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Barometro Toluna: i valori dei brand non perdono rilevanza neanche in tempi di crisi. Il 75% degli italiani sceglierebbe un marchio per le sue attività ambientali e sociali positive

Cresce la soddisfazione per la vita, ma in Italia il dato resta tra i più bassi al mondo (36%), 6 intervistati su 10 rimandano le grandi spese, mentre si tagliano attività ricreative e acquisti superflui. Sincerità e autenticità sui valori dell’azienda (62%), riduzione dell'uso di imballaggi (60%) e politiche a beneficio di ambiente e società (52%) sono le richieste prioritarie degli italiani ai brand.

Il 2023 ha raccolto gran parte della spiacevole eredità del 2022: tra aumento del costo della vita e diffusa instabilità politico-economica, anche nel nuovo anno i consumatori di tutto il mondo si trovano a doversi confrontare con importanti pressioni che influenzano inevitabilmente stile di vita e scelte d’acquisto.

Come stanno reagendo davanti a tali difficoltà? E come si ripercuote questa situazione sul rapporto tra brand e acquirenti? Le risposte a questi interrogativi arrivano dalla ventunesima wave del Barometro Globale dei Consumatori di Toluna, digital market research agency che, attraverso la sua piattaforma di consumer insight, ha svolto un’indagine a gennaio 2023 che ha coinvolto oltre 15mila rispondenti (di cui più di 1000 italiani) in 18 mercati, rivelando aspettative e preoccupazioni per l’anno da poco iniziato.

Migliora la life satisfaction, ma non la fiducia

Quasi la metà (47%) dei partecipanti globali si dichiara “molto soddisfatta” per l’andamento della vita nelle due settimane precedenti all’indagine. Un dato di sei punti percentuali più alto rispetto a gennaio 2022, ma che in Italia si ferma al 36%, tra i più bassi al mondo.

Nonostante il generale incremento della life satisfaction, solo il 27% dei panelisti totali si definisce “molto fiducioso” sulla possibilità di poter spendere nei prossimi mesi, percentuale che cala ulteriormente nel Belpaese (11%). In tutto il mondo, 4 rispondenti su 10 si definiscono molto preoccupati per la propria sicurezza finanziaria, così come il 35% degli italiani.

Questi ultimi si dimostrano particolarmente pessimisti: solo il 17% crede che assisterà a un miglioramento della situazione economica personale nei prossimi tre mesi, mentre il 23% lo posticipa entro la fine dell’anno. Preoccupa la situazione occupazionale: il 40% dei nostri connazionali teme per il proprio impiego, ha un’occupazione ridotta o è rimasto disoccupato durante la pandemia (+5% rispetto al dato globale).

La soluzione? Acquisti oculati e tagli al tempo libero

Prevedibilmente, l’aumento del costo della vita e dell’energia condizionano le spese, come confermano 7 panelisti su 10 sia a livello globale che nazionale. Allo stesso modo, 6 su 10 dichiarano di voler rimandare i grandi acquisti fino ad una nuova stabilizzazione finanziaria.

Quali saranno, dunque, le spese maggiormente impattate nel prossimo futuro? Nei tre mesi successivi al sondaggio, i rispondenti italiani sono intenzionati a tagliare sulle attività ricreative come mangiare fuori casa (33%), acquistare prodotti di marca (25%), frequentare bar e pub (21%) e scommettere (19%).

Gli intervistati mostrano una diffusa propensione a un approccio più accorto e orientato al valore, che si traduce nell’intenzione di ridurre gli acquisti superflui (come sostenuto dal 55% degli italiani), confrontare i prezzi (41%) e visitare più negozi alla ricerca di occasioni (46%). Dati che confermano ancora una volta l’importanza per i brand di comunicare in modo efficace se stessi, al di là del mero prodotto o servizio, per conquistare i consumatori.

I valori del brand non perdono rilevanza

Oltre al rapporto qualità-prezzo – divenuto oggettivamente una priorità – rimangono centrali nel costumer journey i valori del brand. La ricerca di Toluna rivela, infatti, che i consumatori vogliono relazionarsi con aziende che dimostrino un impatto positivo, sia sull’ambiente che nel mondo nel suo complesso. Il 75% degli intervistati italiani inizierebbe a usare (o utilizzerebbe più frequentemente) un brand per via delle sue attività ambientali e sociali positive mentre, al contrario, una percentuale simile si allontanerebbe da organizzazioni dall’influenza negativa.

Qualcosa, però, li ostacola: 2 panelisti su 3 asseriscono di non potersi permettere di prendere più decisioni basate sui valori dei brand mentre altrettanti, seppur intenzionati, ritengono di non avere a disposizione informazioni sufficienti. A tal proposito il 71% dei rispondenti italiani dichiara che vorrebbe essere messo al corrente sugli ideali e l’etica dei brand.

Interpellati, infine, relativamente alle azioni che i brand dovrebbero intraprendere, il 62% degli intervistati del nostro Paese hanno espresso come desiderio principale una maggiore sincerità e autenticità riguardo ai valori dell’azienda. Altre priorità emerse sono la riduzione dell'uso di imballaggi (60%) e l'adozione di politiche a beneficio dell'ambiente e della società (52%

“Sebbene ci sia un aumento della soddisfazione per la vita, il livello in Italia rimane tra i più bassi al mondo, con solo il 36% dei nostri connazionali che si dichiara soddisfatto. Inoltre, la maggioranza degli intervistati sta rinviando grandi spese e tagliando attività ricreative e acquisti superflui, il che indica una maggiore prudenza nell'uso dei soldi. – dichiara Eliza Frascaro (nella foto), Head of Research Southern Europe & MEA di Toluna - Tuttavia, rimangono importanti i valori per gli italiani, con il 75% dei nostri connazionali che afferma di scegliere un marchio sulla base delle sue attività ambientali e sociali positive. Infatti, la sincerità e l'autenticità sui valori dell'azienda (62%), la riduzione dell'uso di imballaggi (60%) e le politiche a beneficio dell'ambiente e della società (52%) sono le richieste prioritarie degli italiani ai brand. Siamo fiduciosi che queste informazioni siano di grande aiuto per le aziende che cercano di soddisfare le esigenze dei consumatori italiani e migliorare le loro prestazioni sul mercato”.