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E' scomparso Gianfranco Marabelli, l'artista della pubblicità italiana

Aveva iniziato a lavorare nella creatività nel 1955, a 18 anni, quando gli art director si chiamavano 'pittori' e da allora il grande professionista ha fatto la storia della pubblicità italiana nelle maggiori agenzie del mercato, da Leo Burnett a DDB, da FCB a Young & Rubicam, accanto ai più grandi talenti creativi del settore. ADVexpress lo ricorda con la sua intervista pubblicata su 'Parola di Art Director' edito da ADC Group, scritto da Daniele Ravenna.

"Nella vita ci sono situazioni, persone, fatti (a volta una storia d'amore) che si rivelano cruciali per il tuo futuro. La mia storia d'amore, quando ero ragazzo, era su un lungo muro di una ferrovia, a Milano, che costeggiavo con la cartella in spalla per andare a scuola.  Questo lungo e povero muro era impreziosito dai manifesti di Voccasile per il panettore Besana, di Franco Mosca per il formaggino Mio, di Herbert Leupin per il caffè Frank e tanti altri. Affascinato da quelle immagini decisi già allora che da grande avrei voluto fare quelle cose lì".

Ha preso il via così la carriera di un grande artista della pubblicità italiana, Gianfranco Marabelli,  di cui abbiamo purtroppo appreso la notizia della scomparsa, come ci aveva raccontato lui stesso nell'intervista rilasciata sul volume edito nel 2013 da ADC Group 'Parola di Art Director' scritto da Daniele Ravenna. 

ADVexpress ha voluto ricordarlo e celebrarlo con le sue parole, quelle con cui aveva saputo sintetizzare la sua lunga carriera di art director prima e di executive creative director e presidente poi,  durante  la quale aveva scritto la storia della pubblicità italiana lavorando nelle maggiori agenzie del mercato su grandi clienti, firmando  progetti  vincitori di ori e argenti al Festival di Cannes. 

La carriera di Gianfranco Marabelli, come scrive il creativo sul libro di ADC Group, era iniziata da giovanissimo, nel 1955.

" Entrai in un'agenzia a 18 anni, interrompendo gli studi,  era lo 'Studio Sigla', la più grande agenzia italiana di allora,  che diventò poi inglese: LPE,  poi americana: Leo Burnett e sotto queste diverse sigle rimasi quasi 20 anni.  Lasciai la Leo Burnett per entrare con Marco Mignani in DDB Italia, appena aperta da Gianni Pincherle.  Dopo 10 anni lasciai la DDB per la FCB (5 anni) e poi la Young & Rubicam (2 anni). Ritornai in DDB per altri 15 anni, Durante questo lungo percorso, da semplice art director diventai direttore creativo, poi executive creative director e contemporaneamente Presidente negli ultimi 10 anni di DDB. Ho lavorato per molti prodotti di diverse categorie merceologiche. Grazie ad essi, specialmente WV e Audi, e soprattutto grazie ai grandi copywriter che ho avuto a fianco: Marco Mignani, Ambrogio Borsani ed Enrico Bonomini ho vinto molti premi, per esempio con Enrico tre leoni d'Oro più un Argento a Cannes. Posso ritenermi fortunato, per uno che ha fatto da grande ciò che voleva fare da piccolo!"

"Nella mia carriera  - aveva scritto Marabelli - ho fatto per molti anni l'art director, ho continuato a farlo anche da direttore creativo e alla fine anche da presidente d'agenzia. Fare l'art director non è una professione, è un modo di vivere".