Sponsorizzazioni
Un nuovo naming sponsor per il PalaAlpitour di Torino che diventa Inalpi Arena
Il PalaAlpitour di Torino, impianto sportivo più grande d’Italia, sede delle Atp Finals e dei grandi concerti oltre che dei Giochi Olimpici di Torino2006 cambia nome. Come scrive Torino Cronaca arriva un nuovo naming sponsor in forza dell’accordo quinquennale stretto tra Inalpi Spa con Parcolimpico S.r.l., gestore dello spazio. La struttura, a suo tempo progettata dall’archistar giapponese Arata Isozaki, diventa Inalpi Arena.
“La definizione di questo accordo - ha detto Ambrogio Invernizzi, Presidente dell’azienda lattiero-casearia di Moretta (Cuneo) - ci rende partner di una struttura importante e simbolica per Torino e per il Piemonte, un luogo ormai conosciuto a livello mondiale grazie ai prestigiosi eventi che si tengono al suo interno: è ancora negli occhi di tutti la terza, strepitosa edizione delle Nitto ATP Finals di tennis, ma molti tra di noi portano nei propri ricordi anche qualche emozione vissuta nei grandi concerti che hanno illuminato Torino da questo palcoscenico, a cominciare dalle star internazionali che in particolare grazie al Gruppo Live Nation abbiamo potuto vedere e apprezzare da vicino; siamo orgogliosi che tra questi appuntamenti internazionali si annoveri da tempo il Fencing Gran Prix – Trofeo Inalpi, di cui siamo Title Sponsor da 13 anni, che porta a Torino i più grandi atleti mondiali della scherma e mostra sotto i riflettori per i cinque continenti la bellezza di una città e di uno sport".
L’Amministratore Delegato di Parcolimpico Roberto De Luca, ha definito “visionaria” la partnership, considerando “la scelta di un’azienda come Inalpi - fortemente radicata al territorio piemontese - di diventare naming sponsor di una struttura di richiamo internazionale qual è la nostra: rende concreto il senso del concetto di glocal, dando vita a ciò che è a tutti gli effetti un processo in atto a livello mondiale: la valorizzazione delle eccellenze locali ad un livello superiore, quello della dimensione globale in cui tutti inevitabilmente siamo immersi”.