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Le maggiori holding indecise sulla partecipazione ai Cannes Lions e il Festival si ripensa. In arrivo un'edizione virtuale?

Secondo quanto riporta AdAge citando alcune indiscrezioni, WPP e Omnicom Group avrebbero detto no alla kermesse per motivazioni legate a politiche di cost saving per via dell'emergenza Coronavirus, come potrebbe fare anche Publicis, mentre IPG e Accenture starebbero valutando lo scenario prima di decidere sulla partecipazione al Festival. Dentsu Aegis Network opterebbe per uno showcase virtuale dei progetti vincitori come soluzione ideale per garantire la continuità dell'evento a livello mondiale, nonostante la pandemia in corso.

Tempo di cambiamento anche per il Festival di Cannes. La kermesse dedicata alla migliore creatività internazionale, dopo aver posticipato ad ottobre il proprio svolgimento a causa del Coronavirus, ora sarebbe chiamato a ripensarsi in maniera radicale, valutando addirittura un'edizione eslusivamente virtuale,  vista l'indecisione di alcune delle principali holding company del mercato sulla loro partecipazione quest'anno per via dell'epidemia che riguarda tutti i Paesi. E' quanto riportano le testate Campaign e AdAge, secondo le quali molti dei principali gruppi di comunicazione starebbero dicendo no al Festival o starebbero considerando di non aderirvi anche in seguito a politiche di cost savings che le hanno portate a tagliare i costi riguardanti spostamenti, viaggi e premi.

Nessun commento ufficiale arriva dagli organizzatori del Festival in merito a un possibile cambio di format. 

Secondo una fonte rimasta tuttavia anomina, riporta AdAge, WPP e Omnicom Group avrebbero detto no al Festival 2020 mentre IPG e Accenture Interactive starebbero valutando lo scenario prima di prendere decisioni.  Gli stessi gruppi, così come Publicis e Droga Five non hanno rilasciato nessuno statement in merito ma, stando a rumors riportati da AdAge, il Ceo di IPG Michael Roth avrebbe inviato ai Ceo delle agenzie del Gruppo un memo sollecitandoli a non effettuare per ora iscrizioni a  Cannes, Clio ed Effie fino a nuove indicazioni da parte del Network che veranno comunicate a  settembre.

All'inizio di questa settimana WPP, annunciando le guidelines finanziare per il 2020 legate alla diffusione della pandemia ha comunicato una pesante spending review focalizzata sulle priorità per il Gruppo (leggi news) e stando a una fonte vicina alla holding, quest'ultima avrebbe detto no a Cannes per quest'anno. La stessa fonte avrebbe inoltre dichiarato che il Festival sarà chiamato a rinnovare il proprio modello.  Del resto Cannes Lions è stato spesso criticato per i suoi 'eccessi' e, si legge su AdAge, secondo le stime di Greg Paull, founder di R3, una holding company ogni anno a Cannes potrebbe spendere tra i 20 e i 30 milioni di dollari a livello complessivo considerando costi degli alberghi, dei voli, pass per il Palais e i servizi sulla Croisette.  Paull sottolinea tuttavia che per le agenzie che prendono le distanze dalla kermesse c'è il rischio di lasciare che i clienti sorseggino Negroni sulla spiaggia con i competitor....  sempre che i clienti decidano di presidiare l'evento.

Un portavoce di Anhueser-Buch InBev ha affermato che per l'azienda ora è troppo presto per prendere decisioni in merito, rinviando la deadline tra due mesi.

Burger King sostiene che andrà in Francia se il festival si svolgerà come previsto. Un portavoce dell'azienda ha dichiarato che l'industry ha bisogno di momenti di incontro e aggiornamento  come quelli di Cannes e che si augura,  se la situazione legata all'epidemia migliorerà, di poter celebrare il duro lavoro di tutti. 

Secondo fonti vicine al Gruppo, anche Omnicom non avrebbe ancora fornito indicazioni definitive alle proprie agenzie sulla partecipazione al Festival ma le nuove date indicate dagli organizzatori della kermesse, dal 26 al 30 ottobre (leggi news), non giocherebbero a favore dell'evento poichè le politiche legate al taglio dei costi proseguiranno anche in quel periodo. 

Netta la posizione di Dentsu come riporta un suo portavoce: "come industry dobbiamo pensare in modo creativo su come incontrarci per raccontare e celebrare i nostri progetti migliori che fanno la differenza per le persone e indicano soluzioni coraggiose. In questo periodo si apre l'opportunità di considerare nuove modalità per raggiungere questo obiettivo e un approccio alternativo ai premi. Come Gruppo potremmo privilegiare uno showcase virtuale dei vincitori dei Cannes Lions come soluzione ideale per celebrare la migliore creatività di tutti e garantire la continuità di una piattaforma fondamentale perchè il riconoscimento dei talenti dell'industry". 

Dal punto di vista economico il Festival di Cannes è una fonte di ricavi importanti per il suo organizzatore, la società Ascential. Dai report finanziari, si apprende che la Company nel 2019 aveva ottenutoi dall'area di business legata Marketing, che comprende, oltre alla Kermesse sulla Croisette, anche Warc e MediaLink,  circa 174 milioni di dollari di revenue.

Nel dettaglio, sempre l'anno scorso le revenue dei Cannes Lions derivavano per il 36% dalle iscrizioni ai premi, per il 33% dai pass dei delegati e il 31% dalle partnership e dal digitale.