Editoriale

Gattinoni (presidente AINeT) a Trenitalia: "Adesso basta! Abbiamo sorpassato ogni limite!"

Parole dure quelle del presidente di AINeT, Franco Gattinoni, che manda una lettera aperta contro la scelta di Trenitalia di contattare direttamente le aziende e di proporre un contratto diretto che bypassa le agenzie di viaggio e i network.

“Le agenzie di viaggio non possono più tollerare il contatto diretto sui clienti con esplicite dichiarazioni dei presunti vantaggi nel bypassare i consulenti di viaggio”.
Parole dure quelle del presidente di AINeT, Franco Gattinoni, che scende in campo contro la scelta di Trenitalia di contattare direttamente le aziende e di proporre un contratto diretto che bypassa le agenzie di viaggio e i network.

Continua Gattinoni: “Trenitalia contatta direttamente le aziende e le invita a sottoscrivere gattino copia.JPGun programma Corporate Travel diretto, sottolineando i vantaggi: pagamenti a 30 giorni da data della fattura e nessuna commissione di agenzia. Un affronto insostenibile dal momento che alle agenzie di viaggi vengono richieste le fidejuissioni. Potremmo capire il contattare i clienti direttamente, ma perché screditare chi fa il proprio lavoro con professionalità e rischi, a costi pressoché nulli per i fornitori? C’è una strategia o si tratta solo di superficialità da parte di Trenitalia nel proporre queste operazioni?”.

Tanti i punti da sottolineare:
FIDEJUSSIONI “Perché Trenitalia si prende questi rischi sui pagamenti? Quante risorse dovrà dedicare per il recupero crediti? Se alle aziende è concesso non dare fidejussioni, allora anche le agenzie di viaggio non le dovranno più garantire?”.
COMMISSIONI DI AGENZIA “Stiamo parlando del 3% che viene retribuito alle agenzie? Ma tutti i costi e i rischi a cui si sottopongono non costeranno a Trenitalia forse di più? Tra l’altro i contratti di vendita con Trenitalia non sono forse scaduti già lo scorso anno? Dov’è la serietà di collaborazione tanto proclamata?”.
PROGRAMMI DI INCENTIVAZIONE “Sono programmi irraggiungibili dalle agenzie di viaggio. Come potrebbero diventare un plus per le aziende?”. Continua il presidente: “Mi chiedo perché screditare le agenzie di viaggio che fanno onestamente e bene il proprio lavoro, a costi quasi zero? A chi conviene? E chiedo a tutti, soprattutto ai colleghi delle agenzie di viaggio, di porsi una domanda: Dobbiamo smettere di fare il nostro lavoro e chiudere le nostre saracinesche? La mia risposta, però, è no! Dobbiamo continuare a fare bene il nostro lavoro e, se necessario, lottare per far capire ai manager che queste operazioni commerciali sono sbagliate, che rovinano il lavoro di tutti e non danno nessun beneficio né economico né di servizio al cliente”.