Poltrone

Svolta epocale, Martin Sorrell si dimette e lascia la guida di WPP

Il Ceo del più grande colosso pubblicitario al mondo da lui fondato nel 1986 e trasformato, in 33 anni, da azienda di carrelli per la spesa in holding da 15 mld di sterline di fatturato, lascia poco dopo l'apertura di un'indagine a suo carico sull'uso improprio di fondi aziendali. Roberto Quarta lo sostituirà temporaneamente con il ruolo di Executive Chairman fino alla nomina del nuovo Ceo. Mark Read e Andrew Scott (Wunderman) nominati joint chief operating officers per guidare le operations della company giorno per giorno.

E' la fine di un'era. Ieri, 14 aprile, Martin Sorrell ha lasciato l'incarico di Ceo di WPP, la più grande holding pubblicitaria al mondo, che aveva fondato nel 1986 trasformandola, in 33 anni, da 'Wire & Plastic Products', azienda produttrice di carrelli per la spesa, nel colosso pubblicitario e di comunicazione attuale, con un fatturato di 15 miliardi di sterline e 134 mila dipendenti in oltre 100 mercati.

La notizia arriva  dopo pochi dall'avvio, da parte del board della company, di un’indagine a suo carico per un possibile uso improprio di fondi della compagnia (leggi news).

Roberto Quarta, presidente del consiglio di amministrazione di WPP, sostituirà temporaneamente Sorrell alla guida di WPP con il ruolo di Executive Chairman finché non verrà designato un sostituito.

WPP ha poi deciso di nominare Mark Read, ceo di Wunderman e WPP Digital e Andrew Scott, direttore dello sviluppo aziendale di WPP e chief operating officer per l’Europa,  chief operating officers per guidare le operations giorno per giorno. Il Gruppo ha reso noto che Sorrell sarà "disponibile a collaborare con le operazioni di transizione".

Sorrell ha dichiarato allo staff del gruppo: "Negli ultimi 33 anni, ho trascorso ogni singolo giorno pensando al futuro di WPP".  "Se guardo avanti, vedo che l'attuale disruption a cui stiamo assistendo sta facendo troppa inutile pressione sul business. Per questo ho deciso nel vostro interesse, e in quello dei clienti e degli azionisti, piccoli e grandi, e nell'interesse di tutti gli altri stakeholders,  che sia meglio per me farmi da parte". 

"Abbiamo avuto un piano di successione  in atto per diverso tempo - ha aggiunto il manager - . Nel passato abbiamo affrontato tempeste difficili, ma i nostri professionisti di talento hanno sempre avuto la meglio.  Come alcuni di voi sanno, la mia famiglia è cresciuta, di recente, WPP sarà sempre anch'essa 'la mia creatura".

"Come fondatore - ha inoltre affermato Sorrell -,  posso affermare che WPP non è solo una questione di vita o di morte, è stata, è e sarà più importante di quello. Buona fortuna e buon viaggio a tutti voi, ora, e Back to the Future.”

Queste le dichiarazioni di Sorrell riportate dalla nota ufficiale del Gruppo WPP: "Ovviamente mi dispiace lasciare WPP dopo 33 anni. E' stata una passione, un focus e una fonte di energia per tanto tempo. Tuttavia, credo sia nel migliore interesse del business farmi da parte ora.  Lascio la company in buone mni, come il Board sa.  Mark ed Andrew e il management team a tutti i livelli hanno la conoscenza e le capacità di portare WPP a livelli ancora più alti e di capitalizzare sulle opportunità geografiche e funzionali". (Leggi qui il comunicato).

Sorrell, 73 anni, è uno dei manager più noti in Gran Bretagna e uno degli amministratori delegati meglio pagati al mondo con una retribuzione annua intorno ai 50 milioni di sterline.

Al gruppo da lui fondato, ricordiamo, fanno capo agenzie creative come Y&R, JWT, Grey, Red Cell, Ogilvy & Mather,  agenzie media come GroupM (Wavemaker, Mindshare, Mediacom), agenzie di PR come Burson Cohn & Wolfe, Hill & Knowlton e società di ricerche di mercato come Kantar TNS e Millward Brown. Tra i big client in portfolio a WPP ci sono, ricordiamo, Vodafone, Ford e Unilever.

La possibilità che Sorrell avrebbe potuto dimettersi era stata ipotizzata nei giorni scorsi da diversi analisti dopo l'apertura dell'indagine a suo carico da parte del CdA di WPP, notizia sopraggiunta  in un periodo critico per la Holding, che nel 2017 ha visto scendere le proprie revenue dello 0,3% e i ricavi netti dello 0,9% (leggi news) anche se gli utili sono aumentati del 7,7% a 2,1 miliardi di sterline. A riguardo lo stesso Sorrell aveva definito il bilancio 2017 “il peggiore dalla crisi del 2009”.

Era inoltre crescente la pressione che Wpp e lo stesso Sorrell stavano affrontando in un momento in cui l’industria pubblicitaria si trova a competere con una riduzione dei budget dei clienti e l’aumento della concorrenza da parte dei giganti del web.

Il Gruppo Wpp, peraltro, non prevede crescita nel 2018, anno nel quale darà un'accelerata al processo di consolidamento interno che ha già visto, nel 2017, la fusione di alcune delle maggiori agenzie (Maxus e MEC in Wavemaker, 5 agenzie di consulenza nel design in Superunion, l'agenzia digitale Possible con Wunderman.
Di recente è stata annunciata anche la fusione delle due agenzie di PR Burson-Marsteller e Cohn & Wolfe per creare Burson Cohn & Wolfe.

Dalle prime indiscrezioni sull'indagine a carico di Sorrell, la stampa internazionale si è interrogata sui qual ipotebbero essere i suoi possibili successori.

Roberto Quarta ha precisato in merito che c'è 'un team eccezionale di potenziali candidati tra il top management di WPP, così come "una lista di candidati esterni in continuo aggiornamento'.
Tuttavia, riporta The Guardian, gli investitori e gli analisti sono convinti che, il successo di Sorrell dev'essere un manager esterno.

Tra le ipotesi di prima linea fatte da Campaign potrebbe esserci Mark Read, global chief di Wunderman che in passato a stato alla guida dell'area digital di WPP ed è dunque già familiare agli investitori. 
Tra i nomi papabili anche Karen Blackett, nominata prima country manager di WPP nel Regno Unito. 
Anche Lindsay Pattison potrebbe rappresentare una scelta interessante. La manager, nel suo ruolo di chief transformation officer, è stata incaricata di portare avanti la strategia dell'orizzontalità così tanto voluta da Sorrell. Circola inoltre il nome di Johnny Hornby, chief executive di The & Partnership.
Guardando all'area media, nomi papabili potrebbero essere Kelly Clark e Stephen Allan. Clark ha fatto carriera proprio all'interno di WPP, partendo da incarichi a livello regionale in Mindshare per poi passare alla guida di Maxus a livello globale prima di diventare global chief executive di GroupM. Anche Allen ha dalla sua un alto grado di fedeltà all'azienda, riporta Campaign, con la sua esperienza all'interno di MediaCom.  

C'è poi Eric Salama di Kantar, che è stato il braccio destro di Sorrell per molti anni. Anche Adam Crozier, ora in ITV, potrebbe essere un nome interessante, visto che è ancora relativamente giovane. 

Un altro possibile candidato potrebbe essere il geniale Jim Prior, designato alla guida di Superunion, la company globale creata dall'unione di 5 sigle di WPP attive nel settore design e branding. 

Secondo Campaign, potrebbe esserci anche l'opzione di scegliere un manager dalla concorrenza, come Jerry Buhlmann ad esempio, attuale Chief Executive Officer di Dentsu Aegis Network. 

Keith Weed, chief marketing officer di Unilever, sarebbe un'altra ipotesi  interessante: uno dei principali clienti di WPP conosce bene il Gruppo dall'interno ed è consapevole di quale sia l'opinione degli investitori.  

 

 

Martin Sorrell full statement

For the past 33 years, I have spent every single day thinking about the future of WPP.

Over those decades, our family has grown and prospered.

We welcomed J. Walter Thompson, Ogilvy, Young & Rubicam, Grey, 24/7 Real Media, Taylor Nelson Sofres, among so many others.

We created GroupM, including Xaxis and Essence.

We put the focus on Asia-Pacific, Latin America, Africa and the Middle East and Central Eastern Europe, the home of the next billion consumers. We embarked on the early development of digital capabilities; and the evolution of a firm-wide integrated client and country-centered approach.

Our holding company was recognized as the world’s best and most effective through the Cannes Lions and Effie Awards year after year after year.

We pioneered Atticus Awards for original written thinking…. the WPP Fellowship Awards to recognize promising talent…. the Partnership and Practice Awards for client endorsed integrated market and case studies. 

Our Stream digital conferences have attracted the best in the digital business for more than a decade.

Our Annual Sustainability and Pro Bono Reports highlight the unique social, environmental and public policy work that we do day in, day out across the globe.

As I look ahead, I see that the current disruption we are experiencing is simply putting too much unnecessary pressure on the business, our over 200,000 people and their 500,000 or so dependents, and the clients we serve in 112 countries.

That is why I have decided that in your interest, in the interest of our clients, in the interest of all shareowners, both big and small, and in the interest of all our other stakeholders, it is best for me to step aside.

We have had a succession plan in place for some time. A new generation of management, led by Mark Read and Andrew Scott (who have each been at WPP for approximately 20 years), are well qualified and experienced in the Board’s opinion, to deal with the geographic and technological opportunities and challenges our industry faces.

We have weathered difficult storms in the past. And our highly talented people have always won through, always.

Nobody, either direct competitors or newly-minted ones can beat the WPP team, as long as you work closely together, whether by client and/or country or digitally.

In the coming period, I will be available to the Board and any of you, should you want help with anything, anywhere. I shall miss all of you greatly. You have given me such excitement and energy and I wanted to thank you for everything you have done and will do for WPP and me.

As some of you know, my family has expanded recently, WPP will always be my baby too.

As a Founder, I can say that WPP is not just a matter of life or death, it was, is and will be more important than that. Good fortune and Godspeed to all of you…now Back to the Future.

Thank you