Evento pubblico

Eta Beta Produzioni alla Festa del Redentore a Venezia

Si è svolta sabato 15 luglio la Notte del Redentore a Venezia, festa tradizionale ed evento mediatico che ha attirato oltre 100 mila visitatori.

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Si è svolta sabato 15 luglio la Notte del Redentore a Venezia, festa tradizionale ed evento mediatico che ha attirato oltre 100 mila visitatori.

Diecimila imbarcazioni, ornate di decorazioni e palloncini, si sono radunate nel Canale della Giudecca e nel Bacino di San Marco per assistere allo spettacolo pirotecnico più famoso al mondo, dove i riflessi dei fuochi multicolori hanno giocato a rincorrersi fra il cielo e l’acqua della laguna. Era un palcoscenico inimitabile quello del bacino San Marco, che dalle 23.30 ha fatto da cassa risonante, per 45 minuti ininterrotti, ai botti e ai cromatismi dello spettacolo pirotecnico.

In questo scenario si è inserito, per la prima volta, lo spettacolo luminoso del famoso artista svizzero Gerry Hofstetter, noto per aver illuminato il Castello di Dracula, in Transilvania, icebergs nell’Antartico, il Castello Donan, in Scozia, meglio conosciuto come set del film “Highlander”, le famose scogliere di Dover, il Brandenburgertor di Berlino, Mont Saint Michel in Francia, palazzi, cattedrali e chiese di tutto il mondo.
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La società Eta Beta Produzioni, leader da anni nel settore della produzione di eventi, ha curato la realizzazione dello spettacolo (sponsorizzato dal Casinò Municipale di Venezia), grazie ad una accurata regia che ha reso ancora più emozionante l’immagine della laguna, rischiarata dai fuochi, dalle forme e fantasie che l’artista ha proiettato su cinque importanti edifici che si affacciano sul Bacino: la Chiesa di San Giorgio, la Chiesa del Redentore, la Basilica della Salute, il Campanile di San Marco e il prestigioso Palazzo Ducale.
Con questo intervento, Eta Beta si conferma essere una società di eventi radicata nel territorio ma in grado di dare una risposta di qualità a carattere internazionale.

L’intervento di installazione è avvenuto tramite l’utilizzo di “Pani 12.000”, proiettori architetturali di ultima concezione tra i più potenti al mondo. All’imbrunire, la “Galleggiante” –decorata secondo la grande tradizione dei freschi veneziani - si è posizionata al centro del Bacino e ha spento completamente la sua ricca illuminazione.
Dalla sommità della sua cupola è scaturito un raggio laser che ha puntato le architetture degli edifici e li ha accesi via via come un magico interruttore.  Ecco che hanno preso vita, uno alla volta, la splendida Chiesa del Redentore, la monumentale facciata di San Giorgio, il prestigioso Palazzo Ducale, il Campanile di San Marco e la Basilica della Salute. 
Gondole, maschere, leoni, imbarcazioni della tradizione veneziana, la bandiera italiana, stelle, fantasie scaturite dal genio dell’artista svizzero hanno iniziato a fluttuare sui marmi bianchi che hanno segnato l’antica storia della Serenissima.
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Uno dopo l’altro, chiese e palazzi hanno preso vita, regalando al pubblico d’acqua e di terra un’immagine inedita della laguna veneziana. La medesima magia si è ripetuta prima dell’inizio dei fuochi con un’operazione contraria, quando lo stesso raggio laser ha spento uno alla volta gli edifici illuminati per poi indirizzarsi sui pontoni e dar vita al più famoso spettacolo pirotecnico.

LA “GALLEGGIANTE”

Nella progettazione della “nuova galleggiante” – anch’essa progettata e realizzata da Eta beta Produzioni - sponsorizzata dal Casinò Municipale di Venezia - si è cercato di seguire il più possibile le tradizioni storiche veneziane, soprattutto quelle risalenti al XIX secolo.
In particolare, si è preso spunto dalle bissone storiche, come la “Bissona del Regio Tribunale d’Appello” dei primi dell’800, e altre bissone decorate del medesimo periodo.
Soprattutto i “freschi veneziani” sono stati un importante riferimento per l’allestimento.

Il verde, inteso come giardino galleggiante, è stato protagonista dell’allestimento sia degli archi che della cupola, mentre il pavimento del pontone era rivestito con una elegante moquette beige.
Oltre ai tessuti, sui capitelli di alcuni archi sono stati posizionati dei fregi e delle sculture tipiche del ‘700 veneziano come putti, angeli, diavoli, etc. Sotto la cupola vi era una pedana a gradoni in grado di ospitare i cantanti che hanno animato la serata, da Mariella Nava a un gruppo folkloristico veneziano per poi passare alle arie operistiche.
 Altra grande protagonista dell’allestimento è stata la luce, che ha fatto sì che la Galleggiante fosse visibile da tutte le imbarcazioni e ha contribuito a conferirle maestosità.
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All’interno della galleggiante, gli ospiti hanno potutoi godere dell’atmosfera tipica di un’osteria veneziana e l’eleganza di una fresca serata di gala estiva.
Particolare cura è stata dedicata alla “mise ne place” della serata, tipicamente “radical chic”, che ha visto l’utilizzo delle caratteristiche sedie da osteria in legno e impagliate, accompagnate però da tovagliato in tela da pittore e centrotavola colorati e fantasiosi con angurie illuminate, a ricordare uno dei simboli gastronomici più famosi della “Notte Famosissima”.

LA FESTA DEL REDENTORE

La Festa del Redentore ricorda ogni anno il flagello che verso la fine del 1500 colpì l'intera Europa. Dal 1575 al 1577, la peste causò la morte di migliaia di persone: solo a Venezia si contarono oltre 50 mila vittime in meno di 2 anni.
Così, il 4 settembre del 1576 il Senato veneziano deliberò di fare un voto solenne e di erigere un Tempio, sull’isola della Giudecca, che sarebbe stato visitato a perpetua memoria del beneficio avuto, se la città fosse stata salvata dalla pestilenza.
La prima pietra del Tempio, dedicato al Cristo Redentore, fu posta il 3 maggio del 1577. Il 13 luglio dello stesso anno, il Doge Sebastiano Venier proclamò Venezia libera dal contagio. Nel giro di pochi giorni fu costruita una chiesa provvisoria in legno e fu realizzato un ponte di barche per collegare la Giudecca con la riva opposta affinché il corteo guidato dal Doge potesse raggiungere la chiesa per le solenni funzioni. Il Tempio, opera del genio di Andrea Palladio, fu ultimato e consacrato nel 1592, solo 15 anni dopo la posa della prima pietra.
Da allora questa festa, che cade la terza domenica del mese di luglio, è una tra le più amate dai veneziani, che ogni anno ripetono lo stesso rito da oltre quattro secoli.  

ETA BETA PRODUZIONI

Eta Beta Produzioni nasce a Venezia nel 1994 per volontà di Alessandro Dal Pra, professionista nel settore degli eventi in qualità di Direttore di Produzione, con l’obiettivo di creare una struttura in grado di curare tutti gli aspetti progettuali, tecnici e logistici di qualsiasi manifestazione. Eta Beta diventa così, in breve tempo, protagonista dei maggiori eventi veneziani per poi allargare gli orizzonti dei suoi impegni ed estendersi oltre i confini della penisola. La fantasia, la serietà dell’impegno, la cura artigiana dei particolari e il forte radicamento nel territorio sono i punti di forza di Eta Beta, che la rendono leader e società di riferimento per molti grandi eventi veneziani, nazionali ed internazionali.
Negli ultimi anni, l’azienda dedica particolari risorse ed energie allo sviluppo del suo dipartimento creativo, progettando e realizzando manifestazioni per istituzioni e grandi aziende. Solo per citarne alcune, si ricordano l’inaugurazione del Gran Teatro la Fenice, il Carnevale di Venezia a San Pietroburgo, appuntamenti per Unicredit, Gucci, Oracle, decine di eventi al Festival del Cinema di Venezia e al Festival del Cinema di Cannes, fino alla Produzione Esecutiva dell’intero Carnevale di Venezia nel 2006.

Serena Roberti