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ICE avvia gara per la promozione del Made in Italy con in palio un incarico fino a 50 mln. Tra i gruppi coinvolti WPP, A.Testa, Omnicom, Dentsu con Deloitte e Pomilio Blumm

Sarebbero questi i principali player del mercato nella gara per la campagna di nation branding finalizzata a dare nuovo slancio all’immagine del Paese dopo l'emergenza sanitaria. A fornire i primi dettagli sui partecipanti è Primaonline. Il progetto di comunicazione dovrà privilegiare strumenti, azioni, mezzi, iniziative e canali digitali e innovativi.

Dopo la pubblicazione del bando di gara, lo scorso 31 luglio, da parte di ICE,  per  una campagna straordinaria di comunicazione per la promozione del made in Italy che potrebbe avere un budget fino a 50 milioni di euro (leggi news), si apprendono i primi nomi dei principali gruppi dell'industry che avrebbero deciso di mettersi in gioco. Secondo quanto riporta anche Primaonline, si tratterebbe, tra gli altri, di WPP con Doing, Start Up Italia e Hdrà; Armando Testa con Media Italia e Local Planet per il media; Omnicom (con BBDO, OMG e la società di RP interna),  Dentsu Italia con Deloitte e infine Pomilio Blumm.

Sempre secondo quanto riporta Primaonline, avrebbero invece rinunciato al pitch Publicis Group e Havas Media.

Il progetto che sta preparando l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane intende sostenere le esportazioni italiane e l'internazionalizzazione del sistema economico nazionale nel settore agroalimentare e negli altri settori colpiti dall'emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19. 

Il valore dell'appalto è di 41 000 000 di euro IVA esclusa che potrebbe arrivare fino a un massimo di 50 milioni.

Nel dettaglio, la campagna di nation branding dovrà dare slancio l’immagine dell’Italia, sostenere le esportazioni italiane, attraverso il rilancio dei settori economici più colpiti dall’emergenza Covid-19 e ridare, al contempo, smalto al settore turistico. Inoltre avrà l'obiettivo di ampliare e diversificare i mercati esteri di riferimento per le PMI italiane, in aggiunta ad un’azione di consolidamento della presenza del nostro export in quelli più tradizionali.

L’articolazione del progetto prevede la realizzazione di una «campagna madre» di tipo «valoriale», alla quale agganciare campagne verticali per settori/paesi o per gruppi di paesi culturalmente omogene

Nella realizzazione delle campagne 'verticali', andranno privilegiati alcuni settori come  turismo, ospitalità, agro-alimentare, artigianato, valorizzazione del territorio, cultura, siti UNESCO, salute, aging society, turismo, tessile, moda, persona, meccanica, lavorazione legno, arredo-design, innovazione, tecnologia, aerospazio, robotica, intelligenza artificiale, ICT,  economia verde, sostenibilità, energie rinnovabili, economia circolare, filiera agro-industria innovativa: sementi, macchine, irrigazione, packaging, commercializzazione, logistica, catena del freddo, ciclo dei rifiuti, bio-carburanti.

La campagna dovrà far leva su strumenti, azioni, mezzi, iniziative e canali di natura digitale e innovativi, per raggiungere con la massima efficacia i target di riferimento di un primo gruppo di circa 25 paesi, da ampliarsi fino a 50 complessivi, prescelti fra i principali mercati di sbocco dell’export italiano e le economie più promettenti per potenzialità di penetrazione commerciale (Arabia saudita, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina (incluso Hong Kong), Corea del Sud,Emirati arabi uniti,  Federazione russa,  Francia,  Germania,  Giappone, India,  Messico, Paesi Bassi, Polonia, Regno unito, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, USA, Vietnam).