Evento sportivo

Red Bull Cliff Diving World Series 2019: la nuova stagione inizia sabato 13 aprile a El Nido, nelle Filippine

Nella regione di Palawan, 24 tuffatori delle grandi altezze affronteranno le baie di Small Lagoon e Big Lagoon sull’Isola di Miniloc. Gli atleti dovranno ricomporne tutti i movimenti in un’esecuzione completa direttamente da un’altezza vertiginosa di 27 metri sulla roccia nuda delle scogliere. Come dichiarato a e20express, l'evento è organizzato internamente dall'area Sport di Red Bull.

Ultimi giri d’orologio prima dell’inizio della Red Bull Cliff Diving World Series 2019. Il 13 aprile a El Nido, nella regione di Palawan delle Filippine, 24 tuffatori delle grandi altezze affronteranno un panorama tropicale d’eccezione, nonché prima grande novità della competizione: le meravigliose baie di Small Lagoon e Big Lagoon sull’Isola di Miniloc. La gara partirà con un coefficiente di difficoltà molto alto, e non solo perché il primo appuntamento della stagione è sempre carico di emozione e adrenalina. 

Come dichiarato a e20express, l'evento è organizzato internamente dall'area Sport di Red Bull.

La nuova location, oltre al panorama mozzafiato e alle acque cristalline verde smeraldo, potrebbe infatti regalare sorprese e insidie per i diver. Dopo mesi di allenamento, in cui hanno preparato separatamente le tre fasi che costituiscono il tuffo, senza avere la possibilità di provarlo in un’azione complessiva, gli atleti dovranno ricomporne tutti i movimenti in un’esecuzione completa direttamente dalla roccia nuda delle scogliere calcaree di Small Lagoon da un’altezza vertiginosa di 27 metri, impresa che richiede un’enorme quantità di coraggio anche per i diver più esperti in questa prima fase dell’anno. Il primo imperdibile appuntamento della Red Bull Cliff Diving World Series 2019 verrà trasmesso il 13 aprile alle 10:45 (CET) su www.redbullcliffving.com, Red Bull TV, Facebook & Youtube, e lascerà a bocca aperta tantissimi spettatori da ogni angolo del mondo.

Occhi puntati sui campioni in carica Gary Hunt e Rhiannan Iffland che tenteranno il tutto e per tutto per difendere il titolo e conquistare ancora una volta il trofeo del Re Kahekili, nonostante ma anche sui 4 nuovi permanent diver di questa edizione che potrebbero cambiare le sorti della gara. “Negli anni passati la prima tappa per me è stata sempre molto dura, ma ora ho molta più fiducia in me stesso e nelle mie capacità” spiega il 7 volte campione Gary Hunt.“Detto questo, ogni volta che mi trovo a quelle altezze, il primo tuffo dell’anno resta sempre una grande sfida”. 

Se il Brilliant Brit Gary Hunt ha ormai imparato a gestire bene i momenti snervanti e l’agitazione che precedono i primi tuffi da 3 secondi della stagione, uno scenario diverso potrebbe presentarsi ai nuovi atleti titolari di questa edizione. L’ucraino Oleksiy Prygorov, vincitore di una Medaglia di Bronzo olimpica nel 2008, e il talentuoso atleta rumeno Constantin Popovici, saranno infatti messi subito alla prova nella loro prima gara da permanent diver. A contendersi il titolo ci saranno ovviamente anche i veterani del Red Bull Cliff Diving come il messicano Jonathan Paredes, attualmente terzo nella classifica generale, e il Turbo Spinner americano Steven LoBue, che, dopo un 2018 brillante in cui si è piazzato al secondo scalino del podio, è ora determinatissimo a conquistare il primo posto. 

Tutto da definire anche per il circuito femminile, in cui la tre volte campionessa australiana Rhiannan Iffland tenterà di aggiudicarsi dai 21 metri la 12esima vittoria su 18 partenze nella sua storia alla Women’s World Series. “Fare un punteggio sempre più alto ad ogni tappa è l’unica cosa su cui voglio concentrarmi quest’anno” ha dichiarato la Iffland in netto anticipo rispetto al debutto nelle Filippine. Se la messicana Adriana Jimenez, numero due al mondo e la canadese Lysanne Richard, che ha concluso l’edizione 2018 al terzo posto, non riposeranno di certo sugli allori, a scombinare i piani dell’australiana Iffland ci saranno anche volti nuovi. La britannica Jessica Macaulay, da quest’anno atleta titolare nonché prima atleta inglese nella World Series, non è nuova a sorprendere alla prima tappa della competizione dopo essere salita a sul podio della prima tappa della scorsa edizione, in Texas, alla sua seconda presenza in gara in assoluto.

Anche la statunitense Eleanor Townsend Smart, la diver più giovane in gara con i suoi 23 anni, dopo aver vinto la medaglia di bronzo alla FINA World Cup 2018 che le ha fatto guadagnare un posto nella line up dei titolari, ha obiettivi molto ambiziosi per la Red Bull Cliff Diving Women’s World Series ed è più agguerrita che mai. Senza contare che gli 8 atleti wildcard (4 per circuito) aggiungeranno pepe alla competizione, cercando di guadagnarsi un posto da permanent diver nella line up della prossima edizione. Fra questi ultimi, dopo anni da diver titolare ci sarà a sorpresa anche l’ex campione Orlando Duque, detentore di 13 titoli mondiali, vincitore di 9 gare della Red Bull Cliff Diving World Series e in possesso di ben 2 Guinness World Records.

Ma quello del 13 aprile sarà un appuntamento importantissimo anche per Alessandro De Rose, l’unico atleta azzurro in competizione, che partecipando come wildcard cercherà fin dalla prima tappa di eseguire il tuffo perfetto per tornare fra i grandi campioni: “Sono davvero elettrizzato all’idea di ricominciare! Dopo un 2018 un po’ in salita, mi sono allenato con ancora più impegno e costanza per raggiungere il massimo della forma e ora sono pronto a dare avvio alla competizione. La prima gara è sempre un appuntamento speciale, ma ripartire da un luogo inedito e così affascinante, immerso nella natura incontaminata, mi emoziona ancora di più e mi spingerà a fare del mio meglio.”

Quale diver si aggiudicherà la prima gara mantenendo sangue freddo e nervi d’acciaio nei 3 secondi di caduta libera a 85 km/h? Coraggio, concentrazione, una grandissima preparazione fisica e una dose di spirito d’avventura senza precedenti saranno necessari ai 16 atleti titolari (10 per la competizione maschile e 6 per il circuito femminile) e agli 8 atleti wildcard (4 per ciascun circuito), per raggiungere il primato in un ambiente così selvaggio e ricco di insidie. 

CB