più digitale, le emozioni possono essere generate soltanto attraverso le live experience, dunque non possiamo prescindere dall'organizzare eventi live -  ha affermato Yemi Akinyemi Dele, founder e creative director JAD Productions - . Partecipare a un evento online non è la stessa cosa di essere fisicamente presenti: le persone preferiscono di grand lunga vedere, toccare e sentire direttamente, piuttosto che stare sedute davanti al proprio pc, e sono consapevoli che si tratta di esperienze completamente diverse". 

"Le persone vogliono sentirsi parte della storia - ha aggiunto il creativo -, per questo motivo è importante coinvolgerle in tutte le fasi dell'evento, realizzare il giusto contenuto a seconda del target di riferimento e durante l'evento creare un ambiente il più possibile aperto e libero, per permettere ai partecipanti di vivere un'esperienza a 360 gradi, lasciandoli anche liberi di renderla più personale". 

Per Yemi Akinyemi Dele la soluzione più efficace è miscelare sapientemente parte verbale, testuale e visuale. "Ognuno di noi predilige uno di questi linguaggi - ha spiegato -, dunque è bene usarli tutti per fare in modo che tutti trovino la loro dimensione e vivano l'evento appieno".

Queste regole valgono anche per i Millennials che, nonostante siano molto digitalizzati, amano particolarmente gli eventi live.

Questo tuttavia non significa che la rete non costituisca uno strumento valido da utilizzare per i professionisti della event industry.  Innanzitutto proprio grazie al digitale è possibile raccogliere informazioni estremamente utili da elaborare per intercettare le esigenze dell'audience alla quale ci si rivolge, in secondo luogo attraverso l'online un evento può essere ulteriormente valorizzato, come ha sottolineato William Thomson, director Gallus Events Ltd.

"Oggi sono sempre di più le aziende che organizzano eventi online, tuttavia sono ancora poche quelle che sanno rendere questa attività remunerativa - ha affermato Thomson  - . Si tende a portare in rete i propri eventi per creare traffico, senza monetizzarli".

Ma quali sono i presupposti per rendere un evento online remunerativo? "Innanzitutto bisogna disporre di contenuti interessanti e di qualità - ha detto il manager - . In questo senso, gli eventi formativi sono perfetti, perché solitamente possono contare su moltissimo contenuto di stampo educational che può essere divulgato".

"In generale si tende a pensare che non ci siano persone disposte a pagare per accedere a un evento e a dei contenuti in rete, invece se i contenuti sono di valore non è così - ha sottolineato Thomson - . Senza contare che spesso ci si focalizza su un unico target, mentre portare il proprio evento online offre anche l'opportunità di allargare l'audience, magari intercettando altri segmenti". 

Insomma, se le emozioni viaggiano ancora live, il ROI arriva anche dalla rete. Take the chance!