
Evento culturale
Bea World Festival 2018. "Come evitare la morte per noia nei meeting" grazie ai consigli del celebre Moderator Jan-Jaap In der Maur
(Dalla nostra inviata a Coimbra Serena Roberti). La giornata del 23 novembre dedicata ai contenuti del Bea World Festival 2018 - l'appuntamento annuale organizzato da ADC Group che premia i migliori eventi a livello mondiale - ha previsto anche degli Hands-on Lab, ovvero dei workshop d’approfondimento - previa iscrizione - su ‘temi caldi’ degli eventi e della live communication.
‘How to Avoid Death by Boredom’ a cura di Jan-Jaap In der Maur, Founder & Moderator at Masters in Moderation è stato ideato come un workshop ad alto tasso di interattività per dare ai partecipanti suggerimenti utili per trasformare le classiche riunioni con ‘speaker’ in incontri ricchi di contenuti ed energia che coinvolgano chi vi prende parte.
“Sì, è vero, gli speaker sono importanti. Ma no, non sono al centro del tuo meeting. Al giorno d’oggi, i partecipanti a meeting ed eventi vogliono davvero partecipare. Non ci si accontenta più di 5 minuti di Q&A, né di una serie infinita di interventi da parte degli speaker. Vogliamo che i meeting siano ricchi di contenuti ed energia! Vogliamo imparare, vogliamo crescere, vogliamo avere importanza!”, ha spiegato In der Maur.
Jan-Jaap In der Maur è owner moderator di Masters in Moderation. È fermamente convinto che un moderatore-facilitatore capace possa rendere i meeting più efficaci, divertenti e, soprattutto, più utili. Il suo sogno è quello di elevare lo standard dei meeting in tutto il mondo, creando un network di moderatori di altissimo livello. La sua missione, infatti, è proprio quella di selezionare e formare moderatori che lo facciano poi ‘di professione’.
Durante il workshop il moderatore ha raccontato come trasformare i meeting rendendoli più vivaci e creando un maggior coinvolgimento da parte dei partecipanti. Meeting più efficaci, accessibili e (quasi) senza costi extra.
Il segreto è individuare dei format ‘alternativi’ per attirare l’attenzione della platea e farla sentire parte dell’evento in modo più attivo e divertente. Qualche esempio?
Moderated interview
Invece di lasciar parlare l’esperto a oltranza tutto solo, optate per un moderatore che lo/la intervisti. Ciò assicurerà la risposta alle domande più importanti e un’interazione più dinamica. Un'altra forma di moderated interview è la panel conversation che, ovviamente, va eseguita con sapienza per evitare di cadere nella trappola della noia. Se gestita bene, può essere molto stimolante e ricca di ispirazioni!
Participative interview
Questo è lo step successivo: portare i partecipanti a ‘intervistare’ direttamente l’esperto, con il moderatore che coordina il tutto. Format noti sono il ‘town hall meeting’ o il ‘college tour’: l’esperto è sul palco solo per rispondere alle domande del pubblico. Se lasciare libero arbitrio all’audience vi spaventa, il moderatore può scandire il ritmo della session con interventi mirati. Una variazione sul tema è la ‘campfire-session’, ideale per piccoli gruppi di partecipanti: l’esperto e i partecipanti siedono a cerchio (come fossero, appunto, intorno a un fuoco) e si chiacchiera in modo informale stabilendo una certa intimità, che può portare a risultati molto produttivi.
TV-format
I format che si ispirano al mondo televisivo sono parecchi e possono facilmente adattarsi ai meeting. Il vantaggio è che i partecipanti spesso riconoscono il format all’istante e si sentono già proiettati nel cuore dell’evento. Ma, attenzione: il moderatore va scelto con criterio, non tutti sono adatti a fare da ‘anchorman’. Quando si pensa a format tv vengono in mente subito classici talk show, ma esistono anche altre idee più innovative. Ad esempio, si può pensare a un esperto che, invece di stare sul palco, cammina tra i presenti commentando ciò che succede. Se studiata bene, può rivelarsi una formula molto potente. Oppure, si può creare una sorta di ‘battle’ tra esperti… Gli spunti non mancano!
Case Study
Spesso gli speaker raccontano all’audience la loro storia da cui trarre ispirazione e insegnamenti. Se fate lavorare i partecipanti su una case study, invece di una platea di ascoltatori avrete gruppi di lavoro che interagisce l’uno con l’altro con compiti precisi. L’esperto li aiuterà a riprendere ritmo nei momenti di stallo o a comprendere alcuni passaggi una volta individuati.
Games
Sappiamo tutti che anche gli adulti imparano meglio quando giocano. Quindi perché non dare vita a un quiz da pub al posto di una presentazione noiosa? Le squadre lottano per ‘il gran premio finale’, rispondendo alle domande. E l'esperto spiegherà le risposte o fungerà da giurato. Oppure, si può puntare su party-game, giochi a punteggio e molto altro.
Participants are the experts
Non è detto che gli esperti siano solo ‘quelli sul palco’. Anche tra i partecipanti potrebbe esserci qualcuno che porta valore aggiunto al meeting, spunti e idee. Quindi, anche se avete uno speaker ufficiale, lasciate spazio all’audience, favorite la cooperazione, provate a vedere che succede!
Gli spunti forniti dal workshop sono molti, qui abbiamo riportato alcuni estratti. “Forse, la parola ‘speaker’ è da abolire dal vocabolario” sostiene Jan-Jaap In der Maur. “Utlizzare gli speaker come ‘esperti’ renderà i vostri meeting più divertenti ed efficaci e ciò è nell’interesse di tutti: dei partecipanti, dei moderatori, dei clienti e degli speaker… anzi, scusate, degli esperti!”
Jan-Jaap è anche uno dei formatori del prestigioso workshop ‘Mastering Moderation’. Il prossimo workshop internazionale si terrà a Berlino il 13 e il 14 dicembre 2018.
Per info: www.masteringmoderation.com.