Aziende

Gucci spinge l'acceleratore sulla sostenibilità eliminando le stagioni della moda e a settembre niente sfilate. Michele: "Cinque show all'anno non sono più accettabili, saranno 2 con format più spettacolari e creativi"

Così il visionario direttore creativo della maison sul suo account Instagram annuncia l’addio al sistema come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. "Nel mio domani, abbandonerò il rito stanco della stagionalità e degli show per riappropriarmi di una nuova scansione del tempo, più aderente al mio bisogno espressivo", scrive lo stilista su Instagram. «Ci incontreremo solo due volte l’anno, per condividere i capitoli di una nuova storia, si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritto mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative».

Con l'obiettivo di diventare più rispettoso dell'ambiente, Gucci ha deciso di eliminare 3 delle 5 sfilate annue normalmente in calendario. Meno eventi, ma più spettacolari e soprattutto più creativi.

La rivoluzione immaginata per la maison durante il lockdown è stata anticipata via Instagram dal visionario direttore creativo di Gucci Alessandro Michele, con una serie di pensieri intitolati 'Appunti dal silenzio' nati dall'esigenza di "restituire giustizia al tempo creativo". Una serie di post in cui ha lamentato la distruzione provocata sul pianeta dall'industria della moda e ha affermato che la sua griffe non avrebbe più commercializzato abiti stagionalmente, affermando che "dovrebbero avere una vita più lunga di quella assegnata loro dalle collezioni di appartenenza"

Così Michele annuncia l’addio al sistema come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. "Nel mio domani, abbandonerò il rito stanco della stagionalità e degli show per riappropriarmi di una nuova scansione del tempo, più aderente al mio bisogno espressivo", scrive lo stilista su Instagram. "Ci incontreremo solo due volte l’anno, per condividere i capitoli di una nuova storia, si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritto mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative. Sono convinto che il domani potrà essere costruito anche a partire da una rinnovata capacità di nominazione, ecco allora il desiderio di battezzare i nostro nuovi appuntamenti con un linguaggio dalle radici meravigliosamente antiche: il linguaggio della musica classica, Saranno, quindi, di volta in volta, sinfonie, rapsodie, madrigali, notturni, ouverture, concerti  minuetti a costellare il mio percorso creativo. La musica, in fondo, ha il sacro potere di produrre riverberi e connessioni. Viaggia attraverso i confini, riannodando la fragilità all’infinito".

Michele ha inoltre anticipato, durante una videoconferenza sul nuovo corso della maison, che sul sito di Gucci a luglio "usciremo con qualcosa che non si chiamerà cruise ma epilogo, che conterrà segni per un futuro prossimo". Un racconto interpretato non da modelli, ma da ragazzi che lavorano con lui. 

E per settembre niente sfilate: "saremo leggermente dopo", precisa Michele aggiungendo: "mi piacerebbe che tutti capissero che fare cinque show è impossibile". Una posizione condivisa da un altro big come Giorgio Armani, che già a inizio pandemia aveva detto che avrebbe rallentato per tornare a dar valore alla creatività.