Partner

Con Bianchi e Bozza Fcb Milan punta a entrare tra le Top 5 per awareness, spingendo su creatività e sviluppo di clienti locali con vocazione internazionale

A soli tre giorni dall'inizio della loro operatività nella nuova sigla, i due professionisti usciti da Leo Burnett hanno commentato ai nostri microfoni questa importante fase della loro carriera raccontando quello che sarà il nuovo corso di Fcb Milan che negli ultimi anni non ha brillato per notorietà nel nostro Paese, a differenza di quanto avviene fuori dai confini nazionali per il network di cui è parte.

La destinazione di Francesco Bozza e Fabio Bianchi dopo la loro uscita da Leo Burnett (leggi news  che ADVexpress ha dato in anteprima) in cui sono stati rispettivamente per 8 e 16 anni, è stato il segreto meglio custodito di tutti i tempi dando libero sfogo a rumors di settore che li vedevano, tra le altre cose, nel board di società di consulenza.

Niente di infondato osservando le profonde trasformazioni in atto nell'industry della comunicazione italiana (leggi news  sull'acquisizione di Italia Brand Group da parte di EY), riflesso di quanto sta accadendo nello scenario internazionale col ruolo sempre più importante che società come Accenture, ad esempio, stanno avendo nel mondo della comunicazione. A tale proposito si parla di un interessamento della stessa società di consulenza verso l'acquisizione di Wpp. Sono per ora solo voci, che affondano le radici su un'evoluzione dello scenario già iniziata e che potrebbe riservare clamorosi colpi di scena.

Tornando al giro di poltrone che ha interessato Fabio Bianchi e Francesco Bozza, smentite tutte le voci di corridoio circolate sulla loro destinazione. A pochi giorni dalla comunicazione ufficiale del loro ingresso in Fcb Milan (leggi news), in cui sono operativi da soli tre giorni nei ruoli di rispettivamente Managing Partner e Chief Creative Officer, i due professionisti hanno commentato ai nostri microfoni questa importante fase della loro carriera raccontando quello che sarà il nuovo corso dell'agenzia che negli ultimi anni non ha brillato per notorietà nel nostro Paese, a differenza di quanto avviene fuori dai confini nazionali per il network di cui è parte.

Perché laciare una sigla blasonata e pluripremiata come Leo Burnett, per intraprendere una nuova sfida in un'agenzia rimasta un po' all'ombra in Italia? Per Francesco Bozza non ci sono dubbi. "Perché le avventure e le storie finiscono. Abbiamo portato a Leo Burnett grandi risultati e ci siamo tolti le nostre soddisfazioni. Ci sembrava un ciclo lavorativo da definirsi chiuso" ha dichiarato il creativo, aggiungendo: "Sentivamo la voglia di una sfida importante e nuova, e la scelta è ricaduta su Fcb perché il suo network ci ha affascinato. Fcb è un'agenzia che negli ultimi anni non ha avuto in Italia la visibilità e il successo che merita. All'estero è un network meraviglioso, fatto di persone che promuovono un'idea da noi condivisa sul ruolo delle agenzie di pubblicità e quindi ci sembrava un'ottima scelta".

A ispirare Bozza, l'articolo che ricordava a tutta la industry il ruolo delle agenzie e l'importanza dei premi anche nei confronti del business del cliente scritto quest'anno durante il Festival di Cannes dal CEO di Fcb Global Carter Murray, il giorno successivo l'annuncio di Arthur Sadoun, CEO di Publicis Groupe, relativo alla piattaforma Marcel (leggi newse al blocco delle iscrizioni ai Premi nel 2018 per tutte le agenzie della holding (leggi news).

Il CCO di Fcb Milan ha le idee molto chiare sul suo ruolo in agenzia per rispondere al meglio alle esigenze dei clienti, che "necessitano di idee creative rilevanti, in grado di cambiare un comportamento umano. Un esempio? Diesel, brand che produceva jeans nel Veneto, è diventato leader di mercato grazie alla creatività, così come ha fatto Under Armour che con la forza dirompente della creatività di Droga5 è arrivato a competere con i numeri uno del settore come Nike e Adidas" ha dichiarato Bozza.

I due professionisti, che risponderanno a Carter Murray, Ceo FCB Global, e a Susan Credle, Chief Creative Officer FCB Global, sono intenzionati a riscrivere il futuro dell'agenzia proiettandola verso uno scenario di successo in cui la vittoria di pitch e premi vari la porterà ad essere una delle prime cinque sigle in Italia per top of mind.

Un obiettivo ambizioso che il managing partner Fabio Bianchi inquadra in una precisa strategia di sviluppo in cui il business locale riveste un ruolo fondamentale, avendo l'agenzia nel nostro Paese "un posizionamento leggermente diverso rispetto ad altri gruppi, per via di una minore presenza in portafoglio di clienti internazionali. Questo ci permette però, pur beneficiando del supporto di un network molto forte, di godere di una grande libertà di azione a livello locale sia sul fronte creativo sia relativamente alla gestione del business. Imposteremo la nostra strategia instaurando una partnership forte con i clienti e un rapporto molto personale mio e di Francesco con il loro top management."

Tra i clienti attualmente in portafoglio. oltre a marchi come DimmidiSì e EasyJet, spicca Beiersdorf per cui la sigla è dall'Italia Hub per il Sud Europa. Un grande traguardo che Bianchi vorrebbe raggiungere anche con brand italiani dalla forte vocazione internazionale.

"Ci sono tante competenze all'interno dell'agenzia costruite negli anni e le stiamo conoscendo in questi giorni. Da qui partiremo per capire cosa ci manca ed allargare di conseguenza il nostro panorama di skills" ha commentato Bianchi relativamente ad un eventuale sviluppo della sigla anche sul fronte delle risorse umane. Il manager ha precisato che "Oggi lavorano 40 persone in agenzia. Questo numero aumenterà di pari passo con lo sviluppo in termini di revenues acquisite, nel rispetto di una politica economico finanziaria molto scrupolosa".

E nei casi in cui non sarà possibile beneficiare di skill interni, perché non presenti, "faremo le migliori partnership disponibili sul mercato in virtù del fatto che non puntiamo ad essere un'agenzia numerosa e appesantita dai costi fissi. Questo è necessario per essere estremamente competitivi sul mercato oggi, perché i clienti non sono più disposti a pagare costi fissi che non capiscono. Così intendiamo differenziarci dai network concorrenti" ha concluso Bianchi.

Guardando avanti, quale il bilancio tra un anno?

Oltre a molti pitch vinti e riconoscimenti creativi ricevuti, diventare con Fcb Milan Best Holistic Agency agli NC Awards di ADC Group. Una certezza per Francesco Bozza, che confida nel potenziamento del reparto creativo oggi un po' deficitante. Sempre con un occhio di riguardo al conto economico, puntualizza Fabio Bianchi perché "è necessario avere all'interno le competenze per lavorare omnichannel, senza necessariamente sviluppare reparti sovrastrutturati. L'importante è dotarsi di persone in grado di gestire quelle competenze, che poi siano interne o esterne sarà il mercato a decidere cosa è meglio fare. In questo momento attivare partnership molto selezionate potrebbe essere la scelta migliore, una volta arruolati grandi professionisti all'interno in grado di gestire le competenze esterne".