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Ai consumatori la scelta dei contenuti del sistema televisivo digitale

Si è teneuta questa mattina la prima parte del convegno organizzato da IULM e Mediaset, sugli effetti della digitalizzazione sul sistema televisivo. Fausto Colombo: "Sarà la necessità e il desiderio da parte dei consumatori di ricevere o meno un contenuto certificato da un editore a giocare un ruolo centrale nello sviluppo dei nuovi contenuti e delle nuove piattaforme multimediali".

La Tv e l'arte della morra cinese. È questo il titolo dell'incontro organizzato dal Consorzio formato dall'Università IULM e dal Gruppo Mediaset tenutosi oggi, venerdì 2 marzo presso l'auditorium Giorgio Gaber del palazzo della regione Lombardia.

Argomento del convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del mondo della comunicazione, è stato l'avvento della digitalizzazione delle diverse piattaforme (satellite, Tv Digitale Terrestre, IPTV, DVB-h) e l'effetto di questo sugli scenari e sulle prospettive del sistema televisivo in Italia e a livello internazionale. Da qui il titolo del convegno, frutto della fantasia di Alberto Abruzzese: in un settore in veloce cambiamento, in cui i trend di sviluppo e le direttrici del progresso non sono state ancora chiaramente individuate e delineate tempismo e capacità di previsione diventano doti necessarie, come per il gioco della morra cinese.

Il paragone con la morra cinese è stato superato durante il convegno: la ricchezza dei contributi trattati, la varietà delle linee di sviluppo suggerite, i diversi approcci alla convergenza o, in altri casi, alla divergenza presentati dai manager delle diverse aziende intervenute hanno delineato un quadro complesso in cui le scelte appaiono varie e non riconducibili alle tre mosse, e rispettive contromosse del gioco della carta, della forbice e del sasso.

Ad aprire la sessione mattutina del convegno è stato il saluto del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni seguito dall'intervento di Gina Nieri, consigliere Mediaset e vice-presidente di Campus Multimedia In.Formazione. A questo cappello introduttivo ha fatto seguito la prima parte 'Scenari europei del mercato televisivo multipiattaforma', che attraverso gli interventi di Josè Manuel Sàiz, direttore della facoltà di Scienze Giuridiche, Economiche e dell'Impresa dell'Università Antonio de Nebrija di Madrid, e di Emilio Pucci, direttore di E-media insitute ha voluto offrire degli spunti sul quadro europeo.

A coordinare i lavori è stato il prof. Fausto Colombo (nella foto a sinistra in alto), direttore dell'Osservatorio della Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, che nella seconda parte della mattinata ha introdotto e commentato gli interventi di Massimo Castelli, direttore generale domestic fixed services Telecom Italia, Piero De Chiara, presidente DGTVi, Francesco De Leo, direttore corporate communication & strategy Wind, Federico Di Chio, direttore operativo divisione tv digitale Mediaset, Vincenzo Novari, a.d. 3 Italia, e di Stefano Parisse, direttore strategie Vodafone.

Telecom, Massimo Castelli: la centralità delle tecnologie quadro

"Alla base dei cambiamenti attuali si pone l'innovazione tecnologica, e in particolare la forte accelerazione verificatasi negli ultimi anni – ha affermato Castelli -. Telecom intende sviluppare in maniera completa l'attuale rete broadband tanto che entro 5 anni ci aspettiamo che la telefonia diventi solo un'opzione di questa rete. In questo senso rimane enorme la possibilità di nuovi servizi che vadano incontro alla forte domanda già presente".
"Il punto – ha continuato il manager di Telecom – è quello di trovare le corrette sinergie tra chi gestisce le reti e gli editori: sono questi a dover sviluppare i corretti contenuti, incontrando i desideri delle audience. La nascita di nuove forme di comunicazione ha portato a una crescente frammentazione dei player, a questa fase dovrà seguire quella di convergenza".

"Questo – ha commentato Fausto Colombo – sembrerebbe indicare una futura convergenza dei soggetti presenti sul mercato. Il settore della comunicazione e delle telecomunicazioni pare così tendere nuovamente verso le origini, ovvero verso una fortissima concentrazione".

DGTVi, Piero De Chiara: la controffensiva della tv in chiaro

"Ieri abbiamo operato il primo passaggio di quella che potremmo descrivere come la controffensiva della televisione in chiaro: la città di Cagliari è passata nella sua totalità dall'analogico al digitale – ha detto con soddisfazione il presidente di DGTVi -. A mio parere è necessario che l'offerta della tv in chiaro torni ad essere ricca, e non l'aternativa povera ai contenuti delle pay tv. Per fare tutto questo è chiaramente necessario un finanziamento. In quest'ottica il decreto Gentiloni, che richiede da parte dello Stato un sostegno destinato alla Rai pari all'evasione del canone, ovvero circa 400-500 milioni di euro, appare la migliore risposta".
De Chiara ha poi offerto una riflessione in merito alle nuove offerte non lineari: "La tv in chiaro non può ignorare gli 'user generated content', è anzi necessario trovare una via per inserire all'interno del palinsesto generalista i prodotti creati su internet dagli utenti".

Wind, De Leo: 3 trend nel consumer behaviour

"Ritengo siano tre i trend da monitorare e da tenere in considerazione in merito al comportamento del consumatore – ha esordito il direttore corporate communication & strategy Wind -. Il primo è rappresentato dall'esplosione del video: mai nella storia si è vissuta una tale richiesta di video, i consumatori stanno dimostrando un'attenzione molto alta nei confronti di tutto ciò che è video, con livelli di consumo altissimi. In secondo luogo bisogna registrare la tendenza alla condivisione di questi video, il video sharing peer to peer è ormai una realtà affermata e su cui i gruppi di telecomunicazione devono riflettere. In ultimo le piattaforme videogames broadband ready".
De Leo ha poi dedicato una battuta all'andamento di Libero Video, la piattaforma di video sharing lanciata dal gruppo Libero Infostrada Wind: "Sta andando molto bene, fatto che conferma il desiderio degli internauti di condividere e consumare video".

3 Italia, Vincenzo Novari: un programma user generated content

"Il peso delle immagini nei consumi continua a crescere tanto che quest'anno vedrà il sorpasso degli MMS a danno degli SMS, questo è un segno di come l'innovazione continui ad affermarsi - ha detto l' a.d. 3 Italia (nella foto a sinistra)-. Noi essendo piccoli e giovani abbiamo dovuto sperimantare, e l'UMTS ha rappresentato una scommessa vincente, tanto ch in questo momento siamo l'unico gruppo di telefonia mobile i cui clienti hanno scelto, al 50%, a favore della modalità contratto".
"Proprio in considerazione di questo – ha continuato Novari – abbiamo appena acquistato i vecchi studi di Mediaset in via Membretti, dove intendiamo produrre i nostri programmi, tutti in formato digitale". Il primo progetto si intitola Tifosi 2.0.

Vodafone, Stefano Parise: più che un gioco un lavoro di squadra

"Ci stiamo orientando verso la definizione di una serie di partnership con quelli che consideriamo i migliori content provider – ha detto il direttore strategie Vodafone -. Non vogliamo nè portare la 'tv di tutti i giorni' sulla telefonia mobile nè improvvisarci editori, crediamo invece in un lavoro di squadra, in cui noi continueremo ad occuparci della distribuzione dei contenuti. In questo senso una grandissima risorsa è offerta dalla nostra possibilità di profilare i clienti e raggiungerli in modo specifico".

Mediaset, Di Chio: lineare-non lineare / interattività-passività

"Ritengo che molte delle tendenze future si giochino attorno alle dicotomie lineare-non lineare e interattività passività – ha esordito il direttore operativo divisione tv digitale Mediaset (nella foto) -. In particolare se si va verso un modello non lineare è possibile prevedere una crisi, o quanto meno la necessità di un ripensamento del ruolo del brodcaster. Diverso il tema della fruizione attiva e passiva, in cui si deve ancora comprendere quanto facilmente lo spettatore sia disposto ad abbandonare le sue abitudini di consumo. Quello che è certo è che dobbiamo intercettare fenomeni quali quello di You-Tube, il dilemma è in merito a come farlo".

A chiudere la sessione mattutina è stato Fausto Colombo: "Al centro del problema sembra porsi il brand. Sarà la necessità e il desiderio da parte dei consumatori di ricevere o meno un contenuto certificato da un editore a giocare un ruolo centrale nello sviluppo dei nuovi contenuti e delle nuove piattaforme multimediali".

Luca Giovannetti