Radio monitor
Audiradio. +6% per RDS nel 3° bimestre del 2008
RDS registra 5.323.000 ascoltatori nel giorno medio e 13.366.000 nei sette giorni. "Molto interessante - commenta il presidente Eduardo Montefusco - è l'equilibrio che si è realizzato in testa alla classifica, che vede gli ascoltatori divisi tra le prime tre radio commerciali, che contano 16.131.000 ascoltatori".
Pubblichiamo il commento di Eduardo Montefusco (in foto), presidente di RDS e di RNA, sui nuovi dati Audiradio.
"Essere affidabili significa soprattutto avere costanza di rendimento. E nel +6% del raffronto fra il dato del 3° bimestre dell'anno scorso e lo stesso del 2008 appena pubblicato, c'è tutta la continuità di RDS; che oggi rinsalda, dopo una 'progressione geometrica' durata anni, lo straordinario numero di 5.323.000 ascoltatori nel giorno medio e 13.366.000 nei sette giorni. Questa regolarità di risultati, sempre costantemente in crescita, è la conseguenza dell'impegno serio e professionale di tante persone che ogni giorno lavorano con passione e dedizione e di scelte editoriali particolarmente centrate. Il processo di rafforzamento degli ascolti, infatti, specialmente in quelle aree/obiettivo dell'azienda, non ha subito rallentamenti, e il risultato è una sostanziale stabilità complessiva di prestazione che significa, appunto, affidabilità. Il nostro prodotto è forte e piace molto. Quindi anche l'attenzione che mettiamo nell'analizzare il modificarsi dei climi sociali e le esigenze del pubblico, per realizzare un'offerta sempre più adatta alla soddisfazione dell'utente finale, funziona bene. Da presidente di RNA sono particolarmente soddisfatto della tonicità e del dinamismo del comparto. Molto interessante è l'equilibrio che si è realizzato in testa alla classifica e che vede gli ascoltatori obiettivamente divisi tra le prime tre radio commerciali (e solo queste), che contano 16.131.000 ascoltatori, e le quattro reti della RAI, che ne contano invece 'solo' 15.537.000 . Si va delineando praticamente quello che è accaduto nella televisione tra il pubblico e il privato. Le altre emittenti nazionali, nonostante l'ottimo lavoro svolto, dovrebbero forse concentrarsi di più sui propri formati, e renderli più 'specialistici'; anche alla luce dell'esito positivo ottenuto da chi ci ha già provato. Inutile preoccuparsi di competere sui formati predefiniti in cui le prime tre sono già ampiamente assestate".