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e20 n.109. INCHIESTA. Il futuro degli eventi? Ibrido e sostenibile

Access, Carolina Mailander Comunicazione, Casta Diva Group, Filmmaster Events, Fma hub, Creo ed Ega Worldwide raccontano, nell'intervista pubblicata sulla rivista e20, il loro pensiero e approccio.

Cosa c’è nel futuro degli eventi? Da un lato l’attenzione a temi di attualità come la sostenibilità, dall’altra l’apertura verso l’imperversante tecnologia che sta trasformando ogni evento in un universo fluido e ibrido.

Cosa ne pensano le agenzie? Come si stanno muovendo? Cosa pensano delle nuove frontiere come il Metaverso?

Access, Carolina Mailander Comunicazione, Casta Diva Group, Filmmaster Events, Fma hub, Creo ed Ega Worldwide raccontano, nell'intervista pubblicata sulla rivista e20, il loro pensiero e approccio.

SUSTAINABLE WORLD

“La sostenibilità è indubbiamente un asset di grande importanza anche nel mondo degli eventi – conferma Davide Bertagnon, managing director Access -. La nostra industry è sempre più chiamata a pensare e a realizzare progetti che abbiano una forte valenza in termini di sostenibilità, sia dal punto di vista produttivo sia di pensiero”.

Lo conferma anche Carolina Mailander, fondatrice ed amministratore unico Carolina Mailander Comunicazione, per la quale il futuro del settore si  prospetta molto interessante e ricco di opportunità: “Gli eventi dovranno essere sempre più sostenibili anche se riteniamo che occorreranno anni perché si crei una vera cultura condivisa, abbracciata con consapevolezza anche dai clienti disposti quindi a investire maggiormente in tal senso. Ma già oggi si vedono segnali incoraggianti su questo fronte dove il cliente inizia a chiedere un approccio sostenibile e a essere attento sul fronte sui alcuni aspetti organizzativi”. 

Per Casta Diva Group è ormai imprescindibile pensare gli eventi in modo sostenibile: “In Casta Diva - precisa Andrea De Micheli, presidente e ad - ci impegniamo concretamente per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente in tutte le fasi di progettazione, selezionando fornitori in linea con le nostre policy green e preferendo materiali riutilizzabili o riciclabili per i nostri allestimenti, ma ci teniamo anche a ideare storytelling in linea con la nostra filosofia aziendale per dare agli ospiti la consapevolezza che la loro partecipazione non è stata dannosa per l’ambiente e per la società e sfruttare l’occasione per ricordare sempre quanto sia importante il contributo di ognuno di noi”.

IBRIDO È MEGLIO

L’evoluzione del settore ha modificato profondamente il modo di progettare e produrre gli eventi, trasformandoli spesso in digitali e ibridi. Tale evoluzione è stata inizialmente la risposta della industry alle limitazioni imposte dal periodo pandemico e ha portato le agenzie e creare suite digitali che hanno permesso il proseguimento delle attività nel pieno rispetto del distanziamento sociale.

Se da una parte dunque la pandemia ha sdoganato l’evento ibrido e oggi una buona parte degli eventi è in duplice format, capace di raggiungere così un pubblico diversificato e aumentandone anche la sostenibilità, dall’altra ha condotto il mercato alla ricerca di nuove ‘strade digitale’, nuovi percorsi e mondi, come quello del Metaverso

“La pandemia ci ha insegnato che il digitale, se ben sfruttato, può offrire una valida alternativa, dinamica e interattiva all’evento tradizionale. La modalità degli eventi in presenza non sparirà mai del tutto, ma dovremo sempre di più fare i conti con eventi ibridio phygital, che oltre tutto garantiscono una serie di vantaggi da non sottovalutare: in primo luogo possibilità di raggiungere un numero maggiore di persone con un notevole risparmio in termini di costi e di replicare facilmente lo stesso evento in più location anche simultaneamente”, conferma Andrea De Micheli, presidente e ad Casta Diva Group.

“Per quanto ci riguarda - precisa Bertagnon (Access) -, ci siamo dotati di una nostra suite proprietaria digitale Be Live per la produzione di eventi in streaming come risposta e soluzione alla loro digitalizzazione durante il primo lockdown. È stata una scelta voluta che ci ha permesso di dare vita a diversi progetti in logica virtuale, dando continuità alle richieste dei nostri clienti in un momento di grande shock per il mercato, laddove l’evento in presenza non era percorribile. Il graduale ritorno alla normalità non ha comunque cancellato le esperienze virtuali, bensì oggi, sempre più, si affermano modalità di fruizione ibrida tra il reale e il virtuale in cui Be Live è ancora protagonista”.

Anche il percorso evolutivo di Filmmaster Events è stato molto veloce, passando da semplici eventi digitali a vere e proprie produzioni con qualità degna di grandi produzioni cinematografiche. “Lo abbiamo potuto fare sapientemente grazie alle competenze che abbiamo al nostro interno con Filmmaster Production - racconta Andrea Francisi, chief operating officer -. Recentemente abbiamo realizzato progetti ibridi che prevedono delle vere e proprie produzioni video di qualità cinematografica, pensate specificamente per una piattaforma Over-the-top (OTT), al quale è stato abbinato un format ibrido con il pubblico. Questo percorso evolutivo che abbiamo intrapreso verso la realizzazione di digi-show di altissimo livello qualitativo proseguirà e questi format saranno certamente elementi su cui continueremo a puntare”.

E il Metaverso? Una nuova frontiera percorribile?

“Non possiamo che avvalerci, anche, delle ultime frontiere in ambito social, rappresentate dalle innovative piattaforme legate al Metaverso su cui stiamo sperimentando le prime activation”, risponde Bertagnon (Access).

Della stessa opinione Carolina Mailander(Carolina Mailander Comunicazione) che vede nel Metaverso una nuova frontiera che può offrire grandi opportunità: “Uno dei grandi punti di snodo anche per il nostro settore è l’approdo del Metaverso come l’ultima frontiera raggiunta. Basti pensare alle potenzialità che offre: un evento nel Metaverso significa poter usufruire di uno spazio infinito per dar forma alle proprie idee e permettere a persone che si trovano dall’altro lato del mondo di vivere questa realtà immersiva”. 

Anche Casta Diva appassionata da sempre di tecnologia e attenta alle novità del settore sta guardando al Metaverso con curiosità. “Abbiamo già iniziato a lavorare in tal senso - spiega Andrea De Micheli (Casta Diva Group) - e speriamo possa diventare una delle cifre distintive dell’azienda perché sicuramente sarà uno dei pilastri del mondo del lavoro nei prossimi anni. In quest’ottica, ci stiamo attrezzando di professionalità e tecnologie che consentiranno a Casta Diva Group di diventare una delle aziende all’avanguardia anche per quanto riguarda il metaverso”.

Della stessa opinione Luca Bassetto, founder & ceo Fma hub, che sta studiando il Metaverso attentamente e anche a tal fine ha deciso di creare una divisione dedicata al mondo digitale: “Apriremo a breve una divisione Digital - spiega - che proporrà questo servizio, ma ancora per qualche tempo sarà più un elemento di comunicazione che non un reale volano di business”.

Tra le prime non solo a parlare di Metaverso applicato agli event, ma anche a offrire servizi all’interno di ‘mondi alternativi’ spicca Creo. “È chiaro che tutto il globo è in attesa che le grandi compagnie delle Silicon Valley facciano i primi veri passi, soprattutto a livello hardware, per poter capire 
il grado di appeal e di facilità d’accesso ai metaversi- precisa Gianfranco Maiorana, president & ceo Creo -. All’interno di The Cloud, centro di ricerca tecnologico di Creo, abbiamo realizzato esperienze vivibili attraverso Oculus e Hololens, fornendo un approccio più immersivo, tecnologico ed estremamente personalizzato ad eventi molto improntati sul lusso del vivere un’esperienza al top”.

Per rispondere al dilagare del digitale, anche Fma Hub ha attinto a conoscenze e capacità, formando una divisione digital, in grado di rispondere a ogni sollecitazione. “La richiesta per l’evento in presenza è aumentata - precisa Luca Bassetto (Fma hub) -. Un po’ come l’esplosione della richiesta di vacanze. I clienti ci chiedono di cominciare a muoverci e creare eventi e attivare touch point fisici. Tuttavia, i vantaggi del digitale sono troppo evidenti per essere trascurati. Ne è prova l’incremento dello smart working e la facilità di organizzare riunioni e meeting con strumenti digitali di supporto”.

Se dunque è indubitabile importanza della sfera digitale non bisogna tuttavia dimenticare la sfera umana, che il mercato non dimentica e sta ricominciando a ricercare, perché senza, nulla sarebbe possibile. Come precisa De Micheli (Casta Diva Group):

“Se è vero che la trasformazione digitale e la tecnologia sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, non possiamo dimenticare che la direzione di questa evoluzione parte tutta dall’uomo. È l’uomo con la sua immaginazione, il suo intuito e le sue competenze, non solo tecniche, che prova sempre a cercare e testare nuove strade ed è sempre l’uomo a selezionare le aree di applicazione della scienza: l’emozione del contatto umano sarà sempre imprescindibile nel mondo degli eventi, della musica, dello sport e dello spettacolo dal vivo”. 

L’importanza degli eventi dal vivo è sottolineata anche da Gaetano Maria Dieni, head of marketing & communication Ega Worldwide, che conferma un futuro ibrido per il settore anche per rispondere alle diverse problematiche legate al periodo storico ed economico che impattano sul settore.

“Continuo a credere che gli eventi debbano essere principalmente fisici, perché il calore umano è un requisito fondamentale per la riuscita di un grande evento. Tuttavia, l’evoluzione dei tempi ci mette di fronte a sfide e cambiamenti: il climate change, così come l’inflazione, le pandemie e la crisi energetica sono delle variabili che dobbiamo necessariamente tenere in considerazione quando organizziamo un evento.

Alcune pratiche devono quindi essere necessariamente ‘modificate’, e in questo le tecnologie possono essere un grandissimo supporto aiutandoci a superare alcune difficoltà e offrendo grandi opportunità per arricchire la base di partecipanti e prolungare nel tempo le esperienze. Il futuro degli eventi, dunque? In presenza, con grandissima partecipazione delle comunità locali e con il supporto ibrido della comunità internazionale”.

Marina Bellantoni