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Dpcm 18 ottobre: Eventi e congressi verso un nuovo lockdown

Nel nuovo testo di legge sarebbero consentite soltanto le fiere nazionali e internazionali, mentre ancora non del tutto chiare le indicazioni per le attività eventistiche. Un altro colpo basso per la event industry che aveva appena iniziato a riprendere le attività dopo l'interruzione forzata di inizio pandemia.

"Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire mettendo in campo le misure necessarie per scongiurare un nuovo lockdown generalizzato. Il paese non può permettersi una nuova battuta d'arresto". Con queste parole il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato le nuove misure anti-contagio contenute nel Dpcm del 18 ottobre (in allegato il testo).

Un decreto, più restrittivo del precedente (leggi news), resosi necessario a causa della velocità con cui si sta propagando il virus in questi giorni, che penalizza nuovamente il mondo degli eventi, dell’intrattenimento, delle fiere e dei congressi, che aveva appena iniziato a riprendere le attività dopo l'interruzione forzata di inizio pandemia.

Stop a tutte le attività convegnistiche e congressuali in presenza, saranno possibili solo a distanza (online), così come si fermano sagre e fiere locali, permettendo solo le grandi fiere nazionali e internazionali.

Le principali Associazioni che rappresentano il settore nel nostro Paese non ci stanno e si oppongono alle decisioni di un Governo miope che non distingue chiaramente i contesti di massima sicurezza, quali sono quelli di eventi e fiere, da assembramenti di massa che non riescono a garantire adeguati protocolli anti contagio, facendo di un'erba un fascio.

Salvatore Sagone, presidente ADC Group

Il portavoce del Club degli Eventi e della Live Communication e di #Italialive Salvatore Sagone ha commentato: “Per gli eventi corporate, btb o btc questo nuovo stop imposto dà il colpo di grazia a un settore già provato come non mai. Eppure, con i protocolli di sicurezza adottati partecipare a una convention, un congresso o un meeting è diventato più sicuro che andare al supermercato. Speravamo che il Governo riuscisse a fare una seria distinzione tra le attività da fermare, con un occhio di riguardo verso il mondo degli eventi, dell’intrattenimento, delle fiere e dei congressi, indispensabili per il rilancio economico e culturale del Paese. Ma così non è stato, confermando con le decisioni prese che noi degli eventi non esistiamo: si può andare al cinema, a teatro, le fiere rimangono aperte ma convegni e meeting (quindi anche gli eventi aziendali) a quanto pare non si possono fare. Rimaniamo in attesa di conoscere meglio il contenuto del decreto a riguardo”.

“Siamo disponibili a concordare nuovi protocolli, ma non a chiudere” aveva dichiarato Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi poco prima che venissero ufficializzate con la firma del Dpcm le nuove misure anti-contagio.

albarelli

Con una nota diramata questo pomeriggio, 18 ottobre, l'associazione aveva espresso chiaramente la propria posizione che riportiamo di seguito.

"Quando il Governo non sa cosa fare di fronte al Covid19 chiude le fiere e i congressi causando un danno incalcolabile al sistema economico delle principali città italiane e a migliaia di imprese. Bloccare le fiere e i congressi significa spegnere l’economia del paese perché non potranno lavorare, non solo le imprese del settore, ma gli alberghi, i ristoranti, i taxi, gli allestitori, le società di catering, le cooperative di facchinaggio i service tecnici. Si colpisce un settore in cui il distanziamento è semplice e sono stati fatti ingenti investimenti dagli operatori per le misure di sicurezza come rilevatori agli ingressi di temperatura corporea, sistemi di igienizzazione degli spazi, percorsi guidati e conta persone per non creare assembramenti. Non ci sono stati focolai di contagio nelle fiere e nei congressi appena svolti. Chiudere adesso significa non poter neppure programmare l’attività del 2021 distruggendo un intero settore che invece resta aperto in altri paesi europei con tassi di contagio ben più alti del nostro. Si lasci alle Regioni la scelta delle manifestazioni e grandi eventi da vietare tramite ordinanze. Siamo disponibili a concordare nuovi protocolli di sicurezza, ma non a nuove chiusure. Questa volta non staremo a guardare in silenzio!"

Maurizio Danese, Presidente AEFI

Sempre in attesa del nuovo Dpcm, nel pomeriggio del 18 ottobre, anche l'intervento di AEFI, l’Associazione che riunisce 40 operatori fieristici nazionali.

“Siamo sconcertati dalle indicazioni del CTS che suggerisce la limitazione temporanea alla fruizione di eventi a grande aggregazione di pubblico, tra cui fiere e congressi” ha dichiarato in una nota il presidente Maurizio Danese.

“Le fiere hanno protocolli molto rigidi in materia di salute e sicurezza, validati dallo stesso CTS, che vengono rispettati in ogni fase della manifestazione, compresi allestimenti e disallestimenti. Inoltre le fiere sono agevolate dai grandi spazi in cui si svolgono che permettono di garantire un distanziamento di ben oltre due metri, senza dimenticare la ridotta partecipazione a seguito della pandemia – prosegue Danese -. Dalla riapertura del 1° settembre, tutte le manifestazioni dei nostri associati si sono svolte in totale sicurezza, con grande soddisfazione degli espositori italiani per il business generato. La salute di tutti resta anche per noi una priorità e per tutelarla tutti i quartieri hanno fatto enormi investimenti in sicurezza; abbiamo lavorato per la ripartenza, pianificando e ri-programmando le manifestazioni dell’ultimo trimestre, senza ad oggi aver ancora ricevuto il sostegno a fondo perduto per le perdite subite”.

“Le fiere sono uno dei più potenti ed efficaci strumenti di politica industriale a disposizione del Paese da cui si originano direttamente o indirettamente quasi il 50% delle esportazioni – sottolinea il presidente di Aefi -. Bloccarle significa non solo distruggere un settore, ma un intero sistema. Come detto i nostri protocolli di sicurezza sono già molto severi, ma siamo a disposizione del CTS per valutare insieme eventuali ulteriori misure da mettere in atto”.