Evento educational

BEA Educational. La green reputation passa anche attraverso gli eventi

Dalla green revolution alla green communication. Elio Zoccarato di Sunny Way ha aperto i workshop del Bea Educational per dimostrare, attraverso un’emblematica case history, che comunicare la sostenibilità ambientale attraverso gli eventi significa contribuire alla costruzione della green reputation di un brand.

eliozoccarato.jpgAl Bea Educational di Roma (Spazio Roma Eventi) dell’8 luglio, ha aperto la sessione dei workshop Elio Zoccarato, socio e direttore creativo dell’agenzie di team building Sunny Way, per parlare del tema dei green events: ‘Gestire Responsabilmente Eventi Ecocompatibili nel rispetto della natura’.

“Il green - ha esordito Zoccarato - è un nuovo modo di vivere il quotidiano. La ‘green revolution’ è una rivoluzione che parte dal basso, dalla gente. A questa, però, deve corrispondere la ‘green communication’ e le agenzie devono attrezzarsi per rispondere a questo nuovo e imprescindibile orientamento: le agenzie del futuro, come ricorda Diego Masi nel suo libro ‘Go Green’, saranno strutture ibride”.
La case history portata da Sunny Way è emblematica di come un evento possa, nel contempo, sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della responsabilità ambientale e contribuire a costruire o corroborare la green reputation di un brand. Si tratta della regata Re Boat Race. “La direzione della manifestazione ‘100 Vele’ - ha spiegato Zoccarato - voleva trasmettere al pubblico la propria affinità con i valori del mare e del rispetto dell’ambiente.

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Ci siamo così inventati un’altra regata, pressoché contemporanea a ‘100 Vele’, ma di barche costruite con materiali destinati al reciclo, come le bottiglie di plastica scartate dall’industria perché difettose o i boccioni per l’acqua. Abbiamo raccolto le adesioni sui social network e il ritorno è stato strepitoso: centinaia le persone interessate, decine le uscite sulla stampa e sui media, a dimostrazione di come il tema sia estremamente attuale e di come un evento di questo genere possa davvero contribuire a legare un marchio alle tematiche green”.

Chiara Pozzoli