Evento culturale

A Milano inaugurata la mostra fotografica #Covid-19@storiedisperanza organizzata da Hope Onlus

40 scatti di medici, infermieri e volontari saranno esposti in Corso Vittorio Emanuele a Milano fino al 10 gennaio 2021, per poi raggiungere Bergamo, Brescia, Londra, Parigi e San Paolo.

Milano, 12 ottobre 2020. 40 scatti fotografici che raccontano i mesi vissuti in corsia. Hope Onlus, in prima fila nel sostegno agli ospedali italiani ed esteri, dà il via a #Covid-19@storiedisperanza, la mostra che racconta l’esperienza di medici, infermieri e volontari durante i mesi più critici della pandemia da Coronavirus.

Itinerante e gratuita, facilmente fruibile dai passanti, l’esposizione fotografica prende vita a Milano in Corso Vittorio Emanuele e si inserisce all’interno del Progetto #Covid-19@storiedisperanza che prevede, oltre alla mostra, anche un programma di educazione e formazione rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado.

«Quello che abbiamo visto in questi giorni è un intero sistema messo al servizio della vita e della salute. Con tutto il reparto della sanità in prima linea, ma anche tanti altri settori che hanno operato in silenzio, come le forze dell’ordine e il volontariato – ha affermato Alessandra TripodiViceprefetto di Milano. Se l’Italia ha dato una bella testimonianza di sé in tutta Europa e nel mondo è perché ha saputo reagire come sistema e costruire una rete che ha consentito di rispondere all’emergenza».

Il progetto fa parte del Programma Umanitario Pluriennale di Hope Onlus “#Covid-19 con Hope” in corso in Italia e all’estero per rispondere all’emergenza pandemica in corso.

La mostra fotografica resterà a Milano per tre mesi per permettere all’organizzazione non profit milanese di coinvolgere il maggior numero di studenti in un programma di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva, al rispetto delle norme, alla solidarietà. Da Milano la mostra proseguirà nelle città di Bergamo, Brescia, Londra, Parigi, Brasilia.

Elena FazziniFondatrice e Segretario Generale di Hope Onlus, ha dichiarato: «Il Progetto #Covid-19@storiedisperanza profondamente voluto da Hope Onlus testimonia l’umanità che nelle emergenze, nella sofferenza, nel dramma riesce a fare la differenza per sé e per gli altri. Si narrano storie e momenti in cui, dietro la propria immagine e i ruoli istituzionali, la persona ha saputo e ha voluto offrire agli altri per far fronte alla tragedia. Sono “storie di speranza” perché raccontano la profonda speranza di un bene condiviso che rappresenta il valore fondante delle scelte di tutti coloro che non si sono risparmiati nel sacrificio e nella dedizione personale. Una speranza operativa non rappresentata solo da un astratto ideale, ma da un impegno quotidiano e un desiderio di aiutare, nonostante i limiti. I limiti di risorse, i limiti di cura, i limiti delle istituzioni. Ma sempre una speranza operativa».

La mostra è suddivisa in 4 sezioni: città, 10 fotografie delle 4 regioni italiane più colpite nel periodo di lockdown (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto); ospedali, 6 fotografie della vita dei nosocomi improvvisamente trasformata; protagonisti, 2 fotografie dei volti di chi ha vissuto in prima linea la pandemia a servizio dei malati e infine Hope in azione, 12 fotografie sull’operato umanitario dell’organizzazione non profit, a servizio degli ospedali in Italia e all’estero, con la testimonianza della prima missione di emergenza sanitaria Covid-19 in Brasile.

Il racconto narrato dalla mostra #Covid-19@storiedisperanza evidenzia come in un contesto generale di grande emergenza sanitaria, alcune istituzioni e professioni abbiano messo a servizio della popolazionecompetenze, talenti, risorse fino a sacrificare la vita. Non solo medici, infermieri, sanitari, volontari, esercito, forze dell’ordine hanno lavorato instancabilmente a servizio della società civile.

«Sono qui per ringraziare Hope Onlus per tutto il bene che ha fatto. È banale forse, ma a volte le parole hanno un significato importante – ha commentato Antonio PesentiDirettore del reparto di Rianimazione del Policlinico di Milano. L’organizzazione non profit, tra le varie azioni significative compiute durante questi mesi, ci ha fatto sentire che non eravamo soli, che c’era qualcuno con noi. 
Lavorare negli ospedali non è sempre facile e non dà sempre soddisfazione. Ma il sentirsi utili è la cosa più importante. Quindi ancora grazie a Elena Fazzini».

Hope Onlus è entrata in azione subito, distinguendosi fra i principali protagonisti che hanno realizzato azioni specifiche in risposta alle urgenti e drammatiche richieste dell’Unità di Crisi della Regione Lombardia, per aiutare gli ospedali impegnati in prima linea nella cura dei pazienti contagiati. Hope Onlus ha fornito e donato più di 170 apparecchiature medicali salvavita per le Terapie Intensive di numerosi ospedali, centinaia di migliaia di dispositivi di protezione per i sanitari e per la popolazione, servizi per il sostentamento del personale medico e aiuti concreti alle famiglie delle persone contagiate.

L’impegno di dedizione, competenza e solidarietà di coloro che si sono messi a servizio di tutti e non si sono fermati è paradigma operativo del più profondo valore di cittadinanza attiva.

Gli scatti sono stati realizzati dai fotografi: Andrea FrazzettaNanni Fontana, Marco GarofaloEugenio GrossoGreta StellaMatteo BiattaVittorio SciosiaMassimo AllegroClaudio Palmisano.