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Riconosciuta a Federcongressi la totale deducibilità delle spese alberghiere e di ristorazione

Il direttore centrale dell’Agenzia delle Entrate, Arturo Betunio, in risposta all’istanza di consulenza giuridica presentata da Federcongressi, ha chiarito che gli operatori del settore congressuale non subiscono il limite alla deducibilità dei costi relativi a dette prestazioni in quanto le stesse, rappresentando lo strumento necessario per il compimento del fine economico dell'impresa.

Spese alberghiere e di ristorazione deducibili senza limiti: lo conferma l’Agenzia delle Entrate in risposta all’istanza di consulenza giuridica avanzata da Federcongressi. Chiarito anche che la fattura dell’organizzazione dei congressi può essere emessa senza il dettaglio di queste spese.

Il direttore centrale dell’Agenzia delle Entrate Arturo Betunio (in foto) ha esplicitamente chiarito che la limitazione della deducibilità delle spese alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande, non derogando agli ordinari criteri di inerenza che presiedono alla determinazione del reddito d'impresa, non si applica a fattispecie rispetto alle quali l'inerenza di dette spese è indubbia in quanto le stesse rappresentano una componente della prestazione oggetto dell'attività propria d'impresa.
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Conseguentemente, può affermarsi che gli operatori del settore congressuale, la cui attività è caratterizzata dalla fornitura ai propri clienti di servizi comprensivi di prestazioni alberghiere e di ristorazione, non subiscono il limite alla deducibilità dei costi relativi a dette prestazioni in quanto le stesse, rappresentando lo strumento necessario per il compimento del fine economico dell'impresa, possono considerarsi oggetto dell'attività congressuale.

In una successiva risoluzione (47/E/2010) l’Agenzia delle Entrate ha altresì chiarito che la fattura dell’organizzazione dei congressi può essere emessa anche senza il dettaglio dei servizi alberghieri e di ristorazione, nei casi in cui il contratto di appalto preveda un corrispettivo unitario, forfetariamente determinato. In questi casi, l’importo complessivo viene assoggettato a Iva del 20% ed è completamente detraibile per il committente.

zaniboni copia.JPGIl commento di Mauro Zaniboni, responsabile Federcongressi per la fiscalità: "La risposta dell’Agenzia delle Entrate è in sintonia con le nostre aspettative, confortate, in questi mesi, dalle interpretazioni di vari esperti. Si tratta di un esito felice non solo per le evidenti conseguenze fiscali, ma anche per un’altra ragione: vediamo infatti riconosciuta alla nostra professione l’inerenza dell’attività alberghiera e di ristorazione, inerenza sino a oggi ritenuta proprietà esclusiva delle agenzie di viaggi. A ben pensarci, è un bel passo avanti anche questo".