Cannes Lions 2019. GP agli USA in Film Craft con la campagna di FinalCut/Droga5 per il NY Times e in Industry Craft per 'Just Do It HQ at the church' di Momentum per Nike. In Digital Craft vince la Danimarca con 'Address the future' di Virtue per Carlings

(Cannes. Dalla nostra inviata Serena Piazzi). Nella seconda giornata del Festival Internazionale della Creatività di Cannes spazio al Crafting, con l'assegnazione degli ambiti Leoni nelle sezioni Film Craft, Industry Craft e Digital Craft. 

FILM CRAFT

Parere unanime della giuria nella scelta del Grand Prix Film Craft, assegnato agli USA per la campagna firmata da Final Cut/Droga5 per The New York Times. 

La campagna, in più soggetti (Resolve, Rigor, Courage, Perseverance, Fearlessness), mostra come nasce un articolo di giornale, toccando temi importanti, come ad esempio il terrorismo e l'Isis. Immagini di repertorio e immagini girate ad hoc si miscelano per accompagnare lo spettatore nel percorso compiuto dal giornalista nella realizzazione di un pezzo. La figura del giornalista non appare mai, ma la sua presenza si percepisce dal rumore dei tasti premuti sulla tastiera e dal titolo del pezzo che piano piano, tra vari ripensamenti e cancellature, si compone sullo schermo nella sua forma finale. 

Come ha sottolineato la presidente della giuria Film Craft Rebecca Skinner, Managing Director/Executive Producer di Superprime Films, "la campagna del New York Times, oltre a veicolare un messaggio importante, vanta una realizzazione tecnica perfetta sotto tutti i punti di vista: sound design, fotografia, editing".

"Si tratta di un lavoro molto forte, che ha colpito la giuria fin da subito, dunque ci siamo ritrovati tutti concordi nell'assegnargli il Grand Prix", ha detto Skinner. 

Nulla di fatto per la campagna 'Haute Couture' di Publicis Milan per Diesel, iscritta da Sizzer Amsterdam, che era riuscita a entrare in shortlist e avrebbe potuto portare un leone dal profumo italiano (leggi news). 

Il medagliere

INDUSTRY CRAFT

Gli USA trionfano anche in Industry Craft, con un progetto firmato da Momentum per Nike, dal titolo 'Just do it hq at the church'. 

In una zona difficile di Chicago, a causa delle continue sparatorie, era diventato impossibile per i ragazzi giocare a basket per strada. Di qui l'idea: trasformare una vecchia chiesa sconsacrata in una palestra dove potersi allenare liberamente e dove poter disputare le partite. 

"I progetti entrati in shortlist erano tutti molto 'inspiring', ce n'erano tre in corsa per il Grand Prix, ma alla fine abbiamo ritenuto che quello che ha vinto fosse il più adatto a ottenere questo riconoscimento", ha spiegato il presidente di giuria Trevor Robinson OBE, Founder & Executive Creative Director di Quiet Storm. 

Ricordiamo che purtroppo nessuno dei progetti italiani in lizza era riuscito a entrare in shortlist in Industry Craft (leggi news). 

Il medagliere

DIGITAL CRAFT

"In un contesto dove ormai tutto è digitale, è sempre più difficile stabilire dei confini, dunque abbiamo voluto dare un segnale forte premiando un progetto che fosse 'intrinsecamente digitale'. C'è stata molta discussione in merito a quali caratteristiche dovesse avere il Grand Prix in Digital Craft e alla fine abbiamo scelto il progetto con più potenziale".

Con queste parole Rei Inamoto, Founding Partner IxCo e presidente giuria Digital Craft, ha argomentato l'assegnazione del massimo riconoscimento alla Danimarca, grazie a 'Address the future', firmato da Virtue Copenhagen per la marca di abbigliamento Carlings. Una vera e propria collezione fashion digitale, che si può indossare per essere più alla moda nelle foto sui social. Basta scattarsi una foto, scegliere il proprio capo d'abbigliamento preferito e il gioco è fatto.

"Il bello dei Cannes Lions è proprio questo: che tu sia una grande agenzia internazionale o una piccola realtà danese poco importa, se il progetto che hai portato al Festival è valido, sarà premiato", ha concluso Inamoto. 

Il medagliere