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Fiera Milano conferma Perini presidente. Fuori i rappresentanti di CL

Sono stati definiti i nuovi vertici della spa che gestisce le esposizioni. A breve arriveranno quelli della Fondazione, guidata dall'attuale direttore generale Corrado Peraboni, in bilico per il suo recente passaggio dalla Lega al centro sinistra.
fieraRhopero.JPG(Adattamento dall'articolo comparso su la Repubblica di giovedì 1 aprile, firmato Andrea Montanari). Ieri, martedì 31 marzo, si è riunito il consiglio generale della Fondazione Fiera per eleggere i nuovi vertici della controllata Fiera Milano Spa.

L'industriale Michele Perini, vicino a Silvio Berlusconi, è stato confermato presidente della società per azioni, mentre Enrico Pazzali, vicino a Ignazio la Russa e prima direttore generale, è il nuovo amministratore delegato al posto di Claudio Artusi, schierato con CL, che voci sempre più insistenti danno in corsa per il vertice di Citylife, la società immobiliare che gestisce la riqualificazione del quartiere che ospitava la vecchia Fiera. La Compagnia delle opere è stata così esclusa dal board direzionale della controllata Fiera Milano.

Uno scenario ben diverso da quello che si aspettava il governatore Roberto Formigoni. Sia lui che il presidente uscente della Fondazione, il finora potentissimo Luigi Roth, si sono dovuti arrendere a Berlusconi, che posiziona Attilio Fontana, il sindaco di Varese schierato Lega, come vicepresidente vicario e mantiene Carlo Sangalli come secondo vicepresidente. Il presidente riconfermato Perini si è detto soddisfatto delle nomine.

Tuttavia serpeggiano malumori in area formigoniana, storicamente appartenente a CL, per l'esclusione dal direttivo. Qualcuno spiega che il risarcimento potrebbe arrivare quando Rothlascerà il posto al nuovo presidente della Fondazione, il pidiellino Gianpiero Cantoni, anch'egli un fedelissimo di Berlusconi. Da ieri, infatti, sembra scricchiolare la poltrona dell'attuale direttore generale della Fondazione Corrado Peraboni, ex deputato leghista, passato poi al centrosinistra.

A spiazzare Formigoni sarebbe stato un improvviso cambio dirotta di Berlusconi. Si racconta infatti che martedì scorso durante il viaggio del premiersul Frecciarossa da Milano a Roma, il sottosegretario a Palazzo Chigi Gianni Letta avesse ipotizzato al governatore la nomina del manager di Microsoft Umberto Paolucci al vertice di Fiera spa. Berlusconi aveva inizialmente dato il suo assenso, ma poi all`ultimo momento lunedì è tornato sui suoi passi confermando l`appoggio a Perini. Con una telefonata, a tratti molto tesa, con il governatore.