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De Micheli-Oddo (Casta Diva Group): la nuova frontiera della comunicazione
Relativamente a quanto già anticipato ad ADVexpress in merito al dibattito in corso relativamente alla chiusura della New Partners di Luca e Andrea Ciarla, Andrea De Micheli e Luca Oddo ci tengono ad approfondire alcuni elementi emersi.
La chiusura della New Partners di Luca e Andrea Ciarla ha aperto un dibattito al quale hanno partecipato anche Andrea de Micheli e Luca Oddo, ripettivamente Ad e Presidente di Casta Diva Group, (leggi News) che ritengono opportuno approfondire alcuni argomenti emersi.
“Siamo dispiaciuti per la decisione presa dal collega Luca Ciarla, che abbiamo sempre considerato bravo, leale e creativo, e ci auguriamo che possa presto tornare in attività - affermano i due soci- Anche per scongiurare nuove chiusure, vorremmo portare all’attenzione dei colleghi e del mercato in generale alcune nostre riflessioni. Abbiamo l’impressione che non tutti si rendano conto o accettino il fatto che il settore della comunicazione è stato squassato da una vera rivoluzione copernicana, dovuta a tre fattori principali. In primo luogo le tecnologie “democratizzate” hanno reso possibile girare video, spot e film con budget infinitamente inferiori a un tempo. In secondo luogo la rete ha riversato nei nostri computer-i-Pad-i-Phone una miriade di contenuti professionali, amatoriali e user generetad, a volte anche geniali, il cui successo è completamente slegato sia dal costo di produzione, sia dall’acquisto di spazi tabellari, e che hanno oltretutto abituato il pubblico a non dare più eccessiva importanza all’execution patinata".
"Infine i due elementi di cui sopra hardware (tecnologia) e software (idee) non hanno più barriere d’accesso - proseguone De Micheli e Oddo - ma sono a disposizione di tutti, compresi i giovani marketing-brand-product-manager delle aziende Fast Mover Consumer Goods. Che conseguenze può avere questa rivoluzione, ben rappresentata dalle due charts di Go-Globe.com? Secondo noi tre radicali cambiamenti. Uno: non esisteranno più compartimenti stagni tra clienti-agenzie-case-di-produzione-web-event-agencies. Persino un product manager potrà realizzare uno spot/sito/evento geniale dal tinello di casa sua, così come lo può già fare il suo fratellino 13enne…Due: ciò non significa che le produzioni milionarie spariranno: Avatar convivrà con Blair Witch Project. Ma il comunicatore avveduto dovrà saper produrre con entrambi i livelli di budget. Tre: i clienti chiederanno ai loro produttori (che preferiamo chiamare consulenti di produzione) di spendere sempre meno, e costoro, per aiutarli, dovranno necessariamente slegare la loro retribuzione dalla percentuale sui costi (che tenderanno a zero), abbandonando quindi il concetto ormai obsoleto di mark-up. Se i produttori sapranno “leggere” la rivoluzione, diventare per i loro clienti guide esperte del nuovo mondo, e farsi pagare fee adeguate, allora non dovremo leggere di altre chiusure, nel prossimo futuro. Anche perché la moltiplicazione dei canali e la trasformazione di internet nella 'nuova tv' per le 'nuove generazioni' garantiscono la necessità di produrre molti più contenuti audiovisivi di un tempo, non meno".
"Abbiamo l’impressione - concludono Oddo e De Micheli - che ci sia una grande prateria davanti a noi, forse ancora offuscata dalla nebbia della novità e della necessità di ripensare il proprio mestiere, abbandonando abitudini consolidate. Esserci avventurati tra i primi verso questa nuova frontiera ci pare affascinante, divertente e anche proficuo, come dimostra lo sviluppo che abbiamo impresso al nostro gruppo in questi ultimi anni.”
“Siamo dispiaciuti per la decisione presa dal collega Luca Ciarla, che abbiamo sempre considerato bravo, leale e creativo, e ci auguriamo che possa presto tornare in attività - affermano i due soci- Anche per scongiurare nuove chiusure, vorremmo portare all’attenzione dei colleghi e del mercato in generale alcune nostre riflessioni. Abbiamo l’impressione che non tutti si rendano conto o accettino il fatto che il settore della comunicazione è stato squassato da una vera rivoluzione copernicana, dovuta a tre fattori principali. In primo luogo le tecnologie “democratizzate” hanno reso possibile girare video, spot e film con budget infinitamente inferiori a un tempo. In secondo luogo la rete ha riversato nei nostri computer-i-Pad-i-Phone una miriade di contenuti professionali, amatoriali e user generetad, a volte anche geniali, il cui successo è completamente slegato sia dal costo di produzione, sia dall’acquisto di spazi tabellari, e che hanno oltretutto abituato il pubblico a non dare più eccessiva importanza all’execution patinata".
"Infine i due elementi di cui sopra hardware (tecnologia) e software (idee) non hanno più barriere d’accesso - proseguone De Micheli e Oddo - ma sono a disposizione di tutti, compresi i giovani marketing-brand-product-manager delle aziende Fast Mover Consumer Goods. Che conseguenze può avere questa rivoluzione, ben rappresentata dalle due charts di Go-Globe.com? Secondo noi tre radicali cambiamenti. Uno: non esisteranno più compartimenti stagni tra clienti-agenzie-case-di-produzione-web-event-agencies. Persino un product manager potrà realizzare uno spot/sito/evento geniale dal tinello di casa sua, così come lo può già fare il suo fratellino 13enne…Due: ciò non significa che le produzioni milionarie spariranno: Avatar convivrà con Blair Witch Project. Ma il comunicatore avveduto dovrà saper produrre con entrambi i livelli di budget. Tre: i clienti chiederanno ai loro produttori (che preferiamo chiamare consulenti di produzione) di spendere sempre meno, e costoro, per aiutarli, dovranno necessariamente slegare la loro retribuzione dalla percentuale sui costi (che tenderanno a zero), abbandonando quindi il concetto ormai obsoleto di mark-up. Se i produttori sapranno “leggere” la rivoluzione, diventare per i loro clienti guide esperte del nuovo mondo, e farsi pagare fee adeguate, allora non dovremo leggere di altre chiusure, nel prossimo futuro. Anche perché la moltiplicazione dei canali e la trasformazione di internet nella 'nuova tv' per le 'nuove generazioni' garantiscono la necessità di produrre molti più contenuti audiovisivi di un tempo, non meno".
"Abbiamo l’impressione - concludono Oddo e De Micheli - che ci sia una grande prateria davanti a noi, forse ancora offuscata dalla nebbia della novità e della necessità di ripensare il proprio mestiere, abbandonando abitudini consolidate. Esserci avventurati tra i primi verso questa nuova frontiera ci pare affascinante, divertente e anche proficuo, come dimostra lo sviluppo che abbiamo impresso al nostro gruppo in questi ultimi anni.”