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Eataly, in collaborazione con Slow Food, lancia il tour delle Pizze del Territorio intitolato ‘Giro d’Italia in 10 pizze’

Il tour partirà il 19 marzo da Eataly Smeraldo nel capoluogo lombardo, dove protagonista sarà la Pizza Milano, realizzata con ingredienti dei presidi Slow Food e prodotti tipici locali, per toccare poi ognuna delle pizzerie Eataly presenti sul territorio italiano. Ultima tappa a Firenze il 19 giugno. Come dichiarato a e20express, il tour è organizzato internamente da Eataly, in collaborazione con Slow Food.

In ogni Eataly i clienti sono accolti dalla citazione di Wendell Berry “Mangiare è un atto agricolo”. Questa frase è stata l’ispirazione per il progetto della nuova pizza di filiera e l’incentivo ad affrontare una nuova sfida: un impegno naturale e necessario per un’azienda che opera nel mondo della distribuzione alimentare con senso di responsabilità.

La grande sfida di Eataly è portare la qualità dei piatti iconici italiani ad un alto livello di standard, frutto del pensare locale per agire globale. In questo scenario si colloca la nuova Pizza Eataly: un progetto ambizioso che attribuisce una nuova identità e riconoscibilità a questo piatto simbolo della cucina italiana.

Slow Food ha supportato da subito la nuova sfida e collaborato alla stesura del Manifesto della Pizza Eataly - che in dieci punti ne sintetizza filosofia e valori - e alla creazione delle Pizze del Territorio: un omaggio ai Presìdi e alle eccellenze delle regioni in cui Eataly è presente con le sue pizzerie.

Da Eataly Smeraldo Milano, il 19 marzo, parte il tour delle Pizze del Territorio intitolato ‘Giro d’Italia in 10 pizze’, che toccherà ognuna delle pizzerie Eataly. A Milano, protagonista sarà la Pizza Milano realizzata con ingredienti dei presidi Slow Food e prodotti tipici locali.

Come dichiarato a e20express, il tour è organizzato internamente da Eataly, in collaborazione con Slow Food. L'ultima tappa sarà presso Eataly Firenze il 19 giugno.

La Pizza Eataly concretizza l’opinione di Eataly sui grandi piatti della tradizione italiana. Così sono nati lo Spaghetto Eataly (2017), il Tiramisù Eataly (2018) e, ora, la Pizza, frutto di ricerca, esperienza e confronto con autorevoli esponenti di un mondo in continua evoluzione.

A guidare la definizione della ricetta della Pizza Eataly è stato Francesco Pompilio, pizzaiolo Corporate di Eataly, in azienda da quasi dieci anni. Pompilio si è dedicato allo studio dell’impasto e delle guarnizioni con il supporto dell’executive chef Enrico Panero, del produttore delle farine Fulvio Marino e dell'esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.

“Lo stretto rapporto che abbiamo creato con i produttori è un fattore cruciale per assicurare una qualità senza compromessi”, afferma Francesco Pompilio. “Da oltre 12 anni Eataly si confronta con clienti in tutta Italia, affrontando i temi dell'alimentazione di qualità con uno slancio sempre rivolto al miglioramento. Per questo, oggi ci sentiamo maturi per poter promuovere la nostra specifica idea sulla pizza, frutto di esperienze maturate nel corso degli anni e conferma della filiera di ingredienti di prima qualità utilizzati dall'inizio del nostro percorso”.

L'obiettivo, dunque, è garantire ai clienti delle dieci pizzerie italiane di Eataly (Torino, Pinerolo, Milano, Genova, Trieste, Firenze, Piacenza, Forlì, Roma e Bari) riconoscibilità, costanza qualitativa e forte identità.

In sintesi, la pizza è semplicità, appagamento e frutto di una secolare elaborazione di scelte e lavorazioni che ben si coniugano con la storia di un intero Paese. È un complesso ragionamento corale orientato alla ricerca di nuovi traguardi di soddisfazione a cui Eataly punta.

LE PIZZE EATALY DEL TERRITORIO

Dal 19 marzo, partendo da Eataly Milano, ognuna delle pizzerie Eataly presenti in tutta Italia introdurrà la propria specifica Pizza del Territorio, realizzata con ingredienti dei Presidi Slow Food e prodotti tipici locali che rappresentano in maniera concreta e autorevole l’incredibile biodiversità del territorio italiano.

MILANO (evento di lancio il 19 marzo) - Bianca con fiordilatte “Miracolo a Milano”, Pannerone di Lodi “Carena” (Presidio Slow Food), pancetta steccata “Bertoletti”, olio evo del Garda DOP “Avanzi”.

TORINO E PINEROLO - Bianca con fiordilatte “Montoso”, Montebore “Vallenostra” (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo “Roi”.

GENOVA - Bianca con fiordilatte “Malù”, toma di pecora brigasca “Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca “Roi”.

TRIESTE - Focaccia con prosciutto San Daniele “Dok dall’Ava” e Montasio fresco “Ca Form”.

FIRENZE - Focaccia con Mortadella di Prato “Marini” (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP “Il Fiorino” e cavolo nero toscano.

PIACENZA - Bianca con fiordilatte “Cascina Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini” (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”.

FORLÌ - Bianca con raviggiolo dell'appennino tosco-romagnolo “Boschetto Vecchio”, salsiccia di mora romagnola “Zivieri”, patata emiliana, olio evo Dop Brisighella “Terra di Brisighella”.

ROMA - Bianca con pecorino caciofiore “Gennargentu”, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo “Coccia Sesto” (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP “La Mola”.

BARI - Bianca con fiordilatte “Fratelli Tarantino”, burrata “Fratelli Tarantino”, capocollo di Martina Franca “Santoro”, asparago pugliese, olio evo “De Carlo”.

MG